Microsoft, l’intelligenza artificiale e umana insieme per le disabilità

L’azienda di Redmond annuncia  un nuovo piano quinquennale per ridurre il “Disability Divide” e rednere la tecnologia asccessibile a tutti

(in foto il CEO Microsoft Satya Nadella con il figlio Zain)

Microsoft annuncia  un nuovo piano quinquennale a livello globale per contribuire a colmare il “Disability Divide“, ovvero il divario esistente in termini di inclusione sociale per le persone con disabilità, ulteriormente accentuatosi con l’emergenza sanitaria.

Il piano si concentra su tre diversi ambiti: formazione, lavoro e tecnologia accessibile. Da oltre 25 anni l’accessibilità è al centro della cultura Microsoft. Un impegno consolidato negli anni volto a rendere le proprie tecnologie inclusive e a creare programmi in grado di supportare le persone con disabilità, aiutandole a esprimere il loro pieno potenziale. Microsoft da sempre infatti lavora per rendere i propri prodotti e servizi accessibili “by design”, ovvero pensati per essere utilizzati da tutti già nella fase della loro progettazione affinché le persone con disabilità possano vivere e lavorare come tutti. Fa sapere l’azienda in una nota.

Ad esempio, l’intelligenza artificiale all’interno di Word rileverà e convertirà gli stili del titolo per i lettori non vedenti e ipovedenti; un nuovo riquadro di navigazione in Excel aiuterà le persone a navigare più facilmente in un foglio di calcolo. Questi tool si affiancano ai già esistenti, volti ad un utilizzo globale della tecnologia, come l’Immersive Reader, usato già da oltre 35 milioni di persone, le note facilitate di PowerPoint e la modalità a contrasto elevato di Teams.

In ambito social, nuove funzionalità di LinkedIn consentono di visualizzare sottotitoli automatici per le trasmissioni Live, trascrizioni per contenuti aziendali e modalità “dark” entro la fine dell’anno. Nuove modalità di controllo in background in Outlook e nelle principali app di Office permetteranno di risolvere più rapidamente eventuali problemi legati all’accessibilità dei contenuti. L’azienda ha annunciato inoltre iniziative in alcune università americane (University of Texas Austin, Georgia Tech e Florida A&M) volte a incrementare il numero di laureati con disabilità nelle materie STEM.

Con questo annuncio, Microsoft conferma il suo impegno  a sostenere le persone con disabilità per nuove opportunità soprattutto nel mondo del lavoro. Un approccio che ha fondamenta non solo nel DNA dell’azienda, ma anche nella vita privata del suo attuale CEO, Satya Nadella, che da ormai 22 anni convive con un figlio disabile. Si chiama Zain ed è stato colpito da paralisi cerebrale e da gravi problemi alla vista. “Dopo Zain le cose sono cambiate per me” ha spiegato Satya. “Ha avuto un impatto profondo su come penso e come mi relaziono con le persone.”.

Della nascita del figlio Satya ha parlato in un lungo post pubblicato su LinkedIn e intitolato “Il momento che ha cambiato per sempre le nostre vite“. All’interno del testo il CEO di Microsoft racconta i drammatici momenti che nel 1996 hanno portato alla nascita di Zain, affetto da asfissia prenatale che lo ha costretto alla sedia a rotelle per la vita. “Una delle cose che mi ricordo più chiaramente è la reazione di mia moglie Anu” prosegue Satya. “Piuttosto che chiedersi ‘perché a noi?’ si è istintivamente preoccupata del dolore di nostro figlio prima del suo“.

Il piano si avvia oggi con l’annuncio di un nuovo fondo nell’ambito di intelligenza artificiale Ai for Accessibility. Aiuterà coloro che attualmente non possono permetterselo ad utilizzare le tecnologie assistive e con l’introduzione di nuove funzionalità all’interno di alcune delle soluzioni Microsoft più utilizzate.

(rielaborazione dell’articolo pubblicato su lastampa.it)

L’urgenza di agevolare in pandemia l’accesso Dei disabili al digitale

Art, intelligenza artificiale per un sito accessibile ai disabili. A Torino per la prima volta la pubblica amministrazione italiana adotta questa soluzione contro le barriere digitali e il “digital divide”

Intelligenza artificiale e sito accessibile ai disabili contro il “divario digitale“. Nell’emergenza Covid il “digital divide” penalizza non abbia accesso effettivo alle tecnologie. Servizi e web: manca in Italia la piena accessibilità per una vasta gamma di disabilità.

Appello del Papa per i disabili

La pandemia che stiamo vivendo ha evidenziato ulteriormente le disparità e le disuguaglianze che caratterizzano il nostro tempo. In particolare a discapito dei più deboli”, avverte il Papa. Alla Giornata internazionale delle persone con disabilità che “il virus ha trovato, nel suo cammino devastante, grandi disuguaglianze e discriminazioni. E le ha aumentate”. Di qui la necessità dell’inclusione, che per Francesco “dovrebbe essere la ‘roccia’ sulla quale costruire i programmi e le iniziative delle istituzioni civili”. Perché “nessuno, specialmente chi è più in difficoltà, rimanga escluso. La forza di una catena dipende dalla cura che viene data agli anelli più deboli”.

Difficoltà pratiche

Serve, quindi, un aiuto digitale alla disabilità. Contro criticità, barriere, problemi. L’accessibilità alle nuove tecnologia è stata, infatti, une delle più gravi difficoltà pratiche in pandemia. Si è rivelato un procedimento complesso per anziani e persone fragili collegarsi alle piattaforme digitali per prenotare i vaccini. Altrettanto problematico per i soggetti più deboli richiedere bonus. Sussidi. Servizi. Attraverso siti e canali web. Secondo papa Francesco creare una società pienamente accessibile richiede non solo l’abbattimento delle barriere architettoniche. Ma soprattutto atteggiamenti e azioni di solidarietà e servizio. Nei confronti delle persone con disabilità e delle loro famiglie”.

Testimonianza

In tutta Italia i volontari dell’associazione Auser si sono messi a disposizione. Per aiutare gli anziani soli e fragili nella prenotazione della vaccinazione anti Covid. Sulle piattaforme informatiche. E nell’accompagnamento ai siti vaccinali. “Sono tante le persone sole. E con difficoltà motorie. Hanno bisogno di essere aiutate- spiegano a Interris.it i volontari-. Noi siamo al loro fianco. Per non lasciare indietro nessuno. E per far sentire la nostra vicinanza. Colmando la distanza tra loro e il resto della società. Inclusione e solidarietà come rimedi alle barriere digitali.”

Pubblica amministrazione e disabili

L’Autorità di regolazione dei trasporti è la prima Pubblica Amministrazione (P.A.) italiana ad aver adottato una soluzione software. Completamente automatica. E alimentata da intelligenza artificiale (IA). Garantisce al portale la piena accessibilità. Per una vasta gamma di disabilità. Il software “AccessuWay” agisce sulla regolazione automatica dell’interfaccia utente. E del design del portale web istituzionale. Occupandosi del 30% dei requisiti tecnici. Necessari per rendere il sito completamente accessibile. Con modifiche automatiche a caratteri. Dimensioni. Spaziatura. Contrasti di colore. Cursori. Enfatizzazione dei testi. E molto altro.

Requisiti tecnici

L’applicazione di intelligenza artificiale è responsabile della risoluzione del 70% dei requisiti tecnici. Richiesti dalle norme di legge. L’ IA (Intelligenza Artificiale) scansiona e analizza il sito web su cui è installata. E, attraverso un processo di “comprensione contestuale“, impara lo scopo. E la funzione di ogni singolo elemento prima di correggerlo. “AccessiWay”, startup torinese, nasce da una joint-venture italo-israeliana con AccessiBe. Leader dell’accessibilità web con oltre 100.000 casi di successo nel mondo.
(interris.it)

Microsoft e l’Intelligenza Artificiale al servizio dell’accessibilità

Microsoft e un team di aziende utilizzeranno l’Intelligenza Artificiale e il Cloud Computing per lo sviluppo di progetti per l’inclusione e per la riduzione delle barriere

Metti insieme le potenzialità di Intelligenza Artificiale e Cloud Computing con le competenze di aziende, istituzioni e associazioni: quello che ne risulterà sono nuove progettualità, che Microsoft intende declinare sul fronte Inclusione e accessibilità. Questa idea prende il nome di Ambizione Italia per l’Inclusione e l’Accessibilità, un innovativo progetto annunciato ieri da Microsoft, che intende utilizzare il digitale per promuovere i valori della Diversità, affinché nessuno venga lasciato indietro.
Nel concreto, l’iniziativa si traduce in un’alleanza con aziende, istituzioni e associazioni per sviluppare insieme nuove progettualità a supporto dell’accessibilità e dell’inclusione delle persone con disabilità nella vita quotidiana e in azienda, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Dal canto loro, i vari soggetti aziendali, associativi e istituzionali che hanno risposto all’appello sono numerosi e prestigiosi: già parte del gruppo di aderenti sono Ability Garden, Amplifon, ANSA, Barilla, EY, Fondazione Accenture, Fondazione Adecco, Fondazione Vodafone, Fondazione Mondo Digitale, Gruppo Generali, Jointly – Il welfare condiviso, Kulta-Cervelli Ribelli, LinkedIn, UniCredit, Techsoup, Valore D e Wunderman Thompson, che si impegneranno a mettere in campo competenze e esperienze per lavorare insieme.

Sul fronte operativo, il progetto si tradurrà in iniziative per tutti gli attori coinvolti, con sessioni formative, hackathon, incontri e condivisioni di best practice. La sfida sarà quella di mettere a punto soluzioni che possano concretamente essere utilizzate nella vita di tutti i giorni, compresa quella lavorativa, in modo da migliorarla attraverso la tecnologia più innovativa, come l’Intelligenza Artificiale e il Cloud Computing, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di progetti per l’inclusione e per la riduzione delle barriere in alcuni ambiti specifici:

Prodotti e Servizi – In quest’area sarà possibile esplorare nuove modalità di sviluppo, creazione o trasformazione di prodotti e servizi di uso comune, anche digitali, per renderli accessibili a fasce di utenti differenti. Un esempio è l’Xbox Adaptive Controller,un controller che facilita e migliora l’esperienza di gioco, progettato da Microsoft insieme a community di giocatori disabili per rispondere alle esigenze dei giocatori con mobilità ridotta.

Mondo dell’Educazione – Su questo fronte sarà possibile, da un lato, lavorare con studenti e docenti su progetti di accessibilità e, dall’altro, valorizzare programmi educativi inclusivi. In particolare, Microsoft ha già avviato un programma di education nelle scuole in collaborazione con l’Associazione Italiana Dislessia per sensibilizzare studenti, docenti e famiglie su come le nuove tecnologie possano trasformare la diversità in un valore reale di crescita per tutti.

Mondo del Lavoro – In questo ambito, ci sarà la possibilità di approfondire i vantaggi che oggi la tecnologia offre per favorire una maggiore inclusione professionale e una valorizzazione delle risorse con disabilità che, grazie all’innovazione, possono esprimere il loro potenziale. Già da tempo, Microsoft mette a disposizione in maniera nativa nella propria suite Microsoft 365 soluzioni inclusive per aiutare i collaboratori aziendali: la funzionalità di lettura immersiva per persone ipovedenti, per esempio, o il servizio di sottotitoli e traduzione in tempo reale per i non udenti o per coloro che parlano lingue diverse durante le riunioni virtuali con Teams.

In Italia attualmente ci sono oltre 3 milioni di persone con disabilità, numero che cresce in modo esponenziale se consideriamo anche le disabilità nascoste o momentanee. Ognuno di noi, in un certo momento della propria vita, si trova ad affrontare questo tipo di sfida, che sia una disabilità temporanea perché ci si è fratturati una gamba in un incidente o situazionale perché devo necessariamente rispondere a una mail e non ho entrambe le mani libere. Inoltre, solo poco più del 30% dei disabili tra i 15 e i 64 anni ha un’occupazione. Un dato allarmante, sintomatico della difficoltà per queste categorie a integrarsi pienamente nella società odierna. Le nuove tecnologie possono offrire straordinarie opportunità alle persone con disabilità: l’AI in particolare può aiutare ad essere più connessi con gli altri, attraverso strumenti che agevolano la lettura, l’ascolto e la scrittura, potenziando così le capacità umane e contribuendo ad acquisire nuove competenze. In Microsoft, per esempio, lavoriamo da sempre a rendere i nostri prodotti e servizi “accessibili by design”, ovvero pensati per essere utilizzati da tutti già nella fase della loro progettazione. Questo ci consente di dare un contributo importante alle persone che in questo modo possono vivere e lavorare come tutti. Non vogliamo affrontare questa sfida da soli. È proprio per questa ragione che abbiamo dato vita a un’alleanza dove mi auguro si aggiungano presto numerose realtà private e pubbliche. Insieme, grazie al digitale, possiamo rendere il nostro Paese più inclusivo e costruire un futuro migliore per tutti” ha spiegato Barbara Cominelli, Direttore Marketing & Operations di Microsoft Italia.

L’iniziativa fa parte di Ambizione Italia, progetto più ampio di formazione, aggiornamento e riqualificazione delle competenze in chiave digitale, avviato a settembre 2018, con il quale Microsoft ha già formato 500.000 persone e che si propone di coinvolgere entro la fine del 2020 oltre 2 milioni di giovani, studenti, NEET e professionisti in tutta Italia, con l’obiettivo di contribuire all’occupazione e alla crescita dell’Italia, riducendo il fenomeno dello skills mismatch ovvero il divario tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle realmente disponibili.

Per info
www.microsoft.com/it-it/ambizioneitalia/social-ecosystem.aspx

(disabili.com)