Parole di Carta: Quando la radio si fa inclusiva

Se c’è un problema, c’è la sua soluzione – Rubrica a cura di Antonella Carta – Insegnante/Scrittrice – Questa rubrica si propone di passare in rassegna alcune delle piccole-grandi difficoltà del quotidiano di persone con disabilità e, anche con la collaborazione di chi ci è già passato, proporre una strada, senza la pretesa che sia la soluzione

Agli individui che la società cataloga come fragili, il trattamento assegnato, bene che vada, si limita spesso a essere quello assistenziale, di sicuro utile e in molti casi essenziale, ma non esaustivo, soprattutto se si pensa a quanto sia difficile per queste persone fare ascoltare la propria voce o collaborare attivamente allo sviluppo di questa società che è anche la loro e di cui i più non vogliono sentirsi ospiti passivi.

Di sicuro, per assistere una persona con disabilità, un anziano, un bambino con alle spalle un percorso familiare difficile è necessario avere le giuste competenze ma anche, e forse soprattutto, cuore.

Vivere da vicino realtà legate a importanti difficoltà oggettive aiuta a cambiare prospettiva e a vedere il mondo con gli occhi di chi parte da una condizione svantaggiata. Si capisce allora che molte delle barriere fisiche e mentali potrebbero essere abbattute se si lavorasse insieme tutti nella stessa direzione e che molto può dipendere anche da noi.

Qualcosa di simile è accaduto a Francesco Baldi, per anni operatore socio-sanitario, educatore di minori a rischio e oggi editor di Rainbow Diversamente Radio, una web radio che si occupa di sociale e di disabilità e che conta nella propria redazione anche persone con disabilità.

Francesco Baldi di Rainbow Diversamente Radio
Francesco Baldi

L’intento è quello di trarre spunto da esperienze come la sua per stimolare chi ha voglia di mettersi in gioco per gli altri a farlo davvero e in modo costruttivo e sottolineare come non ci si debba scoraggiare davanti ai problemi perché spesso proprio l’ostacolo diventa lo spunto per progredire impegnandosi a superarlo.

A testimonianza di ciò, Francesco racconta: “Assistere alcuni malati di SLA mi ha cambiato profondamente. A turbarmi di più è stato il fatto che talvolta i parenti si ritirassero più o meno gradualmente dalle loro vite, rinunciando persino a entrare nella stanza e limitandosi a parlare con loro al di là della parete; di contro ricordo un bambino meraviglioso che disse di essere felice di avere il papà sempre a casa con lui. Persone sole e senza possibilità di comunicare, così come molti anziani di cui mi sono occupato o ragazzi autistici gravi o ancora bambini con storie di violenza alle spalle e genitori con dipendenze di vario tipo.

Assimilavo le problematiche dei miei assistiti, me le portavo a casa e sognavo un luogo in cui potessero dar voce ai propri bisogni direttamente, senza che fossi io o chi me per a cercare di portarli all’attenzione di chi di dovere senza spesso ricevere alcuna risposta.

IL CONSIGLIO

Il mio consiglio è quello di mettere ciò che si sa fare meglio a servizio dei propri sogni e di non smettere mai di crederci. Per quanto riguarda me, ho coniugato la mia esperienza di speaker radiofonico con la passione per il computer. Ho studiato i programmi necessari e ne è nata prima l’Associazione I ragazzi della barca di carta e poi Rainbow Diversamente Radio che è un progetto dell’Associazione, un progetto di comunicazione sociale, direi quasi una terapia occupazionale.

Per chiarire il concetto aggiunge: “Il mio intento era quello di dar voce a tutto quel comparto sociale che, più di vent’anni fa, quando il progetto è nato, era ancora più sommerso di adesso. Non a caso lo slogan di RDR è La voce di chi non ha voce.

Ai tempi erano solo i giovani, e neanche tutti, ad avere più dimestichezza con internet e infatti il nostro pubblico erano quasi esclusivamente loro. Nel tempo per fortuna questa cosa è cambiata. Oggi posso dire che RDR è veramente una fonte d’inclusione, sia per gli argomenti di cui tratta, ma soprattutto perché in redazione lavorano fianco a fianco normotipici e persone con disabilità e ciascuno dà il proprio unico e speciale contributo.

Penso ad esempio ad Anella Mannola con la sua rubrica sul turismo accessibile, ad Andrea De Chiara che per tanto tempo è stato con noi con le sue interviste, a Giuseppe Laccertosa con “Io sono disabile”, alle donne di Disabilmente Mamme con “Un caffè con” o ancora alle Mamme Matte che si occupano di storie di affido di bimbi speciali, alla Vagaband, gruppo musicale composto da ragazzi con varie disabilità, e a tanti altri che insieme compongono una squadra che s’impegna per l’obiettivo comune della vera inclusione.”

Non si ferma Francesco, si sta impegnando a insegnare loro un mestiere che non sia necessariamente quello dello speaker, in modo che imparino varie funzioni che è possibile svolgere in una redazione, per poterne fare sempre più un lavoro a tutti gli effetti, anche per altre testate.

Per quanto RDR abbia anche un profilo Instagram e una pagina Facebook per le dirette e i video, e un flusso streaming h24, il suo sogno è quello di poter coinvolgere attivamente in redazione ciascuna delle realtà sommerse, anche gli anziani che tanto hanno ancora da dire e da dare se c’è qualcuno che gliene dà la possibilità.

Non è necessario indossare un mantello e saper volare per cambiare il mondo. Per iniziare, basta volerlo davvero.

“O anche no”. Il format RAI andrà in onda anche in estate

La disabilità non va in vacanza”. È questo lo slogan scelto per accompagnare nei prossimi mesi il programma di Rai 2 O anche no, format in onda ogni venerdì a mezzanotte e mezza (ed in replica la domenica alle 9,15) che quest’anno avrà anche una versione estiva, in partenza il 4 giugno. I temi trattati resteranno quelli legati all’inclusione, alla solidarietà e ai diritti dei disabili. Ci saranno comunque diverse modifiche nella strutturazione delle puntate e nel tipo di contenuti presentati.

Alla conduzione ci sarà ancora Paola Severini Melograni, che aprirà ogni puntata con un intervento introduttivo per fornire notizie ed informazioni sul mondo della disabilità e sui temi legati all’inclusione. Presenteranno i reportage realizzati in giro per l’Italia due giovani conduttori, Mario Acampa e Riccardo Cresci. Volti già noti di Rai Pubblica Utilità e Rai Ragazzi. I due inviati si alterneranno nel corso delle settimane visitando vari luoghi del nostro Paese, nei quali le opportunità per le persone disabili vengono implementate e tutelate quotidianamente attraverso azioni concrete ed efficaci.

“O anche no”. Il format Rai dedicato ad inclusione e disabilità andrà in onda anche in estate

In particolare saranno girati servizi in alcune di quelle scuole che, rispondendo all’appello del  Ministro dell’Istruzione, hanno deciso di restare aperte anche nei mesi estivi per poter seguire i ragazzi disabili che resteranno a casa. Saranno intervistati i docenti, i ragazzi stessi e le famiglie, per raccontare le loro esperienze a riguardo. Oltre alle scuole saranno visitate strutture abitative, oratori, luoghi attrezzati per il turismo accessibile ed altro ancora. Grande attenzione poi anche per il mondo dello sport, documentando l’attività di alcune squadre di calcio paralimpico ed occupandosi delle prossime paralimpiadi.

La prima puntata si aprirà con una riflessione introduttiva della conduttrice, che presenterà un videomessaggio inviato dal celebre disegnatore satirico Staino. A seguire verrà mostrato il reportage realizzato da Riccardo Cresci nelle Marche. Punto di partenza da Macerata dove si trova la Cooperativa Sociale Il Faro – Centro Orizzonte, che si occupa di ragazzi autistici. Saranno intervistati i responsabili della struttura e si conosceranno alcuni dei ragazzi insieme alle loro famiglie. Poi, restando a Macerata, ci si sposterà allo Sferisterio, monumento storico sede del “Macerata Opera Festival” e teatro di un importante progetto di inclusione per ragazzi diversamente abili.

Qui saranno raccontate le storie di Brando, 15enne affetto da una malattia degenerativa che sta compromettendo la sua vista, e Nitui, 13enne indiana cieca dalla nascita che è stata adottata da una famiglia marchigiana. I due giovani, appassionatisi fortemente al suddetto progetto, sono entrati a far parte dello staff organizzativo.
(adginforma.it)