Bandiere Lilla, ecco i 45 comuni migliori per la vacanza dei disabili

L’iniziativa della società cooperativa Bandiere Lilla va in atto dal 2010. Quest’anno 10 new entry. Ma è ancora troppo poco, per una potenziale clientela di oltre 3 milioni di persone. Che continuerà a crescere numericamente

Sono 10 le nuove Bandiere Lilla assegnate dalla Società Cooperativa Sociale “Bandiera Lilla”, che ogni anno premia quelle realtà istituzionali che lavorano giorno dopo giorno per migliorare la propria accessibilità turistica. Le new entry del 2022 sono: Riva del Garda (Trentino Alto Adige), Malcesine e Porto Viro (Veneto), Peccioli (Toscana), Civitanova Marche e Cupra Marittima (Marche), Rocca Imperiale (Calabria), Savoca (Sicilia) e La Maddalena (Sardegna).

Con questa settima edizione, il numero complessivo delle bandiere arriva così a 45 in rappresentanza di 15 regioni (la lista completa qui). Il riconoscimento viene assegnato con il supporto della Consulta Regionale per la tutela dei diritti della persona handicappata della Regione Liguria, a quelle realtà comunali che lavorano, giorno dopo giorno, anno dopo anno per migliorare la propria accessibilità turistica.

Quest’ultima è una delle variabili strutturali più importanti per determinare i criteri qualitativi dell’offerta turistica: un maggiore livello di accessibilità ha un’influenza diretta sull’afflusso di turisti, sulla qualità complessiva del turismo e sui benefici economici generati da questo settore. “L’accessibilità nel turismo può e deve essere un motore per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità nei Paesi a forte vocazione turistica, dato che gli sforzi vanno a beneficio della società nel suo complesso”, commenta Antonella Celano, presidente di APMARR, Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare.

Antonella Celano, presidente Apmarr 

Il progetto è nato nel 2012 con l’obiettivo di favorire il turismo da parte di persone con disabilità, premiando e supportando quelle realtà che prestano particolare attenzione a questo target turistico: a causa dell’invecchiamento, dei cambiamenti sociodemografici e dei problemi di salute, infatti, il numero di utenti finali del turismo accessibile è in costante aumento e già oggi rappresenta una quota del 15 per cento nel mercato turistico globale. In Italia sono oltre 3 milioni e 150mila gli italiani che convivono con una qualche forma di disabilità e che necessitano di servizi specifici progettati per concentrarsi sulle persone la cui mobilità, vista, capacità uditiva, forza e salute mentale sono in declino.

Un numero destinato ad aumentare. A causa dell’invecchiamento, dei cambiamenti sociodemografici e dei problemi di salute il numero di utenti finali del turismo accessibile è in costante crescita e già oggi, come svelato da Majid Al-Usaimi, presidente del Comitato Paralimpico Asiatico e membro del comitato Paralimpico Internazionale, rappresenta una quota del 15% nel mercato turistico globale. Secondo le recenti stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra il 10-15% della popolazione mondiale ha un qualche tipo di bisogno di assistenza e il numero di persone che necessitano di dispositivi di assistenza (sedia a rotelle, tecnologie della comunicazione) raddoppierà, entro il 2050, da 1 miliardo a 2 miliardi di persone.

L’Istat invece stima un aumento del 70% entro il 2035 dei viaggiatori con disabilità, a patto che le esperienze di turismo e tempo libero diventino sempre più accessibili e inclusive. Sulla base di uno studio dell’Università del Surrey, il potenziale del mercato europeo dell’accessibilità per il turismo è stimato in oltre 133 milioni di turisti, tenendo conto di tutte le persone con disabilità e patologie croniche, insieme ai loro compagni di viaggio con entrate potenziali superiori agli 80 miliardi di euro.

L’accessibilità nel turismo può e deve essere un motore per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità nei Paesi a forte vocazione turistica, dato che gli sforzi vanno a beneficio della società nel suo complesso – afferma ancora Antonella Celano, presidente di un’associazione pazienti che difende i diritti degli oltre 5,5 milioni di persone affette da una delle oltre 150 patologie reumatologiche.

Per riuscire a migliorare le pratiche di accessibilità, eliminando le principali barriere strutturali (servizi di prenotazione e trasporto, strutture ricettive, comunicazione) e sociali (mancanza di formazione delle imprese e degli operatori del settore turistico e di consapevolezza circa le tematiche dell’accessibilità) occorre pensare a una partecipazione attiva e diretta delle persone con disabilità nella stesura di protocolli internazionali standard che siano in grado di garantire lo stesso livello di accessibilità e qualità del servizio.

Penso che anche la pandemia abbia fatto capire qualcosa in più e abbia portato un’attenzione diversa al tema dell’accessibilità, una maggiore attenzione al tema delle persone e delle loro esigenze: il turismo accessibile non è solo riadattare un bagno a norma di legge. Il mondo dell’ospitalità è molto di più e significa accogliere le persone, farle sentire a loro agio e farle stare bene. La nostra associazione si è sempre battuta affinché indicatori essenziali della qualità della vita come turismo e tempo libero diventino campi di intervento prioritari delle politiche di pari accessibilità“.

Bandiere Lilla

Data l’inevitabile correlazione tra invecchiamento, patologie invalidanti e disabilità, i servizi devono essere progettati per concentrarsi sulle persone la cui mobilità, vista, capacità uditiva, forza e salute mentale sono in declino. Ad esempio, la crociera è diventata una delle opzioni di vacanza preferite da famiglie, coppie e anziani in particolare e le escursioni giornaliere per i turisti in crociera sono un settore in cui gli utenti più anziani richiedono dei servizi speciali.

Anche se un solo membro del gruppo è in sedia a rotelle, è necessario un taxi o un furgone accessibile dal porto alle attrazioni, ai ristoranti o alle aree per il tempo libero e lo shopping. Senza questo tipo di trasporto speciale, il turista dovrà rimanere a bordo e verranno persi rilevanti potenziali introiti.

Allo stesso modo, le persone anziane con difficoltà motorie possono richiedere una guida o personale addestrato e professionale che conosce i percorsi giusti per ridurre al minimo le loro difficoltà di deambulazione. Alcuni di questi clienti apprezzerebbero dei ristoranti con servizi igienici accessibili, camere d’albergo accessibili (in tutte le fasce di prezzo), aree di parcheggio con sorveglianza per gli scooter elettrici e attrazioni adatte a persone con problemi di vista, udito o mobilità.

Altri elementi di servizio a misura delle persone con bisogni e necessità specifiche possono includere la disponibilità di assistenza infermieristica, procedure mediche come la dialisi renale, l’ossigeno o avere accesso alle informazioni sugli ospedali, i medici o i fisioterapisti più vicini al luogo di villeggiatura.

Nelle destinazioni e nei mercati in cui l’accessibilità è insufficiente, le prestazioni del mercato sono inferiori del 25-35% rispetto alle aspettative. Questa è all’incirca la percentuale di persone le cui decisioni di viaggio sono influenzate dalle condizioni di accessibilità e le destinazioni turistiche che non danno priorità e non promuovono l’accessibilità ignorano questo importante mercato di persone con disabilità, turisti anziani e non. In Germania, ad esempio, il 37% delle persone con disabilità ha deciso di non intraprendere un viaggio a causa della mancanza di strutture accessibili ma, tuttavia, il 48% viaggerebbe più frequentemente se queste fossero disponibili e il 60% sarebbe disposto a pagare un prezzo più alto per il loro utilizzo.

Addirittura, come spiegato da Annagrazia Laura, presidente dello European Network for Accessible Tourism (ENAT) nel suo intervento durante il Dubai Accessible Tourism International Summit 2022, la mancanza di strutture e servizi adeguati fa sì che l’economia globale del turismo perda, ogni anno, circa 142 miliardi di euro e 3,4 milioni di posti di lavoro.

Ma qual è il profilo tipico dei viaggiatori con disabilità? Innanzitutto, hanno una forte capacità di spesa, spendendo, in media, da due a quattro volte di più per le loro vacanze e amano ritornare più volte nella stessa destinazione quando la trovano accessibile. Soggiornano in alloggi più costosi per esigenze di spazio, igiene e accesso. Spendono di più per il noleggio di veicoli (necessitano di veicoli più grandi) e per i servizi di trasporto. Pagano di più per lo spazio extra a bordo di un aereo semplicemente per essere più a loro agio durante il viaggio. (repubblica.it)

Nasce Badtraveller, il primo portale web per il turismo accessibile

Il sito prevede un’area dove l’utente può registrarsi indicando il tipo di disabilità, così che la recensione fatta risulti essere pertinente per le persone che hanno determinate necessità. L’idea è di Gian Luca Santinelli, agente di viaggio che vive in provincia di Macerata. “Mi piacerebbe che rappresentasse un utile strumento nel superare gli ostacoli e un’occasione per creare una collaborazione attiva con le associazioni”

Un nuovo portale web gratuito per aiutare le persone con disabilità a viaggiare e sviluppare in Italia il turismo accessibile. no strumento utile che possa anche servire a condividere specifiche recensioni in tema di accessibilità e inclusione. Il progetto si chiama Badtraveller ( il sito è www.badtraveller.com) ed è stato ideato da Gian Luca Santinelli, agente di viaggio che vive in provincia di Macerata.

Con questo portale, una sorta di Tripadvisor per persone disabili ma con l’aggiunta di altre funzionalità, spero di sensibilizzare le strutture ricettive. Soprattutto spero di poter dare un concreto aiuto alle persone con disabilità” dice a Ilfattoquotidiano.it Santinelli. Al momento la visualizzazione è ottimizzata in particolare per i dispositivi mobili e presto sarà estesa anche a pc e tablet, con una accessibilità pure per le persone cieche o ipovedenti.

Il progetto nasce a Valencia in un viaggio dove accompagnavo un gruppo di persone in carrozzina per l’agenzia dove lavoro e appena arrivati in hotel una ragazza ha voluto subito fare una recensione dell’albergo” dice Santinelli. “Ho pensato che quel contributo per quanto importante sarebbe finito in un calderone di tantissime altre recensioni dove sarebbe passata inosservata, mentre invece era importantissima per altre persone che erano in sedia a rotelle come lei”.

Tornato a casa Gian Luca ne ha parlato con Jessica, sua moglie, e da lì è nata l’idea di creare un sito di questo tipo. “Avevo già in mente come strutturare il portale – spiega Santinelli-, purtroppo non avevo la disponibilità economica necessaria per poterlo realizzare da solo, per questo devo ringraziare due cari amici Dante Cicarè e Emanuele Cippitelli che hanno supportato economicamente questa mia idea aiutandomi a realizzare il portale”. Si possono segnalare diversi posti accessibili come ad esempio hotel, ristoranti e musei ma non solo (al momento ne sono stati mappati oltre 130 in tutta Italia).

Man mano che Badtraveller ha preso forma e si stava sviluppando hanno iniziato a collaborare e farne parte anche altre persone. Franca Borin, in carrozzina da 24 anni, è il grillo parlante del gruppo, una carica di energia incredibile che si occupa della comunicazione e della parte social del profilo Facebook @Badtraveller e
Instagram @Badtraveller_.

Federico Belardini, atleta professionista in carrozzina e tester di strutture insieme a Tania la sua compagna che si occupa della parte commerciale oltre a Maurizio Zamponi, arbitro internazionale di basket in carrozzina appena rientrato dalle paraolimpiadi e per finire Alexandre Zaganelli web developer.

Il sito prevede un’area dove l’utente può registrarsi indicando il tipo di disabilità, così che la recensione fatta risulti essere pertinente per le persone che hanno determinate necessità. Viene data la possibilità anche agli accompagnatori di registrarsi in modo tale che possano dare un contributo. All’interno del portale c’è anche un’area blog dove si invitano le persone a inviare a info@badtraveller.com le proprie esperienze di viaggio. noltre è presente un’area forum per il confronto e sarà presente tra non molto un’area per dare visibilità ai viaggi di gruppo accessibili organizzati da associazioni/tour operator.

Quali sono gli obiettivi? “Badtraveller vuole diventare un punto di riferimento in tema di accessibilità”, risponde al Fatto.it Santinelli. “Al centro del progetto ci sono le persone che con i loro contributi e recensioni possono valutare chi rispetta determinati requisiti di accessibilità e chi no. L’obiettivo è quello di avere una sempre maggiore sensibilizzazione e attenzione verso questo tema e aiutare a rendere più semplice la vita quotidiana delle persone con disabilità”.

Santinelli ha potuto constatare che spesso le informazioni in merito all’accessibilità sono frammentarie, superficiali e insufficienti, cosi ha deciso di fare qualcosa. “Forse è un’utopia ma vorrei che Badtraveller possa rappresentare un utile strumento nel superare gli ostacoli e questo è dato dai contributi degli iscritti che a loro volta aiutano altri iscritti al portale, creando un “circolo virtuoso” dove ognuno mette a disposizione le proprie esperienze”.

L’intento di Santinelli è quello anche di “creare una collaborazione attiva con le associazioni perché siamo consapevoli del loro ruolo fondamentale e insostituibile nelle attività d’inclusione che offrono, ci piacerebbe dare spazio nei nostri canali ad iniziative ed eventi che meritano di avere visibilità”.

Santinelli racconta che una volta una persona gli ha detto: “’La disabilità esiste solo nella mente di chi la vede, perché non si cammina solo con le gambe. Se siamo liberi nella testa, possiamo affrontare qualsiasi viaggio’. Se solo con Badtraveller potessimo aiutare qualcuno ad affrontare qualche viaggio, questa sarebbe la nostra vittoria più grande. Non è facile perché siamo una piccola realtà senza aiuti e capitali ma crediamo a questo progetto e continueremo ad andare avanti”.

(ilfattoquotidiano.it)

Turismo Accessibile: Spiagge aperte alla disabilità a Budoni

Nella località sarda parte il progetto voluto dall’amministrazione comunale per rendere i litorali fruibili anche a chi ha disabilità fisiche. Con parcheggi riservati, passerelle aumentate, servizi igienici ripensati e potenziati, parchi giochi senza barriere e uno spazio informativo online dedicato

Estate della ripartenza sì, ma non per tutti. Ancora oggi, troppo spesso, il mare infatti rimane un sogno impossibile da realizzare per chi ha qualche forma di disabilità fisica. Una recente indagine di Altroconsumo su oltre 200 stabilimenti balneari distribuiti in tutta Italia ha evidenziato come nella metà dei casi, una persona con disabilità in carrozzina non può accedere né allo stabilimento né al mare. Superare questa situazione intollerabile diventa quindi un obbligo per una località marittima che vuole essere realmente lungimirante e inclusiva.

Per questo motivo, il Comune di Budoni, nella costa nordorientale della Sardegna, ha effettuato un importante investimento con un preciso obiettivo: rendere le spiagge del suo territorio facilmente accessibili anche a chi ha difficoltà di movimento. L’ampio e ambizioso progetto, realizzato dall’amministrazione comunale e da Budoni Welcome, ha quindi potenziato e ottimizzato i servizi.

L’attenzione per i turisti disabili si nota fin dai parcheggi: nove i punti dedicati alla sosta delle loro auto. Sul litorale comunale è stato poi posizionato oltre un chilometro di passerelle per consentire a tutti l’accesso agli arenili preferiti. L’ingresso in mare è garantito dalle nove sedie “job” a ruote da sabbia distribuite su tutta la costa. Allestiti anche servizi igienici specificamente dedicati alle necessità dei turisti disabili. E nel parco giochi alcune delle attrazioni sono studiate appositamente per poter essere fruite da tutti.

Ma non basta: per rendere il più semplice possibile l’organizzazione della vacanza, è stato creato lo spazio informativo “Budoni inclusiva” sulla piattaforma Budoni Welcome. In un unico luogo sono disponibili tutte le informazioni utili ai turisti disabili per pianificare il proprio soggiorno: le spiagge accessibili, le strutture ricettive, i ristoranti e gli agriturismi già attrezzati per accoglierli, i trasporti adatti alle loro necessità e anche gli appuntamenti e le attività adatte a chi ha una mobilità ridotta.

«Nella nostra destinazione finalmente qualunque ospite, senza distinzione alcuna, può venire in vacanza sentendosi come a casa propria» dichiara il consigliere delegato all’inclusività del comune di Budoni, Fabrizio Mesina. “L’obiettivo con la predisposizione di questo piano è quello di garantire a tutti coloro che soggiorneranno sulle nostre spiagge di poter trovare i servizi e le strutture di cui hanno necessità. Per noi l’inclusione è far sì che nessuno debba chiedersi se il nostro territorio sia adatto a trascorrervi una vera vacanza. La risposta è sì, per tutti”.

(vita.it)

Turismo accessibile, a Siena e Pienza il tour oltre le barriere architettoniche

18/03/2016

Europe Without Barriers, progetto europeo guidato da AISM per un turismo accessibile a tutti, si conclude con un convegno internazionale. Negli stessi giorni alcuni blogger ci faranno scoprire nuovi itinerari. Per seguire gli aggiornamenti sui social #italiasenzabarriere, #turismoaccessibile, #accessibletourism, #tourismforall

 
Impegnarsi concretamente a rimuovere tutte le barriere che limitano le opportunità delle persone con disabilità e non, creare “itinerari turistici” e costruire nuove prospettive di viaggio. Perché viaggiare è possibile – e deve essere possibile – per tutti. È questo lo scopo del blog tour organizzato da AISM all’interno del progetto europeo EWB Europe without barriers che si terrà il 23 marzo 2016 tra Siena e Pienza.

Un gruppo di blogger italiani e stranieri, “influencer” digitali che si occupano di viaggi e soprattutto di turismo accessibile, sono stati coinvolti per partecipare in persona al blog tour che toccherà queste due città medievali e i loro luoghi di interesse come Santa Maria della Scala e Piazza del Campo a Siena e Palazzo Piccolomini a Pienza.

Oltre lo stereotipo delle strade strette e delle barriere architettoniche che spesso rendono difficile la visita di questi gioielli turistici, esistono in realtà itinerari accessibili a tutti, ricchi di informazioni pratiche, utili sia al turista tradizionale sia alle persone con disabilità, percorsi che il tour ha lo scopo di far conoscere a un pubblico sempre più vasto.

Ecco chi sono i blogger coinvolti che prenderanno parte al blog tour il 23 marzo 2016. Fabrizio Marta, aka“Rotex”, in carrozzina per una malattia ossea ma affetto da una patologia ancora più grave: la “viaggite”. Per questo motivo si definisce “viaggiatore rotante” e da anni racconta i suoi viaggi per sensibilizzare l’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali nel suo blog sulla piattaforma Vanity Fair oltre ad essere guida per caso (turismo accessibile) per il sito “Turisti per caso”.

Parteciperà al tour anche Marianna Norillo, salernitana trapiantata in Sardegna che sul sito www.tiraccontounviaggio.it  racconta le sue avventure fuori dagli itinerari di massa e rivela tutto quanto difficilmente si trova nelle guide turistiche.

Flora Baker, blogger londinese vincitrice del Travel Writing Competition 2015 del National Geographic, che si definisce una scrittrice, poetessa, volontaria, ma soprattutto una viaggiatrice; dal 2012 nel suo diario digitale racconta i viaggi fatti zaino in spalla in giro per il mondo, dal Nepal alla California, dalla Groenlandia fino al Sud America.

E infine  “Italy for all”, uno dei più importanti portali informativi interamente dedicati al turismo per disabili che propone itinerari accessibili a tutti lungo tutta la penisola.

Dal 21 – giorno di apertura delconvegno  internazionale con cui si conclude Europe Without Barriers, il progetto europeo dedicato a un turismo accessibile di cui AISM è coordinatore, sino al 23 marzo, durante il quale si svolgerà il blog tour – è possibile seguire gli aggiornamenti in tempo reale su Twitter e Instagram.#italiasenzabarriere, #turismoaccessibile, #accessibletourism, #tourismforall 

Secondo l’istituto Doxa più del 16% delle famiglie italiane, circa 10 milioni di persone sono coinvolte nel turismo allargato. Non solo persone con disabilità motoria ma anche ammalati cronici, famiglie con bambini molto piccoli, coloro che soffrono di intolleranze alimentari particolarmente limitanti fino ai turisti che viaggiano con gli animali. Il 70% delle persone con una disabilitàpotrebbe viaggiare, ma molti non lo fanno per paura di trovare degli imprevisti e vedersi limitati nelle esigenze e nei gesti quotidiani. Turismo per tutti è soprattutto un diritto, è turismo senza barriere né discriminazioni: non solo per chi soffre di una disabilità ma anche per la sua famiglia e gli amici. È per realizzare questi diritti che AISM opera da anni con progetti come Europe Without Barriers.
(aism.it)

di Giovanni Cupidi

L’app turistica per persone con disabilità

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Si chiama Toto4all ed è un’applicazione gratuita per smartphone che permette a persone con disabilità motorie, visive e uditive di orientarsi nel centro storico di Torino alla scoperta dei tesori artistici e architettonici di un percorso circolare che parte e ritorna in piazza Castello, con 3 sotto percorsi e 30 punti di interesse divisi per categorie: botteghe, edifici storici, chiese, siti archeologici, monumenti e architetture. Il software, compatibile con le piattaforme Apple Os e Android, è realizzato nell’ambito del progetto European Foundation Center e vede Torino e Lucca come città “pilota” per l’Italia. Il progetto torinese è stato reso possibile grazie al finanziamento della Fondazione Crt in collaborazione con l’Istituto Italiano per il Turismo per Tutti e la Consulta per le Persone in Difficoltà Onlus.
(repubblica.it)

SANTIAGO PER TUTTI. LA PRIMA GUIDA CHE APRE IL CAMMINO ANCHE ALLE PERSONE CON DISABILITÀ

Il Cammino di Santiago de Compostela ogni anno attira oltre 200 mila camminatori da tutto il mondo – di cui oltre 15 mila dall’Italia – ma per le persone portatrici di disabilità di vario tipo resta ancora proibitivo da percorrere. La guida  “Santiago per tutti”, nasce su iniziativa di Pietro Scidurlo, paraplegico dalla nascita, con  l’obiettivo di mappare il Cammino francese (il “classico” e più noto tra i percorsi verso Santiago), allo scopo di individuare tracciato e strutture adatte a chiunque.

“Santiago per tutti” (Terre di Mezzo) di Pietro Scidurlo e Luciano Callegari, sarà in libreria tra pochi giorni e potrà essere utilizzata da tutti i “viaggiatori lenti” per scelta o per necessità, disabili motori e sensoriali, ma anche famiglie con bambini piccoli, malati, dializzati, anziani, non vedenti, celiaci, diabetici e descriverà il cosiddetto Cammino Francese, il più noto percorso, che conduce da Saint Jean Pied de Port a Santiago e quindi a Finisterre. E’ la prima guida europea completa anche di tutte le informazioni necessarie alle persone con disabilità.

PIETRO SCIDURLO

Pietro Scidurlo ha percorso il Cammino di Santiago nel 2012 e nel 2013 in handbike, nella speranza che questa esperienza potesse aiutarlo a superare la rabbia per la sua condizione. E così è stato. Si è quindi convinto del contributo che il Cammino può dare alla formazione e al consolidamento del carattere, dell’aiuto che si può ricevere per il superamento dei problemi personali e di relazione. Allo stesso tempo si è reso conto che la maggior parte delle strutture erano inaccessibili a disabili o a persone con difficoltà di varia natura.

Da questa consapevolezza è quindi maturato il progetto di creare una guida che offrisse tutte le informazioni necessarie a far sì che anche le persone con disabilità potessero realizzare l’esperienza del cammino di Santiago, nel rispetto delle loro esigenze.

Il progetto, basato sul lavoro gratuito di un gruppo di volontari appassionati del Cammino e coordinati dallo stesso Pietro, non ha sponsor né finanziamenti ma soltanto donazioni individuali ed è sostenuto da:
Free Wheels Onlus, associazione di utilità sociale senza fini di lucro che ha lo scopo di divulgare, sensibilizzare e dare vita a iniziative in grado di abbattere le barriere sia mentali che fisiche verso le persone con disabilità e Terre di Mezzo, principale editore in Italia delle guide dei Cammini, laici e religiosi, pubblicati all’interno della collana “Percorsi”.

LA GUIDA “SANTIAGO PER TUTTI”

La guida in forma cartacea descrive, con

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mappe dettagliate, tre percorsi:
– il primo, corrispondente al cammino classico, segnato con le frecce gialle.
– un secondo, su strade asfaltate, adatto a chi si muove con handbike o ausili simili.
– un ultimo percorso misto, comprendente sterrati, utilizzabile da chi si muove con carrozzine manuali, carrozzine elettriche, ecc.

Censite e segnalate tutte le strutture ricettive (albergues, hostales, pensiones, hoteles, ecc.) lungo il cammino per verificarne l’effettiva accessibilità da parte di disabili e permettere così ad ognuno di scegliere la struttura più adatta per ogni specifica esigenza.

Individuate e geolocalizzate le strutture e i servizi di ausilio principali (fontane, bar, ristoranti, farmacie, supermercati, ambulatori medici, ospedali, officine ortopediche, podologi, fisioterapisti, ecc.).
Disponibili le tracce GPS dei tre percorsi, complete dei waypoint delle strutture censite. (ndr: i waypoint sono i punti geolocalizzati sulla mappa delle strutture con foto dell’entrata).
(mountainblog.it)

di Giovanni Cupidi

Nuove proposte turistiche per il mondo della disabilità

È in programma per martedì 5 maggio a Roma (Sede del Consiglio Nazionale degli Architetti, Via S. Maria dell’Anima, 10, ore 10-13.30), una conferenza stampa dedicata al PROGETTO BORGO© – Turismo sostenibile e sviluppo del territorio, durante la quale verranno presentate le opportunità che l’iniziativa potrà offrire ai territori dove verrà realizzata e alle popolazioni che li abitano, sia in termini di competenze che di occupazione.

Promosso dall’Associazione C4ED (Committee for the Ecotourism Development), in collaborazione con ilCNAPPC (Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori) e l’ANMIL(Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro), l’incontro sarà coordinato da Francesca Billi, segretario generale del C4ED, e aperto da Leopoldo Freyrie, presidente del CNAPPC.
Interverranno quindi Domenico Podestà, presidente del Dipartimento Europa ed Esteri del CNAPPC (La vocazione internazionale del CNAPPC), Raul Wittenberg, presidente del C4ED (Il C4ED e le sue iniziative-faro),Francesco Veneziano del Consiglio Direttivo del C4ED (Il turismo sostenibile come motore di sviluppo), Maurizio Papiri, vicepresidente del C4ED (Il BORGO, il progetto architettonico e gli aspetti funzionali e logistici), Davide Pellegrino, agronomo (Il BORGO, competenze per un’agricoltura sostenibile ed autosufficiente) e, in rappresentanza dell’ANMIL, Maria Giovannone del Consiglio Direttivo del C4ED (Una nuova proposta turistica per il mondo della disabilità).
È stato infine invitato all’incontro anche Nicola Lener, Capo Ufficio I delle Iniziative per l’Internazionalizzazione del Sistema Economico Italiano – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

«Esperti del turismo sostenibile, professionisti dell’architettura e ambasciate – spiegano dall’ANMIL – dialogheranno insieme il 5 maggio, in un’ottica di grande valore sociale e culturale, sul primo progetto pilota delBORGO©, struttura ricettiva destinata al turismo sostenibile in Africa, ideata e realizzata dal C4ED nel pieno rispetto dell’ambiente, delle popolazioni e della cultura locali, e destinata a diventare un centro propulsore dello sviluppo territoriale. Il progetto, che prevede un ampio programma di formazione a tutti i livelli, si avvale del contributo degli Stati che vi aderiranno; architetti, tecnici e operai locali saranno infatti chiamati a collaborare alla realizzazione della struttura e al personale del luogo sarà affidata la gestione della nascente impresa ecoturistica. Il C4ED, con il supporto del CNAPPC, potrà organizzare unascuola permanente di architettura nel Paese aderente che ne sia privo. È allo studio, infine, la possibilità di un concorso bandito dal CNAPPC sui temi indicati dal C4ED per la completa definizione del Progetto BORGO©, nella direzione dell’eco-sostenibilità, indirizzato ai giovani architetti italiani. Una straordinaria occasione di crescita e sviluppo, dunque, nel pieno rispetto dei territori e delle popolazioni locali». (S.P.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti:ufficio.stampa@anmil.it.
(superando.it)

di Giovanni Cupidi

Il Veneto accoglie (con un master) i viaggiatori con disabilità

La notizia che 260 strutture alberghiere venete hanno aderito al programma regionale per l’incremento del turismo accessibile è di quelle che fanno pensare “Eppur si muove”. Il settore dell’incoming italiano sembra accorgersi che il cliente disabile è una risorsa, anche economica (leggi Il turismo accessibile vale 800 miliardi) e non un “obbligo di legge”. «Un turismo attento ai bisogni di tutti è un turismo che consente di aumentare i fatturati in modo importante – illustra Marino Finozzi, assessore regionale al turismo -. Le indagini e le esperienze più accreditate, infatti, valutano che adottando le misure necessarie l’incremento del Pil turistico è fino al 20%».

Un risultato frutto di un lungo percorso iniziato nel 2011, passato attraverso una fiera del turismo accessibile a Vicenza (che quest’anno cambierà nome da Gitando.all a Move e la mappatura delle strutture turistiche in grado di rispondere alle esigenze di tutte, e terminato, momentaneamente, con la creazione di un percorso formativo post universitario gratuito (30 i posti a disposizione allo Ied di Venezia – Il programma del corso) per designer e architetti interessati ad ampliare i propri orizzonti nel mondo della diversità. Il progetto formativo s’intitolerà “Universal design – La qualità dell’accoglienza prende forma”. «L’iniziativa parte dal manuale ‘Inclusive design guidelines’ sviluppato dall’ufficio del sindaco di New York per le persone disabili – spiega Igor Zanti, direttore dell’Istituto europeo di design (Ied) di Venezia – e adottato in Regione all’inizio del 2014. Il corso offrirà cento ore di formazione e trenta ore dedicate allo studio di progetti e sarà suddiviso su tre percorsi Teoria del design accessibile, Estetica del design accessibile (in cui si cercherà di coniugare il bello al funzionale all’interno di una camera attrezzata per disabili) e Territori accessibili in cui sarà preso in esame il territorio del comprensorio Bassano-Marostica-Asolo-Conegliano».

La sede dello Ied a Venezia

Si punta a formare professionisti che offrano la qualità per raggiungere l’obiettivo di rendere il territorio veneto turisticamente appetibile per un mercato di 140 milioni di persone con “esigenze specifiche”. E si parte dalla considerazione che queste necessità non sono solo legate al movimento, ma che ne esistono di sensoriali, alimentari (allergie e intolleranze)… O più semplicemente partendo dalla considerazione che un’accessibilità migliore va a vantaggio di tutti: dalle mamme con passeggini agli anziani che deambulano con maggiore difficoltà. Un tema che verrà affrontato nel convegno Il turismo accessibile: l’esperienza del Veneto, a Peschiera del Garda il 16 febbraio (scarica il programma) a cui interverranno gli assessori regionali Marino Finozzi e Davide Bendinelli, il direttore diEurosportello veneto Francesco Pareti e Roberto Vitali, presidente di Village 4 all.
(corriere.it)

di Giovanni Cupidi

Vacanze in barca per tutti: la sfida di un imprenditore disabile

Enrico Boaretto è il fondatore della onlus Easy action Asd, che sta provando a rendere la navigazione un’esperienza alla portata di tutte le tasche e adattata alle esigenze di chi ha una disabilità. “Le difficoltà sono le stesse della vita quotidiana, moltiplicate per dieci”

Un’uscita in barca: esperienza bella e stimolante. Per le persone disabili, addirittura una sfida doppia. Non sono pochi, infatti, i problemi a cui far fronte quando si decide di vivere una giornata di svago o di sport su uno specchio d’acqua (mare o lago, nulla cambia). Perché se è vero che le Paralimpiadi sono diventate ormai una manifestazione di grande successo, che ha divulgato la pratica sportiva tra le persone disabili, per svolgere alcune discipline nella vita di tutti i giorni i passi in avanti da fare sono ancora moltissimi. In Italia, per esempio, un disabile che volesse noleggiare una barca per le proprie vacanze non ha la possibilità di farlo. Non esiste una sola agenzia di charter che abbia nel proprio parco barche un’imbarcazione accessibile, vale a dire adattata alle esigenze di chi ha una disabilità. Ovviamente più facile è la situazione per chi non ha problemi economici. In tutti gli altri casi, le difficoltà sono tante. E il turismo nautico accessibile rimane nel nostro Paese un fenomeno di nicchia.

“Le difficoltà sono le stesse della vita quotidiana, moltiplicate per dieci – afferma Enrico Boaretto, imprenditore con disabilità e fondatore della onlus Easy action Asd, per la pratica della navigazione a vela –. Innanzitutto la mobilità: l’accessibilità per fruire di un’imbarcazione, coinvolge anche l’arrivo in banchina. Le marine, i porti e le aree attrezzate per le scuole vela non sono preparate per la fruibilità da parte di chi ha problemi motori o sensoriali. Se si riesce a superare la fase di imbarco/sbarco, i problemi si trasferiscono a bordo. Ma c’è da fare un distinguo. Nelle grandi navi, yacht a motore, barche lussuose da crociera o espressamente adattate da un armatore facoltoso, i problemi sono minimi. Altra cosa sono le barche a vela. Conosco soltanto un operatore greco che dispone di un’imbarcazione a vela, attorno ai 45 piedi, discretamente accessibile, vivibile e piacevolmente godibile da un disabile fisico in sedia a ruote, anche per crociere di lunga durata in mare aperto. Poi abbiamo l’ottimo esempio della cooperativa Arché di Riva del Garda, che con il suo Queentime 41 perfettamente accessibile organizza gite giornaliere sul Lago di Garda. Quanto alla vela sportiva, ci sono barche di ridotte dimensioni per uscite sportive di qualche ora o per regata agonistica. Noi stessi, in collaborazione con Lo spirito di Stella promuoviamo la vela per tutti sull’intero territorio nazionale, utilizzando le australiane Hansa 303”.

E nel campo delle strutture? “I casi sporadici di qualche marina privata che dedica alcuni posti barca per gli utenti disabili ci sono un po’ ovunque – continua Boaretto –. L ’associazione Duino 45 Nord continua a fare tanto. Partecipo da anni a un progetto della Lega navale italiana, “Mare per tutti”, che mira a realizzare almeno un polo nautico accessibile per regione”. In proposito, aggiunge: “Quando per la prima volta mi sono rivolto alla Lega navale di Trieste per un supporto alla vela per tutti, qualcuno mi ha detto testualmente: “Ma io tutti questi disabili che vanno a vela non li vedo”. Però da quando siamo presenti, con tre barche, istruttori, attrezzature, mezzi adatti allo scopo, a Trieste sono venuti da tutta Italia oltre 50 corsisti disabili. La domanda inespressa è alta e può diventare una nicchia di mercato, ma con un servizio qualificato e al giusto prezzo”.
(redattoresociale.it)

Disabili e danni del turismo non accessibile

I viaggiatori con disabilità sono spesso tagliati fuori dal turismo a causa di mancanza di infrastrutture adeguate; una maggiore prevenzione in questo senso tesa a facilitare il turismo per disabili porterebbe a benefici enormi in termini economici. Oltre che, naturalmente, in termini sociali data l’importanza dell’inclusione cui spesso ci si riempie la bocca (e che poi nei fatti non sempre è seguita da azioni concrete) e che dovrebbe riguardare anche, per l’appunto, l’eliminazione di tutte quelle barriere che impediscono ai disabili di viaggiare. 
A condurre lo studio sul turismo accessibile è stata l’università del Surrey, situata in Inghilterra non lontana da Londra, la quale ha provato a quantificare in termini economici il mancato introito dovuto alla carenze in infrastrutture e servizi destinati ai viaggiatori con disabilità.
In tutta Europa ogni anno si perderebbero circa 140 milioni di euro. Una percentuale consistente di entrate se teniamo conto che, nel 2012, sempre secondo i dati dell’ università del Surrey le persone che hanno richiesto supporti per motivi di handicap hanno effettuato in totale 788 milioni di viaggi in Europa; il volume d’affari è stato di circa 395 miliardi di euro con quasi 9 milioni di posti di lavoro creati.

 
Accessibilità e profitti

Il settore del turismo accessibile per disabili è quindi una potenziale fonte di crescita oltre che di introiti; se le destinazioni europee fossero del tutto accessibili, la domanda di viaggi aumenterebbe di circa il 44% su base annua e di 862milioni di viaggi da qui al 2020.
Dati i numeri sugli introiti di cui sopra, è facile immaginare quanta ricchezza potrebbe portare un’ offerta turistica pienamente accessibile ai disabili. Molti operatori ancora non sono pronti ad ospitare viaggiatori con handicap né in termini di infrastrutture, tantomeno per quanto riguarda i servizi da garantire. 
In rete si possono trovare una serie di agenzie e di servizi rivolti esclusivamente a persone con disabilità; si tratta di aziende specializzate nell’organizzazione di turismo senza barriere. Tuttavia si tratta ancora di una nicchia che potrebbe sicuramente ampliarsi.

 
Turismo accessibile in Italia

In Italia sono circa 6 milioni i potenziali fruitori del turismo accessibile; si tratta di persone affette da diverse forme di disabilità più o meno gravi. Tuttavia il nostro paese sembra essere molto indietro in materia di turismo accessibile. 
Una recente inchiesta del Fatto Quotidiano sul turismo accessibile ha messo in risalto tutte le pecche del nostro meccanismo; a partire da chi dovrebbe garantire l’accesso alle strutture a tutti, ovvero il ministero dei Beni Culturali e del Turismo, il quale non ha mai ultimato l’elenco delle spiagge accessibili né tantomeno degli alberghi. 
Compito che gli spetterebbe, ma che viene demandato ad altre associazioni o portali informativi dove sembra mancare la chiarezza. In materia di simbolo ‘handicap friendly’ ad esempio: questo logo quando è presenta non è sinonimo di sicurezza per il viaggiatore disabile. Non viene spiegato cosa si intende con esattezza, per questo la persona con handicap deve risolvere da solo contattando la struttura e la località per assicurarsi ad esempio che:

La struttura alberghiera sia accessibile e presenti tutti i servizi adattiLa spiaggia ad esempio (dato che siamo in pena estate) abbia tutto il necessario come la pedana per raggiungere l’ombrellone; carrozzine per entrare in acqua e lettini rialzatiIl treno o il mezzo di trasporto sia accessibile. Cosa non sempre scontata, dato che abbiamo visto quanto sia difficile l’ accesso ai trasporti per un disabile

In sostanza bisogna adoperarsi da soli ed essere sicuri che ogni singolo passaggio del viaggio sia coperto da servizi tali daevitare alla persona con disabilità di trovarsi in situazioni poco piacevoli. Il che sarebbe poco appropriato; non solo da un punto di vista economico, come abbiamo visto, ma anche da un punto di vista sociale e di civiltà.
(laveracronaca.it)