L’abbraccio di Jovanotti ai 16 ragazzi con disabilità cognitive alla Fondazione Foqus nei quartieri Spagnoli di Napoli

Video di Imma Scarpati
«Ciao ragazzi!», li saluta Jovanotti con i pugni sollevati. Eugenio si volta di scatto e inizia a cantare: «L’ombelico del mondo!». Jovanotti ha il cappello e il sorriso largo che non lo abbandonano mai e gli occhi che gli brillano.

Dopo pochi secondi non riesce a trattenersi. Abbraccia Eugenio, Carmine, Francesca. Abbraccia tutti. Perché è impossibile non farsi coinvolgere dall’entusiasmo di 16 ragazzi con disabilità cognitive che recitano a memoria le tue canzoni e ti si aggrappano alla camicia. Alcuni hanno una disabilità dello spettro autistico, altri la sindrome di Down, altri una sindrome dell’X fragile.

Ognuno conosce almeno una canzone di Jovanotti e ha voluto fargliela sentire. Dopo aver intonato «L’ombelico del mondo» Eugenio inizia a cantare «A te che sei l’unica al mondo…». «Uguale!», lo incoraggia Jovanotti. Fabiano «Viva la libertà» e Francesca «Baciami ancora». Tra una canzone e l’altra i ragazzi lo guardano con stupore. «Sei altissimo», esclama Carmine, incredulo.

Jovanotti

E un altro: «Sì, sei tanto alto. Come hai fatto a cantare con Lucio Dalla che è un nano?». «Lasciate stare Lucio Dalla che è un grande», risponde Jovanotti. Un’altra gli va vicino e nota gli occhi verdi. Un altro ancora osserva con ammirazione il fisico asciutto del cantante. «Come fai a tenerti in forma?» gli chiede. «Faccio gli esercizi a casa», risponde lui mentre batte il cinque di altri ragazzi.

Era quello che Jovanotti cercava. È stato lui a scegliere la Fondazione Foqus, un progetto che ha trasformato i 10 mila metri quadrati dell’ex Istituto Montecalvario in una comunità che ha l’obiettivo di trasformare i Quartieri Spagnoli. E ci sta anche riuscendo. In una delle aree con uno dei più alti tassi di abbandono scolastico d’Italia, 450 bambine e bambini, ragazze e ragazzi frequentano una scuola paritaria che segue il modello di pedagogia cooperativa freinetiana.

«L’alta qualità della formazione sta attirando non solo alunni dei Quartieri, vengono anche figli di magistrati e di commercianti», spiega la presidente della Fondazione, Rachele Furfaro. «Cerchiamo di trasformare e non di accettare la realtà», aggiunge Renato Quaglia, il direttore della Fondazione.

È il motivo per cui Jovanotti ha scelto di presentare qui Poesie da spiaggia, il libro che uscirà il 12 maggio, una selezione di 117 poesie di ogni epoca curate insieme con Nicola Crocetti. (lastampa.it)

Noi Siamo Immortali – Il Messaggio di Jovanotti agli Studenti

Il messaggio che Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ha rivolto agli studenti dell’Istituto M.Picone in occasione della presentazione del mio libro “Noi Siamo Immortali” il 22/01/2019

“Io penso che sia davvero importante se lui (Giovanni) il più possibile riesce a portare il suo corpo e il suo spirito davanti ai ragazzi giovani, perché la speranza sono sempre loro, sono quelli che possono fare della loro vita quello che vogliono, che non sono in qualche modo resi cinici dalle batoste che arrivano e quindi devono cambiare il mondo.
Cambiare, prima di tutto la propria vita, e quindi quella degli altri.”

“Secondo me portare il libro nelle scuole è gradissimo, è eccezionale.
Quindi io sono contento anche se mi sento un po’ responsabile perché l’ho spinto io, gli ho fatto un po’ da allenatore dicendo che questa cosa andava fatta, che è una cosa importante di un valore sociale fondamentale.”

“Secondo me ragazzi, se volete un consiglio, voi dovete pensare a Giovanni come se fosse un esploratore, come se fosse uno che sta visitando altri mondi, in una navicella spaziale, chiamiamola una ‘nave’, che è il suo corpo stesso che lo porta a vivere la vita attraverso un punto di vista – uso una parola che forse potrebbe sembrare impropria ma non lo è – stretto e privilegiato.
È come uno che sta, in qualche modo, scoprendo dei nuovi mondi.
Per questo, secondo me, ci sono molte curiosità che non dovete sentirvi imbarazzati a soddisfare nel chiedere a Giovanni com’è la vita vista dalla sua storia. Perché molte persone sono ‘diverse’, perché la disabilità non è un marchio di fabbrica. La disabilità non è più importante della persona che la abita.
La persona che la abita è prima di tutto una persona, con le sue idee, le sue simpatie, le sue antipatie, i suoi sogni, le sue lotte, le sue parole, i suoi sentimenti.
Giovanni ha una proprietà di linguaggio tale che può rendere la sua storia affascinante per tutti voi che oggi potete imparare qualcosa di nuovo che può esservi utile.”

“Noi dobbiamo rendere il mondo un luogo dove le persone con disabilità possano avere veramente realizzati gli stessi diritti di tutti.
Perché un Paese non può definirsi civile fino a quando tutti i suoi cittadini, dal primo all’ultimo, dal più giovane al più vecchio, dal più sano al più ammalato, da chi corre più veloce a quello che va più lento, non avranno gli stessi identici diritti e non verrà garantita per ognuno di loro una vita piena di vita.”

“Un abbraccio forte ragazzi.”

I primi assegni di cura della Regione Siciliana

Finalmente in questi giorni la Regione Siciliana sta cominciando ad accreditare i primi assegni di cura relativi ai primi 1750 disabili gravissimi che riceveranno questo sostegno. Nelle prossime settimane invece anche coloro che stanno facendo domanda adesso rispetto a questo contributo, se ne avranno  diritto, riceveranno l’assegno di cura. Anche io sono beneficiario di questo assegno che sicuramente allevia la situazione generale anche se ancora è assolutamente insufficiente per riuscire a coprire le 24 ore necessarie.

Un enorme ringraziamento va sicuramente a tutti i personaggi famosi che ci hanno sostenuto in questi mesi e che credono fermamente a questa causa. Jovanotti, Ficarra e Picone, Pif, Fiorello, Stefania Petyx che continueranno a sostenere le battaglie future vicinissime per aiutare tutte le persone con disabilità a vedere garantiti e loro diritti.

Ancora molta strada c’è da fare affinché la Convenzione Onu sulle persone con disabilità venga realmente applicata. Che venga applicato ad esempio l’articolo 14 della 328/2000 che veda la vera realizzazione di un progetto individuale per la persona con disabilità che possa rilavare le sue vere esigenze rispetto all’assistenza di base, l’assistenza sul lavoro, la possibilità infine di vivere una vita davvero indipendente.

 La politica ma soprattutto i politici devono capire che questi temi sono la priorità rispetto a tutto e che le persone con disabilità devono vedere garantiti i propri diritti. Un primo passo è stato fatto adesso andiamo avanti!!!


@RaiRadio2Pif – I Provinciali 

BlogSicilia

Assistenza per Giovanni Cupidi – Petizione

​DOPO L’APPELLO DI PIF – L’abilità di rompere il silenzio

(articolo di oggi sul Corriere al quale ho collaborato in parte)

Il 70% delle famiglie italiane che suppliscono alle carenze della macchina pubblica assistendo figli e parenti non auto-sufficienti «non fruisce di alcun servizio a domicilio»

 di Gian Antonio Stella
Basta con le speculazioni sulla Sicilia che abbandona i disabili», ha detto Rosario Crocetta in un video postato sulla sua pagina Facebook. Ce l’aveva, senza nominarli, con le Iene, Pif, Jovanotti, Fiorello, Ficarra e Picone e insomma coloro che, siano benedetti, si sono spesi per dare voce, finalmente, ai siciliani che, inchiodati da handicap gravissimi, non hanno mai potuto contare su una assistenza dignitosa. E che almeno da due anni, esasperati, tempestavano a vuoto le autorità regionali.
Non bastasse, dopo aver ricordato che «nessuno ha la bacchetta magica», ha rivendicato d’aver deliberato a tempo di record («mai una legge è stata applicata così velocemente!») la distribuzione di 1500 euro al mese a 1750 disabili gravissimi isolani e reclamato «un po’ di collaborazione e un po’ di pazienza». E chiuso così: «Il contributo che diamo ai disabili è il più alto d’Italia». Di più: «La Sicilia è all’avanguardia nell’assistenza». Testuale: «all’avanguardia».
Per carità, che l’oste si vanti del vino proprio fa parte del gioco. Gli sfoghi e i predicozzi contro chi ha aiutato Giovanni Cupidi, Gianluca e Alessio Pellegrino e gli altri a imporre il tema della disabilità a una politica da decenni assai distratta (fatta salva l’assunzione in «quota disabili», anni fa, di alcuni politici…), sono però davvero scomposti. Come la vanteria dei 1500 euro al mese a chi molto spesso ha bisogno di qualcuno perfino per soffiarsi il naso o bere da una cannuccia: una assistenza quotidiana assidua costa molto di più.
E la Consulta, a proposito dei conti, ha già chiarito sulle priorità: «È la garanzia dei diritti incomprimibili a incidere sul bilancio, non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione». Come ricordava a fine gennaio «superando.it» su dati Istat, per fare un solo esempio, in Sardegna (un terzo degli abitanti siciliani) nei primi tre lustri di attuazione della legge 162/98 sono stati realizzati «oltre 268.633 progetti personalizzati e co-progettati con l’utente. Oltre un miliardo di euro investiti». E un progetto individuale, ricorda Vincenzo Falabella, presidente della Fish (federazione italiana superamento handicap) «può arrivare a 2400 euro mensili».
Da anni. Partiti nel 2000 con i primi 123 progetti, nel 2016 sono stati «circa 34.000 distribuiti in tutto il territorio». Con una spesa annuale (a rischio tagli) che «si aggira intorno ai 117 milioni di euro». Stessa Italia, stesso Mezzogiorno, stesso status di isola e di Regione autonoma. Il caso dei disabili siciliani però va oltre il destino personale di Crocetta e della sua tormentatissima giunta, avviata a quanto pare al 57° assessore rimpastato. È l’Italia intera, ecco il problema, ad essere in debito nei confronti dei diversamente abili. Lo ricordava mesi fa anche Sergio Mattarella: «Troppe barriere sono ancora di ostacolo alla piena fruizione dei diritti di cittadinanza da parte di chi è portatore di una disabilità, sia essa fisica, mentale o relazionale».
Qualcosa, certo, è stato fatto. Come la recente riforma del testo unico sul pubblico impiego per spingere a una reale applicazione della legge sull’inserimento dei disabili nei posti di lavoro. Legge disapplicata, come noto, perfino là dove si legifera: in Parlamento. Ma i dati di fondo, però, restano quelli denunciati da Fish.
Con uno stanziamento medio di 430 euro pro capite (Stato e Regioni insieme) l’Italia è sotto la media europea, intorno ai 538, dietro Francia, Germania, Regno Unito, Paesi Scandinavi, Austria, Belgio… E il 70% delle famiglie che suppliscono alle carenze della macchina pubblica assistendo figli e parenti non auto-sufficienti «non fruisce di alcun servizio a domicilio». Il tutto, troppo spesso, nel silenzio assordante di una certa politica in altre faccende affaccendata. E si lagnano di Pif, Fiorello, Jovanotti e le Iene?

(Corriere della Sera)

La Marcia per la Dignità ieri a Palermo 

Foto Leonardo Alagna

Si è svolta ieri a Palermo la “Marcia per la Dignità” indetta dal comitato #siamohandicappatinocretini di cui tra l’altro faccio parte. Una manifestazione silenziosa per ribadire senza parole, ormai fin troppo abusate da chi governa e ormai tutte utilizzate da parte nostra, le nostre richieste, necessità e proposte. Una marcia a cui hanno partecipato associazioni, singoli cittadini con o senza disabilità, studenti e che ha visto tra i suoi sostenitori il Vescovo e l’Imam di Palermo uniti e che con voce unica hanno dato voce e forza alla nostra battaglia per tutti i siciliani con una disabilità.

La Marcia ha avuto luogo a partire dalla Cattedrale per poi dirigersi verso l’ARS  (il parlamento siciliano) per poi concludersi davanti Palazzo d’Orleans sede della Presidenza della Regione. Si è cominciato con un messaggio che il Vescovo ha voluto rivolgere a tutti soprattutto nei confronti di chi avesse qualsivoglia intenzione di strumentalizzare la manifestazione di ieri è rinnovando il suo pieno sostegno. Anche l’Imam ha voluto comunicare tutta la sua solidarietà e il carattere fortemente umano della giornata. Altri due sono stati i momenti significativi: uno davanti l’ARS nel quale io ho fatto il punto della situazione raccontando anche i fatti degli ultimi due mesi; e poi l’altro davanti la sede della Presidenza in cui è stato letto un appello a Mattarella affinché con lettera alle Camere si rimetta al centro delle Istituzioni il tema della Disabilità!

Un successo, quindi, che merita risposte vere e non i soldi del monopoli messi fino ad ora! Ma non molliamo, hanno (i politici) l’occasione di fare della Disabilità la priorità con la finanziaria…vedremo.

L’eco di questa manifestazione è stata potente già ancor prima che iniziasse grazie agli interventi del giorno prima di Lorenzo Jovanotti che dallo “speaker corner” della trasmissione di Fiorello “Edicola Fiore” ha lanciato un pesantissimo attacco al presidente Crocetta vero responsabile (con la classe politica) delle continue e perpetuare prese in giro degli ultimi due mesi; ma anche dal suo comico Ficarra e Picone che sempre il giorno prima inchiodavano Crocetta, con dovizia di puntualissime cifre, alle bugie raccontate sui fondi messi a disposizione.

Chi non è voluto mancare all’appuntamento di ieri è stato PIF che di questa battaglia è stato l’alfiere più decisivo e certamente il più penetrante nei palazzi del potere. Ovviamente non poteva non esserci che l’epilogo che tutti si aspettavano, ossia il faccia a faccia con Crocetta: ed è a quel punto che Pif ha invitato Crocetta ad “uscire le palle” e andare in Aula a risolvere questa vicenda ormai diventata un vero caso nazionale. Caso nazionale perché oggi anche testate giornalistiche come il Corriere e giornalisti del calibro di Gian Antonio Stella si sono occupati con dovizia di particolari della nostra battaglia. Come anche praticamente tutte le testate nazionali e le televisioni nazionali hanno dedicato articoli su articoli e servizi tv, tra i più efficaci quello realizzato da Stefania Petyx per Striscia la Notizia (video), alla MARCIA PER LA DIGNITÀ di ieri!

Blog Sicilia: Disabilità e assistenza domiciliare, oltre 21mila adesioni alla petizione di Giovanni Cupidi

 

Cari lettori, 

dopo l’articolo di giovedì scorso sul quotidiano LaRepubblica stamattina sulle pagine del quotidiano online Blog Sicilia è stato pubblicato un articolo dove si parla nuovamente della mia situazione, della petizione, della situazione siciliana e degli interventi sul suo Facebook di Lorenzo Jovanotti

Qui di seguito vi riporto l’articolo. 

_____________

di Veronica Femminino
Uno Stato che rispetta i suoi cittadini dovrebbe garantire i diritti degli stessi. Ma quando a causa di una patologia, o semplicemente del fato ‘avverso’, non si può badare a se stessi, bisogna circondarsi di qualcuno che pensi a alle tue necessità. Ma chi questo ‘qualcuno’, genitore, familiare o parente che dir si voglia, non lo ha, cosa fa?

Sull’aiuto delle istituzioni non può di certo contare.

Giovanni Cupidi ha 39 anni e vive a Misilmeri, a pochi chilometri da Palermo. BlogSicilia vi ha più volte parlato di lui, e dell’infaticabile tenacia con cui si rivolge a chi dovrebbe aiutarlo ma non lo fa. Giovanni è un giovane di 39 anni brillante e grintoso, nonostante tutto. Perché lui, da 25 anni, convive con una grave forma di tetraplegia causata da un’ischemia dell’arteria midollare cervicale che quando era un adolescente gli ha portato via la capacità di muoversi ma non di coltivare sogni, di nutrire desideri ed ambizioni. Laureato in Economia e dottore in Statistica applicata, Giovanni è paralizzato dal collo in giù e necessità di assistenza continua, 24 ore al giorno.
Ad assolvere questo compito è la dolcissima mamma Erina, che vive con lui, aiutata da un assistente notturno che Giovanni retribuisce di tasca propria, nonostante per legge, avrebbe diritto all’assistenza continuativa garantita dalle istituzioni che sono, nel suo caso come in quello di molti altri tra gli oltre 2300 disabili gravi e gravissimi siciliani, vergognosamente assenti.
Per far sentire la voce sua e di moltissime altre persone nelle sue condizioni, Giovanni nel marzo scorso ha inviato una lettera all’assessore della Famiglia e delle Politiche Sociali della Regione siciliana, al Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali e al sindaco di Misilmeri. La missiva è poi diventata una petizione lanciata su change.org firmata da oltre 21mila persone che vogliono accendere un faro sul mondo dei disabili dimenticati, o forse ignorati – lungi da chi scrive ogni provocazione – e richiamare l’attenzione sulle falle del sistema di assistenza domiciliare.

Giovanni ha avuto assistenza domiciliare h24 sino a dicembre 2010, poi ha dovuto arrangiarsi e contare solo sul sostegno dei suoi familiari. Ha bussato a tutte le porte ma si è sentito rispondere che non ci sono abbastanza fondi. Con il tempo le cose sono decisamente peggiorate: sino a metà gennaio 2015 ha usufruito di un progetto di assistenza domiciliare di 16 ore al giorno, finché sono nuovamente finiti i fondi. E’ iniziato il suo peregrinare tra gli uffici regionali, dove gli interpellati hanno sempre allargato le braccia, sostenendo che di più non è possibile ottenere.
I Comuni possono fare ben poco – spiega a BlogSicilia Giovanni – . Come prevede la legge 328 del 2000 (relativa all’assistenza socio-sanitaria di disabili e lungo-degenti, ndr), bisognerebbe formulare dei progetti individuali che rispondano alle esigenze della persona, ma a Misilmeri, come in molti altri Comuni, non ci sono le risorse ed i progetti non nascono mai”.
Le uniche forme di assistenza attive sono il progetto che gli assegna 30 ore settimanali (domeniche e festivi esclusi) ‘pagate’ dall’assessorato regionale alle Famiglia ed alle Politiche sociali. Giovanni sino ai primi giorni di settembre ha usufruito delle 4 ore settimanali del Fna 2014, il Fondo per la Non Autosufficienza, adesso esaurite e che gli erano state assegnate dopo che aveva contratto una brutta polmonite. La domenica e i festivi Giovanni non ha nessuno che possa aiutarlo, soprattutto a spostarsi dal letto alla carrozzina, e la madre, da sola, non riesce a soddisfare tutte le sue necessità. Spesso, è costretto a rimanere a letto.
Io non demordo – puntualizza – ma intanto delle ore del Fna del 2015 non c’è traccia, mentre passano i giorni e noi disabili continuiamo a lottare contro difficoltà di ogni tipo, sperando che le nostre carte, le nostre richieste, i nostri appelli vengano esaminati con la giusta attenzione, ma spesso, come ho avuto modo di appurare, finiscono nelle mani del tecnocrate di turno“.
Sul caso di Giovanni la deputata palermitana Giulia Di Vita ha depositato un’interrogazione alla Camera, il movimento #DiventeràBellissima, capitanato da Nello Musumeci, ha lanciato un appello. A Misilmeri sono arrivate anche le telecamere di Striscia La Notizia con l’inviata Stefania Petyx.
Giovanni non si stanca mai di raccontare la sua storia, palesare senza timori le sue difficoltà, chiedere il diritto ad una vita dignitosa.

A sostenerlo, nella sua battaglia, una persona che lui definisce “speciale, un vero amico”.

E’ Lorenzo Cherubini, la cui voce, nel 1991, quando Giovanni trascorse diversi mesi in ospedale tra la vita e la morte, gli tenne compagnia, diffusa da un vecchio walkman dal quale l’allora 13enne, non si staccava mai.

Giovanni è fan di Lorenzo da sempre. E’ andato a tutti i suoi concerti in Sicilia, e nel 2005, in occasione del “Buon sangue tour” ha avuto l’occasione di incontrarlo. Ne è nato un rapporto di stima reciproca, consolidatasi nel corso del tempo, tanto che Lorenzo ha voluto Giovanni tra i protagonisti del suo docufilm “Gli Immortali”.

Lorenzo, tra i primi firmatari della petizione, così scrive sui social del giovane: “Giovanni Johnny Cupidi è un mio amico, ci siamo conosciuti perché viene ai miei concerti da sempre ogni volta che si suona in Sicilia, e concerto dopo concerto abbiamo finito per conoscerci di persona, tenerci in contatto, condividere gioie e frustrazioni. Giovanni porta avanti una battaglia che è di tanti ma che ognuno vive in prima persona tra progressi reali e colpevoli mancanze da parte delle istituzioni. Ne abbiamo già parlato su questa pagina, lo ripeto io non sono in grado di assegnare responsabilità a persone o istituzioni specifiche ma il problema è serio e quello che posso fare io è dare visibilità, visto che qui siamo in tanti.

Magari qui sotto tra i commenti Giovanni vi posta qualche link utile.

Ogni volta che entro in contatto con chi soffre di una disabilità (con il mio lavoro mi capita perchè la musica è spesso una compagna importante nella vita delle persone, è una fonte di energia di tipo immateriale) mi rendo conto di quanta strada c’è da fare e me ne rendo conto pensando a quanta strada si è già fatta, che significa che spesso è solo una questione di volontà politica da parte di chi ha il compito di garantire il diritto alla salute, nei limiti del possibile. Non stiamo parlando di cose impossibili ma di soluzioni praticabili da subito. Giovanni e quelli come lui non chiedono miracoli, ma solo l’attenzione che è dovuta a ogni cittadino”.

Così risponde Giovanni a Lorenzo: “Grazie Lore! Ogni tuo intervento in favore di una causa legata al mondo della disabilità, o della fragilità se vuoi, ci dà la possibilità di far conoscere sempre più al numero maggiore di persone possibili quali e quante barriere dobbiamo affrontare. Esorto tutte le persone a fare sentire la loro voce, tutte le famiglie che vivono una disabilità a portare fuori di casa i propri cari e di far ben presente alle Istituzioni che ci sono diritti che non siamo più disposti a non esercitare!!!Ce la faremo!”.

Il post di Lorenzo ha avuto migliaia di like, condivisioni e commenti. E la petizione di Giovanni continua a registrare adesioni.
Noto tuttavia – commenta Giovanni – che spesso la rassegnazione prende il sopravvento in tante persone con disabilità”.

Giovanni senza la sua famiglia non avrebbe potuto raggiungere i suoi obiettivi. La domanda, di chi da cronista vuole capire, è quella di partenza: “Chi non ha nessuno, come fa?”.

La risposta è amara: “Finisce in istituto, in casa di cura, in una residenza sanitaria assistita. Ed è un po’ come se fosse l’anticamera della morte: perché si passa dalla condizione di emarginati a quella di segregati. Questo non lo possiamo accettare, Regioni di competenza e stato devono aiutarci”.
Una vita quanto più normale possibile. Questo chiede Giovanni, facendosi portavoce di migliaia di altre persone.
Lo fa anche attraverso il suo blog (ecco il link) sulle disabilità, che è uno dei più seguiti in Sicilia.

Continuerà a farlo, con la sua determinazione, con la forza di chi è abituato a non arrendersi mai, ad affrontare ogni sfida, a gareggiare nella vita di tutti i giorni. Perché in fondo gli atleti non sono sono quelli che possono correre e saltare…

(BlogSicilia)

LaRepubblica – ​Giovanni Cupidi: “La mia battaglia per l’assistenza, la domenica sono lasciato solo”

di SARA SCARAFIA
Vestirsi, mangiare, mettersi a sedere. Sono le cose semplici a essere impossibili. Perché se si tratta di creare un blog sulla disabilità o di lanciare in rete una petizione per il diritto all’assistenza 24 ore su 24 sostenuta da Jovanotti e firmata anche da Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti e Noemi, a Giovanni Cupidi basta cliccare sullo smartphone stringendo fra le labbra il suo “pennino capacitivo fatto in casa“: “Una semplice matita con la gomma in cima resa più lunga dalla carta stagnola e foderata di carta trasparente”, spiega Giovanni, 39 anni, un dottorato di ricerca in Statistica, paralizzato dal collo in giù. Vive a Misilmeri, 18 chilometri da Palermo, con la mamma Erina. “Una mattina, avevo 13 anni, ho avvertito una fitta lancinante alla scapola: dopo due ore non mi muovevo più. Ho avuto un’ischemia dell’arteria midollare cervicale. Non ho mai capito perché“.
La petizione su change.org ha già raggiunto 21 mila firme: chiede alla Regione siciliana di ripristinare il servizio di assistenza domiciliare 24 ore su 24. Perché?
Perché dal 2010 sono stati tagliati i fondi e a me, e agli altri 2.300 siciliani con disabilità gravissima, viene garantita assistenza solo per cinque ore al giorno dal lunedì al sabato. Ma senza un aiuto qualificato non posso mettermi a sedere sulla carrozzina elettrica. Non posso neppure vestirmi: mia mamma da sola non riesce ad aiutarmi. Vado avanti grazie agli amici e ai due operatori che pago e che mi assistono la notte e la domenica. Se non può venire nessuno resto a letto“.

Lei scrive nel suo blog che vorrebbe contribuire al Pil del Paese: cosa intende?
Io posso essere produttivo, ho una laurea e un dottorato: lo Stato ha pagato per i miei studi. Ma la società alza ancora muri nei confronti delle persone con disabilità: sono queste le barriere architettoniche che mi feriscono di più”.

E con quelle vere come convive?
Alzando la voce. L’altro giorno un’auto ostruiva lo scivolo sul marciapiede. Ho fatto un paio di foto, la targa ben in vista, e le ho pubblicate online“.

Il cantante Jovanotti è un grande sostenitore della sua battaglia: come vi siete conosciuti?
Ai suoi concerti: sono un suo fan da sempre e dal 2005 ne ho visti nove in tutta la Sicilia. L’anno scorso mi ha chiesto di partecipare al suo film-documentario Gli immortali“”.

Qual è la canzone di Jovanotti che preferisce?
“”Ragazzo fortunato“, perché non sono così sfortunato da non poterla cantare. Chiedo solo che ci venga garantito il diritto alla dignità“.

(LaRepubblica)

(Aggiornato)Jovanotti su Facebook: ” Non possiamo dirci un Paese evoluto se non ci sono le condizioni per assistere le persone con disabilità”

Ph by Maikid
Quest’oggi sul suo profilo Facebook ufficiale il cantate Lorenzo Jovanotti è intervenuto nuovamente in sostegno della petizione in favore di una giusta assistenza domiciliare per me e per le persone con gravissima disabilità che ho lanciato alcuni mesi fa. A differenza degli interventi precedenti stavolta Lorenzo ha scelto di scrivere un lungo post dove racconta di come ci siamo conosciuti e con quale realtà è venuto in contatto attraverso la mia conoscenza e la mie vicissitudini e grazie anche al film Gli Immortali dove ha voluto fortemente che io partecipassi. 

Ringraziando di cuore Lorenzo vi lascio alle sue stesse parole:

Seguendo i percorsi della vita sono diventato amico di Giovanni, un ragazzino siciliano che adesso è un ragazzo adulto che vedevo sempre ai miei concerti in Sicilia. Giovanni è tetraplegico, la sua situazione è difficilissima ma questo non gli impedisce, come a volte capita nei casi come il suo, di avere una forza vitale che ti lascia ammirato e ispirato. Giovanni ha bisogno, per vivere, di assistenza 24 ore al giorno, h24.

Attraverso di lui ho conosciuto la situazione in cui si trovano molte persone alle prese con una gravissima disabilità in Italia (la sua è al cento per cento),  dove  il sistema sociale teoricamente dovrebbe offrire sostegno vero, e non come un fatto di carità ma perchè è un diritto sancito dalla nostra costituzione repubblicana nei suoi punti fondamentali, perchè non è che possiamo darci delle arie da luogo evoluto se non si è nelle condizioni di assistere le persone per davvero. È difficile, mi rendo conto, servono risorse e ancora di più serve indirizzarle bene, con accortezza, ma è una questione di diritto e di dovere quella di sostenere le persone con disabilità in tutti i modi possibili. Quello che posso fare io è approfittare del fatto che siamo in tanti su questa pagina per linkarvi direttamente alla storia di Giovanni Cupidi.  Giovanni non è solo in questa battaglia, sono tante le persone che aspettano risposte, ma io conosco lui, e attraverso di lui sollevo la cosa, senza puntare il dito contro nessuno in particolare, perché non ho ancora capito chi deve dare una risposta, se un assessore regionale, il governo centrale, un funzionario locale, non lo so, ma chiedo a qualcuno delle istituzioni o in grado di mettersi in contatto con le istituzioni ,se ci legge, di dare delle risposte a Giovanni , anche negative, ma non il silenzio: http://www.change.org/assistenzapergiovanni

A tali parole si sono susseguiti tutta una serie di commenti e dopo alcuni minuti Jovanotti ha voluto precisare il suo appello aggiungendo:

voglio aggiungere una cosa: ho cercato di essere equilibrato nel mio post perché spero di poter arrivare ad ottenere una risposta e ho usato parole come “diritto” ma nel mio cuore la parola giusta forse è amore, cazzo, amore per la giustizia, desiderio di far progredire la propria comunità quando ci si trova ad avere una responsabilità pubblica, che io non ho, sono un cantante, non un assessore o un politico, se volessi essere un politico mi candiderei per qualcosa ma non lo faccio perché la mia politica è fare quello che penso di saper fare: il mio lavoro che è la mia passione, con impegno leggerezza e molto amore per la musica e quello che la musica è in grado di muovere nell’animo mio e delle persone. Spero che qualcuno risponda a Giovanni e ad altri in situazione simili. Poi sono sicuro che uno come  Giovanni potrebbe davvero magari scegliere di aiutare gli altri nella situazione simile alla sua, magari nella sua regione…ma di questo ne parleremo più avanti.

Inoltre alcune testate online come il Giornale di Sicilia e Siciliafan hanno riportato la notizia.

Giorno 27 luglio scorso anche la  testata online Superabile riporta la notizia. 

di Giovanni Cupidi 

Misilmeri Oscar – 7° Edizione

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Cari Amici anche quest’anno partecipo ai Misilmeri Oscar arrivati alla 7 edizione!!!
Sono in nomination x la categoria “MISILMERI OLTRE CONFINI” per la partecipazione al film “Gli Immortali” di Lorenzo Jovanotti Cherubini!

Periodo voto: 5 marzo – 5 aprile 2016 (fino alle ore 23:59)
Modalità voto: Si vota semplicemente mettendo “Mi Piace” nell’immagine della nomination. Ai fini del conteggio dei voti verranno presi in considerazione solo i “Mi Piace” nell’immagine (quella qui allegata) caricata nella pagina Facebook Misilmeri è viva. Non saranno conteggiati le “reaction” da poco introdotte (Love, ahah, wow, sigh,grrr). Gli unici “Mi piace” utili ai fini della votazione saranno appunto quelli totalizzati nell’immagine relative alla mia nomination caricata sulla pagina Fb Misilmeri è viva.
Oppure mandate un sms al 392-2552274 col testo 9B!!!

Mi raccomando VOTATEMI NUMEROSI!!!

di Giovanni Cupidi

Tre giorni – 2015

24/25/26 giugno 2015

Questi sono stati i giorni in assoluto più ricchi di energia positiva, di adrenalina, di sprigionamento di endorfine, di gioia e fatica mescolate insieme e di meraviglie degli ultimi miei anni.

Hanno lasciato un segno questi giorni, anzi un vero e proprio solco. Tutto è possibile, già lo sapevo, tutto è possibile per davvero però. Certo la strada era stata resa un po’ più agevole ma senza una motivazione, quella motivazione, forse non l’avrei fatto.

Questi giorni sono quelli in cui da casa mia, dal mio spazio e, in quel momento, dal mio letto mi metto in viaggio per Milano, per raccontare il viaggio di una persona normale che vive tante difficoltà verso un concerto anzi il concerto del proprio mito! Lorenzo Jovanotti!

C’è magia in questi giorni. Tutto va bene, tutto si incastra perfettamente anche tutte le difficoltà diventano affrontabili e tutte le imperfezioni quasi perfette.
Ci sono persone magiche. Non pensavo di incontrare persone così. La carica umana è rigenerante e la complicità è immediata e naturale come per chi si conosce da anni. Notevole empatia.

Il viaggio, ciò che mi manca e ciò che ho nell’animo; forse perché i miei genitori mi hanno fatto viaggiare, insieme a loro ovviamente, sin da piccolissimo. Conoscere persone e conoscerle fuori dal tuo ambiente e conoscere quell’ambiente. Sì, è qualcosa che ho dentro. Decisamente.

Gli occhi di un bambino son quelli che mi sono ritrovato ad avere ed attraverso i quali vedevo con gioia tutto: la scia della nave, la Corsica, il porto della partenza e quello dell’approdo, quello Stadio…lo Stadio! Ritornare a vederlo in modo diverso dopo 24 anni sia all’esterno che all’interno, attraversare tutto il campo con gli occhi all’insù e quella sensazione di avere gli “spalti addosso”. In fin dei conti San Siro, il Meazza è quasi lo spartiacque della mia vita. Nel prima e nell’adesso Lui c’è sempre!

Quel grande senso di famiglia, quella che parte festosa e festante per le “vacanze” non la provavo da anni, a maggior ragione da quando Tu non ci sei più. Eppure era là pure lei, questa sensazione, e c’eri pure Tu. Trovare un amico sincero e amico davvero che ti accompagna e sostiene, che gran bella conferma, fa sentire meno soli.

Questi giorni sono il mio retaggio del 2015, sono i giorni più belli. Sono soprattutto i giorni capaci di riscattare un interno anno per nulla facile, anzi!