La Roma e Arvalia insieme per i tifosi disabili: «Superiamo gli ostacoli» per andare allo stadio

Si chiama «Superiamo gli ostacoli», prendendo in prestito un famoso coro dei tifosi giallorossi che seguono la squadra in trasferta, la nuova iniziativa della Roma che faciliterà il trasferimento allo stadio Olimpico di tutti i tifosi giallorossi con disabilità.

«A partire da Roma-Venezia – si legge nel comunicato ufficiale del club – e per tutte le gare casalinghe della prossima stagione, la Roma in collaborazione con la Protezione Civile Arvalia, predisporrà veicoli omologati per il trasporto dei disabili e dei loro accompagnatori. I volontari dell’associazione organizzeranno il trasferimento dei tifosi, accompagnandoli allo stadio, assistendoli nel corso della partita e occupandosi del loro rientro nelle abitazioni”.

Pietro Berardi ceo Roma
Pietro Berardi ceo Roma

Particolarmente orgoglioso dell’iniziativa Pietro Berardi, Ceo della società giallorossa. «Il nostro impegno è facilitare l’accesso allo stadio di tutti i nostri tifosi disabili, prendendoci cura di loro non soltanto a ridosso e durante la gara ma da quando escono di casa fino a quando ci faranno ritorno, al termine della partita. Vogliamo iniziare subito, dall’ultima gara di campionato, con l’obiettivo di garantire questo servizio, e nuove attività di supporto, per l’intera durata della prossima stagione».

Un plauso arriva da Erika Stefani, ministro per le Disabilità. «Accogliamo con soddisfazione il progetto dell’AS Roma. Lo sport è sinonimo di inclusione e ogni iniziativa che serva a rimuovere le barriere crea opportunità per tutti, non solo per le persone con disabilità. Siamo soddisfatti che le società sportive siano attente al tema e auspichiamo che anche altre realtà promuovano tali idee».

Le prenotazioni potranno essere effettuate – dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18 ed entro le 14 nel giorno pre gara – da tutti coloro in possesso di un biglietto di accesso alla gara o di un abbonamento. In fase di prenotazione, il tifoso dovrà indicare la titolarità del biglietto-abbonamento e il settore di riferimento (se tribuna Tevere o tribuna Monte Mario).

Per prenotare il servizio basterà contattare numero telefonico 3518484045, attivo 24 ore su 24 mentre per informazioni si potrà scrivere all’indirizzo email trasportodisabiliroma@gmail.com. Il club continuerà ad assicurare la fornitura di radiotrasmittenti dotate di auricolari monouso ai tifosi non vedenti.

Gli apparecchi, in grado di trasmettere la radiocronaca della partita, potranno essere ritirati gratuitamente all’ingresso disabili della tribuna Tevere, senza necessità di prenotazione. L’intera iniziativa del club sarà finanziata con il ricavato delle maglie giallorosse all’asta sul sito CharityStars. (repubblica.it)

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Torna l’appuntamento con Skf Italia Meet the World

Sono aperte le iscrizioni per l’edizione 2022 del torneo di calcio giovanile “Skf Italia”che anche quest’anno è dedicato a squadre formate da atleti con disabilità intellettiva certificata

Torna Skf Italia

Dopo due anni di stop causati dalla pandemia da Covid-19, torna finalmente a maggio il torneo di calcio SKF Italia Meet the World. La nuova edizione del tradizionale appuntamento sportivo organizzato da SKF per i giovani atleti è riservata, come nel 2019, a squadre composte da giocatori di ambo i sessi con disabilità intellettiva certificata e di età compresa tra i 16 e 29 anni.

Le partite saranno giocate sabato 21 e domenica 22 maggio sui campi nell’impianto sportivo “Il podio” a Porte (TO), in Via Martellotto, Località Malanaggio. Le iscrizioni sono al via e aperte fino a venerdì 8 aprile 2022.

Le squadre, che possono anche essere create apposta per partecipare alla manifestazione, devono essere composte da un massimo di 10 giocatori.

La finalità di SKF Italia Meet the World 2022 è celebrare lo sport e suoi i valori positivi di impegno e lavoro di squadra all’insegna di una sana competizione. Al termine del torneo, infatti, tutte le squadre saranno premiate per l’energia dimostrata in campo e per le loro prestazioni sportive, in un clima di festa e condivisione.

Il team che risulterà vincitore, inoltre, volerà a Göteborg, in Svezia, per disputare come “SKF Italia“, dal 17 al 21 luglio, il Gothia Special Olympics Trophy, l’evento internazionale riservato a squadre aderenti all’Organizzazione Special Olympics.

La partecipazione a SKF Italia Meet the World è gratuita e l’evento sarà organizzato nel pieno rispetto delle normative anti Covid applicabili al momento della manifestazione.

Per aderire, o per chiedere informazioni, è necessario compilare il modulo di iscrizione disponibile collegandosi al sito SKF oppure scrivere una mail alla responsabile organizzativa di SKF Italia Meet the World, Benedetta Marchiaro (benedetta.marchiaro@skf.com). Comunicato stampa

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Percorsi di trekking in bici anche per disabili in Emilia Romagna

I 45 itinerari accessibili per tutti sono illustrati nel docufilm ‘Tanta Strada’ in onda su Rai2

Si chiama ‘Tanta Strada’, andrà in onda venerdì 8 ottobre alle 23 su Rai Due e poi su Raiplay, per Rai Documentari e Rai per il Sociale ma è molto di più di un documentario perché racconta a tutti come in Emilia Romagna ci siano dei percorsi cicloturistici fuoristrada accessibili anche a chi ha disabilità.

Un mondo dunque che si apre agli occhi di tanti e che fa vedere una regione amica che oltre puntare sul turismo è anche attenta ad abbattere qualsiasi tipo di barriera, da quella comunicativa ad arrivare a quelle fisiche. Il docufilm di Lorenzo K. Stanzani racconta il viaggio speciale di un gruppo di amici in sella a biciclette, tandem e handbike, accompagnando piacevolmente lo spettatore da Piacenza al mare, attraversando le tante bellezze dell’Emilia-Romagna mostrando la bellezza umana e sportiva di questo viaggio che diventa possibile, a prescindere dalle capacità di ognuno.

Tutto nasce da Matteo Brusa della Fondazione per lo Sport Silvia Parente che ha avuto l’idea di realizzare percorsi ciclabili fuoristrada fruibili anche da persone con disabilità e capillarmente diffusi su tutto il territorio, proponendo un modello concreto e unico in Europa per un cambiamento nei processi di inclusione sociale, nell’accessibilità alla pratica sportiva e nella possibilità di vivere una vacanza riducendo i limiti che la disabilità pone. Percorsi che è possibile vedere su https://www.outdoor365.it trovandone tutte le caratteristiche e la percorribilità con i diversi tipi di bike o sedia a rotelle.

Percorsi di trekking in bici anche per disabili in Emilia Romagna

Sono state due settimane di riprese, dai castelli di Parma al Bosco Mesola, attraversando tutta la regione – dice il regista Lorenzo K. Stanzani – un lavoro molto complesso che ha visto circa 20 persone lavorare attorno ai nostri 9 protagonisti, un lavoro molto bello, un esperienza di vita per tutti e che abbiamo pienamente riportato nel docufilm“. Il progetto è prodotto da Orso Rosso Film e realizzato con il sostegno della Regione Emilia Romagna e Film Commission, attraverso il Fondo Audiovisivo, col contribuito Apt Servizi Emilia-Romagna, ER Film Commission, Destinazione Bologna e Bologna Welcome, Camera di Commercio Bologna e Confindustria Delegazione Imolese.

Sono protagonisti i percorsi ciclabili, 45 itinerari accessibili, aprendo la strada alle persone con disabilità perchè possano godere di luoghi e paesaggi – prosegue Matteo Brusa della Fondazione per lo Sport Silvia Parente – Al centro c’è il territorio che si apre a tutti i fruitori. Abbiamo infatti studiato itinerari che per le loro caratteristiche possano essere praticati da tutti”.

Concorde anche una dei protagonisti, Flavia Saraceni che non cammina da 3 anni ma che, grazie a questi percorsi ha “scoperto posti in Emilia Romagna dove non ero mai stata e dove voglio tornare perché c’è tanto da esplorare” consapevole che “qualche imprevisto sul percorso va comunque sempre messo in conto”. Grande soddisfazione è anche da parte della vice direttrice e la responsabile editoriale Rai Documentari, Karina Laterza e Monica Bartoli. Parla di “missione sociale del servizio pubblico” il capo redattore di Rai per il sociale, Sandro Fioravanti che sottolinea anche “come l’Emilia Romagna sia un passo avanti” quando si parla di inclusività, cicloturismo e promozione, capace di mostrare “non disabili ma persone che fanno qualcosa”.

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L’oro Bocciardo testimonial di «SportAbility day»

Lo sport protagonista e l’inclusione protagonisti a Genova. Sabato 11 settembre, l’associazione genovese Stelle nello sport lancia la prima edizione di «SportAbility day» all’impianto della Sciorba, in Val Bisagno. Una giornata di avviamento allo sport, di solidarietà e di amicizia per i ragazzi con disabilità motoria, sensoriale e intellettivo-relazionale. Dalle 10 alle 18, una giornata aperta a tutti i bambini e ragazzi in possesso di green pass e un certificato medico in corso di validità. otranno provare 23 discipline, seguiti da istruttori qualificati.

Testimonial d’eccezione il campione genovese di nuoto, Francesco Bocciardo, fresco di due ori e un argento ai Giochi Paralimpici di Tokyo. Alle 11, lo stesso Bocciardo aprirà la sfilata di tutti i partecipanti, assieme ad altri due atleti protagonisti in terra nipponica, Matteo Orsi (tennis tavolo) e Gian Filippo Mirabile (canottaggio).

L’evento rientra nel progetto «SportAbility», promosso con il sostegno degli assessorati alle Politiche sociali e allo Sport di Regione Liguria, la collaborazione della Consulta regionale per l’handicap, il patrocinio di Comitato italiano paralimpico e Special Olympics in Liguria.

Per tutta la giornata, l’assistenza sarà garantita da tre medici e a tutti i presenti sarà garantita una merenda, grazie a uno sponsor locale. «L’evento di sabato è unico nel suo genere e sono convinta che aprirà un ciclo di giornate di sport e di festa dedicate ai ragazzi con disabilità e con l’impegno di una rete di volontariato e associazionismo supportata da Regione Liguria – commenta l’assessore alle Politiche sociali di Regione Liguria, Ilaria Cavo -.

Le Paralimpiadi appena concluse con 69 medaglie e con l’exploit del nuotatore genovese Francesco Bocciardo sono un faro, un segnale di speranza, uno stimolo a credere nell’attività sportiva per scoprire le proprie abilità e svilupparle attraverso decine di discipline sportive che i partecipanti potranno provare».

L’assessore allo Sport, Simona Ferro, sottolinea «la bellezza di poter celebrare lo sport nella sua accezione più entusiasmante che è quella di superare i nostri limiti, portandoci a competere contro chi dice non è possibile. Una giornata davvero meravigliosa per qualcosa di unico e straordinario, a cui non vedo l’ora di assistere».

Francesco Bocciardo invita «tutti i ragazzi disabili a fare sport perché lo sport fa vivere meglio. Oggi non sarei la persona che sono, se non avessi fatto sport».

(corriere.it)

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Surf e Disabilità, Cavalcare l’onda: la libertà è una tavola

Il mare accoglie tutti, senza distinzioni. Nata grazie alla passione del campione Massimiliano Mattei, continua a Livorno l’esperienza di Surf4All. Grazie a maniglie, cuscini e altri accorgimenti

Non sempre il podio termina con un terzo posto e una medaglia di bronzo. «Ai mondiali di San Diego, in California nel 2017, sono arrivato quarto e ho conquistato la medaglia di legno». Si percepisce soddisfazione e piena consapevolezza di sé nelle parole di Massimiliano Mattei, atleta agonistico innamorato del mare della sua Livorno, presidente dell’associazione sportiva dilettantistica Happy Wheels e campione pluripremiato di adaptive surf.

Per cavalcare le onde, infatti, non è indispensabile disporre dell’uso delle gambe, quanto piuttosto di una “tavola adattata”, che consenta di affrontare il mare anche con una disabilità. Sono trascorsi già 16 anni dal 2005, quando un infortunio stradale ha portato la disabilità nella vita di Mattei, in cui comunque lo sport è stato sempre presente come punto di riferimento. «La mia vita in quegli anni era a Manila, nelle Filippine», ricorda. «Sentivo di avere tutto, praticavo surf e stavo per realizzare i miei sogni».

L’infortunio, però, interviene a stravolgere completamente progetti e obiettivi, provocando una lesione che rende impossibile l’uso delle gambe.

«Sono tornato a vivere attraverso lo sport, avvicinandomi al tennis e al pugilato dopo l’incidente, ma il desiderio di riscoprire l’acqua e il surf non mi ha mai abbandonato, riportandomi nelle Filippine a cinque anni dall’infortunio. Sono rientrato in Italia con l’idea di un percorso che, partendo da uno “scheletro” di base, mi ha consentito negli anni di adattare sempre meglio la tavola alle mie esigenze e di surfare da sdraiato».

In foto Massimiliano Mattei, presidente di Happy Wheels e campione pluripremiato di adaptive surf

Una strada di fatica e passione quella di Mattei, quando ancora nel contesto italiano era quasi assente la pratica stessa del surf e sup (stand up paddle) adattati, intesa come capacità del mare di accogliere tutti. «Utilizzo una tavola che mi permette di stare in posizione prona e sono in grado di affrontare il mare senza assistenza», precisa Mattei, che ha anche la qualifica di istruttore con brevetto. «La conformazione è molto particolare, dotata di maniglie, contenimenti specifici per garantirmi autonomia, una tappezzeria con cuscini per favorire la giusta postura».

Il mare unisce, senza distinzioni. È proprio da questa idea di fondo che è arrivata la spinta per dare vita, nel 2015, all’associazione Happy Wheels di Livorno e alla Scuola di surf e sup adattato Surf4All, con la prospettiva di far conoscere a quante più persone possibili l’immensità del mare, con i rischi, le sfide, la capacità di ritrovare se stessi.

La scuola di surf per tutti ogni anno, durante i mesi estivi, da Livorno si trasferisce sul litorale pisano di Tirrenia, attualmente presso lo stabilimento balneare della polizia di Stato. Gli istruttori, anche in un periodo come questo reso più difficile dalla pandemia da covid-19, sono presenti due volte alla settimana per accogliere chiunque voglia approcciarsi, e per avvicinare al mare non solo la disabilità motoria, ma anche quella cognitiva, visiva e sensoriale.

«Ho scoperto il surf in occasione di un evento organizzato da Surf4All di cui sono diventato socio», racconta Matteo Salandri, atleta romano di 33 anni, ipovedente dalla nascita a causa di un glaucoma. «Vado in acqua con una guida che mi fornisce indicazioni vocali e riesco a potenziare molto il senso di spazialità e orientamento».

Accanto al surf adattato – con tavole specifiche a seconda delle esigenze di ciascuno – si può cavalcare il mare anche grazie al sup. i tratta di una tavola più lunga di quella per il surf, che può essere adattata per accogliere anche persone con disabilità, consentendo di posizionarsi seduti oppure proni. Lo sport e il mare come binomio vincente, in attesa del riconoscimento del surf come disciplina paralimpica.

Negli anni, intanto, sono stati numerosi i successi conquistati da Mattei, che ha preso parte a tre Mondiali in California, un campionato europeo e gare internazionali alle Hawaii, in Spagna, Inghilterra e Portogallo. «Lo sport certamente è in grado di salvarti», sottolinea, «ma contano molto anche la forza di volontà, l’amore delle persone vicine e i consigli di coloro che hanno vissuto la stessa esperienza».

Sono numerosi gli sport che si possono praticare anche se si ha una disabilità, «ma grazie al surf il senso di libertà è ancora più accentuato», aggiunge Matteo Badalamenti, istruttore volontario di sup alla Surf4All. Si riesce ad abbandonare la sedia a ruote, e ci si trova davvero liberi con la gestione del proprio corpo. Anche grazie all’utilizzo di modelli gonfiabili che garantiscono maggiore sicurezza.

«Ho scoperto un mondo nuovo avvicinandomi all’associazione, stando a contatto con le diverse disabilità, imparando a capire le peculiarità di ciascuno», confessa Badalamenti. «Ho risposto a persone non vedenti che mi chiedevano com’è il mare oppure come sono le onde. Negli anni ho cominciato a seguire anche giovani con autismo e sindrome di Down, imparando ancora meglio che i nostri ragazzi per noi sono semplicemente surfisti. Perché il mare accoglie tutti. Apprendo sempre anche io qualcosa, l’acqua non a caso riduce le distanze, facilita i movimenti, ci avvicina e in fondo ci riporta alle origini».

(numero di agosto-settembre di SuperAbile INAIL)

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Lo sport è uno ed è per tutti, persone con o senza disabilità

Prosegue il ciclo di incontri online, dal titolo complessivo 60 anni. È solo l’inizio, voluto dalla UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) per celebrare il 60° anniversario dalla propria fondazione. E al centro del nuovo appuntamento, in programma per il pomeriggio di venerdì 26 giugno (ore 17.30) vi sarà il tema Sport per tutti – Lo sport come strumento per misurarsi e sviluppare autonomia.

Una realizzazione grafica dedicata a una serie di discipline sportive praticate dalle persone con disabilità

«Componente essenziale per lo sviluppo psicofisico dell’essere umano – sottolineano dalla UILDM -, lo sport da sempre ricopre un ruolo determinante nella nostra cultura, sociale e familiare. È un veicolo di inclusione che ha lo scopo di mostrare le abilità e pertanto può cambiare la cultura della disabilità. Perché lo sport è uno ed è per tutti».

«Fare sport – dichiara a tal proposito Marco Rasconi, presidente nazionale della UILDM – significa uscire di casa, affrontare i propri limiti, conoscersi meglio, capendo anche le caratteristiche altrui. La magia però non si ferma qui. Perché segnare un gol, bloccare con scaltrezza un avversario, trovare sempre un modo di segnare il punto ci porta “oltre”, in un luogo e in uno spazio che rendono tutto possibile».

Insieme allo stesso Rasconi, interverranno all’incontro – moderato da Claudio Arrigoni, giornalista del «Corriere della Sera» e della «Gazzetta dello Sport», oltreché direttore responsabile di «DM», rivista della UILDM Nazionale – Marco Giunio De Sanctis, presidente nazionale della FIB (Federazione Italiana Bocce), Luca Pancalli, presidente nazionale del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) e Andrea Piccillo, presidente nazionale della FIPPS (Federazione Italiana Paralimpica Powerchair Sport). 

Per iscriversi all’evento accedere a questo link (verrà inviata una mail di conferma con il link di accesso). Per ogni ulteriore informazione: uildmcomunicazione@uildm.it.
(superando.it)

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Salone nautico Venezia: ecco il gommone per le persone con disabilità

Mezzo idoneo per visitare laguna città

Consentirà alle persone con disabilità di vivere la Laguna di Venezia da un altro punto di vista e praticare in autonomia e piena sicurezza varie attività sportive, dalla pesca al nuoto.

Nell’ambito della seconda edizione del Salone Nautico Venezia è stato presentato all’Arsenale il ‘Gommone … per la libertà‘. Un’imbarcazione attrezzata, grazie al contributo di solidarietà del sindaco, che permetterà ai disabili o ai pazienti in riabilitazione all’Ospedale San Camillo del Lido di Venezia di entrare e uscire dall’acqua grazie a un dispositivo di sollevamento elettromedicale.

All’appuntamento hanno partecipato, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, il vicepresidente del Consiglio Paolo Romor, l’assessore al Bilancio Michele Zuin e la presidente della Commissione Turismo Silvia Peruzzo Meggetto. Presenti inoltre per la sezione veneziana della Lega Navale italiana il presidente emerito Paolo Leone Rossi, il vicepresidente Claudio Tosetto, il segretario Gianni Moretti; per l’ospedale San Camillo l’amministratore delegato Mario Bassano; l’ideatore del progetto Giovanni Galifi.

Dopo una lunga attesa, dovuta ai ritardi legati alla pandemia ancora in corso – spiegano i delegati della Lega Navale italiana – i lavori di rinnovo ed adeguamento al “Gommone…per la libertà” sono finalmente completati. L’obiettivo è di contribuire a creare una sinergia di cultura marinara, di benessere fisico e mentale per le persone con ridotte capacità motorie“.

(ANSA)

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La Palestra digitale dei fighters: lo sport accessibile per la disabilità

La Palestra dei fighters è un servizio accessibile a persone di diverse età e con diversi tipi di disabilità, motorie, sensoriali o intellettivo-relazionali

Una “palestra digitale” studiata su misura per chi ne ha più bisogno. Si chiama Palestra dei fighters ed è un canale di potenziamento online ideato da FightTheStroke, società fondata da Francesca Fedeli e Roberto D’Angelo per supportare la causa dei giovani sopravvissuti all’ictus e con una disabilità di paralisi cerebrale infantile, come il loro piccolo Mario e da una rete di famiglie e professionisti che conoscono e vivono tutti i giorni le esigenze delle persone con disabilità. Una palestra digitale che coglie i trend emergenti della Digital-enabled fitness e delle comunità online che si ritrovano per allenarsi da casa e che mette in pratica le evidenze scientifiche sull’esercizio motorio per le persone con disabilità.

L’ultima rilevazione Istat ci ricorda che solo l’8,5% delle persone con disabilità in Italia pratica un’attività sportiva in maniera continuativa e l’emergenza Covid-19 ha peggiorato la situazione a causa dell’interruzione forzata di molti servizi legati alla salute, considerati differibili. Le barriere all’ingresso e all’adozione di una buona pratica di movimento sono molteplici per le persone con disabilità e si evidenziano fin dalla prima infanzia: la difficoltà a seguire un programma di esercizi a casa con il proprio figlio, gli orari dei servizi dedicati che non coincidono mai con i ritmi della famiglia e del lavoro, la carenza di corsi e di professionisti non specializzati negli sport adattati, e ancora le strutture inaccessibili per distanza, barriere architettoniche o costi.

Un team di esperti al femminile

È un ambiente digitale di allenamento online con i migliori professionisti in attività adattate e per tutte le persone con disabilità permanente o temporanea, di ogni età. Il team che segue bambini e ragazzi è di sole donne e comprende esperti per lezioni di disponibili al lancio della piattaforma sono con istruttori specializzati in Sport adattato, Danza e para-Taekwondo, Fisioterapia Neurologica, Terapia occupazionale e Musicoterapia. Il progetto prevederà in futuro anche Logopedia, Psicologia e supporto genitoriale, Teatro. Una squadra agile, tutta al femminile, età media 30 anni, conoscenza di più lingue e con professionalità che vanno dalle diverse discipline sportive adattate fino alla terapia fisica, occupazionale o attraverso la musica. Per tutto il periodo di lancio, c’è la possibilità di accedere a lezioni gratuite di orientamento.

Una palestra digitale e “democratica”

La Palestra dei fighters è accessibile a persone di diverse età e con diversi tipi di disabilità, motorie, sensoriali o intellettivo-relazionali con prezzi democratici. È inoltre un servizio disegnato per sostenere l’imprenditorialità di giovani professionisti ma anche per permetterne l’accessibilità economica alle famiglie con una persona con disabilità. «Gli adaptive o para-sport rappresentano un segmento di mercato ancora poco presente in Italia e un potenziale di 2 miliardi di consumatori di servizi adattati in tutto il mondo – racconta Francesca Fedeli – la Palestra dei fighters risponde anche all’art. 30 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, in cui si incoraggiano gli stati membri alla partecipazione delle persone con disabilità allo sport, indipendentemente dalle abilità di partenza».
(iodonna.it)

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Simone Perona, dagli Special Olympics alla ultramaratona

Argento ai Giochi Mondiali Special Olympics di Los Angeles, nel 2015, sarà il primo atleta italiano con disabilità intellettiva a partecipare ad una ultramaratona di 24 ore, il prossimo 27 marzo

Nessun limite ai sogni di Simone Perona: è lui il primo atleta italiano con disabilità intellettiva a correre l’ultramaratona di 24 ore. Quando Simone, 35 anni di Vandorno, frazione del Comune di Biella, ha iniziato a correre nessuno si sarebbe aspettato che sarebbe arrivato così lontano. Le sue conquiste abbattono stereotipi e pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità intellettive, favorendo una trasformazione culturale necessaria affinché a tutti venga data la giusta opportunità di mettersi in gioco per crescere e migliorarsi, con fiducia, nello sport così come nella vita.

Dai 5.000 e 10.000 metri Simone è passato ben presto alla mezza maratona, stabilendo all’arrivo, in quella di Brescia, il personale record di 1h e 53’. Un crescere di emozioni e traguardi che lo hanno portato, oltreoceano, a conquistare una medaglia d’Argento ai Giochi Mondiali Special Olympics di Los Angeles, nel 2015. Ancora in lui vivo il ricordo di un’esperienza umana indescrivibile; in quell’occasione, Simone ha pianto due volte: «Alla partenza, perché credevo di non farcela e all’arrivo, ma quelle erano lacrime di gioia perché mi sono sentito fiero ed orgoglioso di me stesso».

Gli allenamenti

La corsa è diventata per Simone non tanto una sfida con gli altri, quando piuttosto una sfida con se stesso, un mettersi alla prova, ogni giorno, per superare le proprie paure. Ha così intensificato i suoi allenamenti specializzandosi, negli anni, nella maratona: quella di Verona, nel 2016, l’ha chiusa in 4h e 33’ ma al di là dei tempi c’è la conquista di una maggiore fiducia ed autonomia che gli ha permesso di spingersi sempre oltre, ponendosi nuovi obiettivi. E adesso il prossimo traguardo da raggiungere, anche soltanto partecipandovi: il prossimo 27 marzo, a Biella, Simone sarà il primo atleta italiano con disabilità intellettiva a partecipare ad una ultramaratona di 24 ore, «BiUltra 6.24».

L’ultramaratona con il pettorale 2025

Simone, che nel 2019 aveva già preso parte al medesimo evento nella 6 ore, si sta preparando a questa nuova impresa da due anni: ogni mattina percorre 4 km con la sua bicicletta per andare ad allenarsi al Parco della Burcina di Biella; si allena 6 giorni alla settimana per circa 5 ore al giorno. L’ultramaratona di 24 ore Simone la correrà con il pettorale 2025: anno in cui l’Italia, dopo aver ufficialmente presentato la candidatura a livello internazionale, auspica di ospitare a Torino i Giochi Mondiali Invernali di Special Olympics.

«Ho capito che avrei potuto provarci qualche anno fa, quando corro provo grandi emozioni, serenità e gioia: per me correre significa stare bene con me stesso. Se dovessi riuscire a completare l’Ultramaratona, dedicherei questo mio traguardo a tutti gli atleti Special Olympics che ogni giorno dimostrano di poter essere protagonisti di grandi imprese, ma lo dedico anche ai miei genitori ed a Charlie, il mio tecnico, perché hanno sempre creduto in me».
(corriere.it)

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Sport: nasce piattaforma per richiedere ausili

Da oggi possibile inoltrare online la domanda di partecipazione

Lo sport è inclusione e rispetto dell’altro. Per questo occorre continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e sostenere finanziariamente i progetti sportivi per rendere lo sport accessibile ai disabili. Vede tale obiettivo la realizzazione di una apposita piattaforma informatica per le società e/o associazioni sportive nazionali che vorranno richiedere le risorse finanziarie necessarie per l’acquisto degli ausili sportivi.

A partire dalle ore 10 di oggi è infatti possibile inoltrare la domanda di partecipazione all’indirizzo https://ausiliperlosport.sportesalute.eu.

Con decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 16 aprile 2020, sulla base della dotazione annuale del “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano”, è stata assegnata, per l’anno 2020, la somma di 1.500.000 euro per l’acquisto di ausili sportivi da destinare in uso gratuito ai soggetti con disabilità interessati all’avviamento alla pratica sportiva.

Il dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri per gestire il fondo ha sottoscritto un Accordo con il Comitato Italiano Paralimpico, la Società Sport e Salute S.p.a. e l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro.
Le istituzioni coinvolte, ognuna per il proprio settore di competenza, hanno collaborato concretamente e con spirito interistituzionale al fine di realizzare una proposta operativa di gestione del Fondo. (Rielaborato comunicato ANSA)

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