Avanchair, la sedia a ruote del futuro

Un team di ingegneri meccanici, abituati a motori e turbine, che lavora a una sedia a rotelle hi-tech per persone con disabilità. È questa l’immagine che meglio descrive il progetto Avanchair per lo sviluppo di «un supporto concreto alla mobilità indipendente».

Un lavoro collettivo che ha visto unire Avanchair, startup a valenza sociale che ha dato vita a un’innovativa sedia a rotelle elettrica a le forze di Leonardo, azienda attiva nei settori della difesa e dell’aerospazio.

«Tutto nasce – spiega Andrea Depalo, founder della startup – dalla mia esperienza di trent’anni di uso della sedia a rotelle. Da un confronto con un artigiano è nata l’idea di trovare una soluzione per lo spostamento quotidiano dal letto alla sedia o dalla sedia al bagno. Un gesto che per una persona con disabilità può ripetersi dalle 15 alle 20 volte al giorno».

Nel 2018 è così nata la startup e ha subito incassato l’interesse di una rete di finanziatori, che l’hanno sostenuta nella fase di crowdfunding. «Abbiamo raccolto circa 136mila euro con cui siamo riusciti ad avviare la progettazione ma il salto lo dobbiamo a Leonardo, che ha messo a disposizione competenze e tecnici», aggiunge. Diventata parte del piano di sostenibilità dell’azienda, Avanchair ha visto gli ingegneri dell’aerospace intervenire affinando la tecnologia della sedia e la sua meccanica.

Avanchair Sedia

Grazie al supporto tecnologico di Leonardo e al team coordinato da Riccardo Angelini, il prototipo è stato dotato di un nuovo sistema di stabilizzazione e di una pedana poggiapiedi per potenziarne la mobilità, agevolare i movimenti e assicurare maggiore autonomia a chi ne fa uso. «Con questa innovazione – sottolinea Depalo – la sedia è facilmente utilizzabile anche da chi ha subito un’amputazione e poggia quindi il peso su una sola gamba».

In concreto, il team di Leonardo ha realizzato lo stabilizzatore laterale della sedia a rotelle, per consentire di mettere a terra un punto di appoggio esterno alle ruote durante la fase di traslazione laterale della seduta, evitando possibili ribaltamenti. Cruciale anche l’ottimizzazione di spazio e peso. Il nuovo stabilizzatore non ingombra durante la marcia, rimanendo completamente all’interno della sagoma e rende possibile l’avvicinamento della sedia al letto e viceversa.

Il progetto è quindi il risultato di un lavoro, gomito a gomito, tra i membri della startup e gli ingegneri meccanici che si sono confrontati tramite modelli 3D per identificare i volumi disponibili per l’installazione del meccanismo, per definire il principio di funzionamento e per dimensionare i componenti meccanici e di movimentazione.

Passaggio successivo è la costruzione del prototipo su cui pesa però la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime: «Siamo all’ultimo miglio ma facciamo fatica a reperire chip e alluminio ad oggi. Manca anche la carenatura della sedia per cui stiamo valutando con Leonardo l’uso della fibra di carbonio. Il prototipo dovrebbe essere ultimato entro la fine 2022». Obiettivo: semplificare la vita ai 660mila disabili. (corriere.it)

Rincaro materie prime, +36% prezzi dispositivi per disabili

Non solo carburanti, acciaio e componentistica elettronica. A causa del rincaro delle materie prime si impennano i costi degli ausili per le persone disabili.

Aumenti medi del 36% su carrozzine manuali, elettriche e ausili complessi per disabilità gravi. Il rischio che in poche settimane si verifichi una grande difficoltà a reperirli e vadano deserte le gare di appalto, non più sostenibili dalle imprese, lasciando i pazienti senza adeguata assistenza.

E’ l’allarme lanciato dall’associazione Ausili di Confindustria Dispositivi Medici, che ha fatto realizzare dal Centro Studi un’indagine per evidenziare l’impatto indiretto della pandemia sull’industria del settore: “C’è il rischio che nelle prossime settimane si verifichi una grande difficoltà nel reperire ausili per persone disabili (in parte già presente), con l’effetto disastroso di non poter dare un livello di assistenza essenziale come quella protesica”, denuncia Alessandro Berti, presidente dell’associazione Ausili di Confindustria Dispositivi medici.

L’indagine del Centro Studi di Confindustria Dispositivi Medici. L’aumento dei costi delle materie prime come il ferro (+51,6%), l’alluminio e l’acciaio inox (+39,5% e +36,3%), ma anche dei materiali plastici (+34,8%) e della componentistica elettronica (+32,1% ) si somma all’impennata dei costi per il trasporti e per le importazioni di componentistica, semilavorati e prodotti finiti che fa registrare mediamente un balzo del 188,9% ,con picchi che nelle ultime settimane hanno superato il 400%.

“Le stazioni appaltanti, le regioni e il sistema di approvvigionamento pubblico – ha continuato Berti – devono comprendere che per le nostre imprese non è più possibile fornire il Ssn alle condizioni di qualche mese fa. Purtroppo, le numerose richieste di revisione non hanno ricevuto alcuna risposta. Per contro anche recentissime procedure di acquisizioni pubbliche hanno basi d’asta calcolate su prezzi di mercato di due o tre anni fa. Con queste premesse il sistema non può reggere e ci sono pochissime settimane di autonomia”.

Rincaro materie prime, +36% prezzi dispositivi per disabili

Il comparto che conta in Italia oltre 300 imprese negli ultimi anni ha assistito a procedure pubbliche di acquisto improntate ad aggiudicazioni al prezzo più basso o – ancora più grave – a procedure pubbliche di acquisto in cui i criteri di valutazione della qualità erano talmente basilari e alla portata di qualsiasi fabbricante in gara che, di fatto, l’elemento dirimente risultava essere solamente il prezzo. La conseguenza di questo meccanismo ha portato all’aggiudicazione di prodotti a basso contenuto tecnologico. L’incidenza delle pure materie prime produttive risulta comunque molto elevata.

“L’effetto dell’aumento sproporzionale dei costi delle materie prime – continua Berti – da un lato impone alle aziende di fornire prodotti per gare già aggiudicate a un prezzo che non è più sostenibile per i cambiamenti eccezionali e repentini che impattano sugli approvvigionamenti. Dall’altro, rischia che vadano deserte procedure di acquisto future da parte di stazioni appaltanti.”

“Ci aspettiamo quindi – conclude Berti – che le diverse stazioni appaltanti diano seguito alle revisioni dei prezzi che le nostre aziende hanno richiesto secondo quanto previsto dall’art. 106 del D.Lgs 50/2016. La stessa stabilità del comparto e la vita del tessuto produttivo italiano del settore è a rischio, insieme all’assistenza alla persona con disabilità”.

(fortuneita.com)

Sussidi Disabili: novità su IVA 4% e semplificazioni sui documenti

La semplificazione introdotta dal Decreto Mef agevola l’iter per accedere all’iva ridotta del 4% anziché del 22% su ausili tecnici e informatici

Ci sono novità sul fronte agevolazioni fiscali per disabili ed in particolare dell’iva sull’acquisto di sussidi tecnici e informatici. Si tratta di una semplificazioneche è stata introdotta con il decreto Mef 7 aprile 2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 maggio – e quindi in vi gore da quella data – e riguarda la prescrizione di tali ausili per poter accedere all’iva al 4% prevista per le persone con disabilità di cui all’articolo 3 della legge 104 del 1992.

COME FUNZIONAVA PRIMA

Fino a questo momento le persone con disabilità che avessero voluta acquistare sussidi tecnici e informatici, per avere l’iva al 4% dovevano esibire, al momento dell’acquisto, copia del certificato attestante l’invalidità funzionale permanente rilasciato dall’ASL competente o dalla commissione medica integrata, oltre alla prescrizione autorizzativa dello specialista ASL.

COSA CAMBIA

Ora, con i correttivi al precedente decreto 14 marzo 1998 che prevedeva tale documentazione da esibirsi, si è stabilito che non è più necessaria la prescrizione autorizzativa dello specialista ASL. Sarà quindi solo richiesta copia del certificato attestante l’invalidità funzionale permanente rilasciato dall’ASL competente o dalla commissione medica integrata.
A partire dal 4 maggio, quindi, modificando quanto previsto dall’articolo 2 del decreto del 14 marzo 1998, sarà questa la procedura.
Attenzione: nel caso di certificati dai quali non dovesse risultare il collegamento funzionale tra il sussidio tecnico-informatico e la menomazione permanente, sarà però necessario integrare la documentazione con una certificazione rilasciata dal medico curante contenente la relativaattestazione, richiesta per l’accesso al beneficio fiscale, da esibire in copia all’attodell’acquisto.

Di seguito riportiamo i punti salienti del testo del decreto, intitolato Modifiche al decreto 14 marzo 1998, concernente la determinazione delle condizioni e delle modalita’ alle quali e’ subordinata l’applicazione dell’aliquota IVA ridotta del 4 per cento ai sussidi tecnici ed informatici rivolti a facilitare l’autosufficienza e l’integrazione dei soggetti portatori di handicap, che potete scaricare integralmente al link a fine articolo.

All’art. 2, del decreto del Ministro delle finanze del 14 marzo
1998 sono apportate le seguenti modificazioni:
   a) Il comma 2 e’ sostituito dal seguente:
     «2. Ai fini dell’applicazione dell’aliquota del 4 per cento per
le cessioni di sussidi tecnici e informatici effettuate direttamente
nei loro confronti, le persone con   disabilita’,   al   momento
dell’acquisto,   producono   copia   del   certificato   attestante
l’invalidita’ funzionale permanente rilasciato dall’azienda sanitaria
locale competente o dalla commissione medica integrata.»;

b) dopo il comma 2 e’ inserito il seguente:
     «2-bis. I certificati di cui al comma 2, dai quali non risulti
il collegamento funzionale tra il sussidio tecnico-informatico e la
menomazione permanente, ai sensi dell’art. 4,  comma   1,   del
decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, come modificato dall’art.
29-bis, comma 1, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito
con modificazioni dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, sono
integrati con la certificazione, da esibire in copia all’atto
dell’acquisto, rilasciata dal medico curante contenente la relativa
attestazione, richiesta per l’accesso al beneficio fiscale.»;
Decreto MEF 7 aprile 2021

(disabili.com)

Sport: nasce piattaforma per richiedere ausili

Da oggi possibile inoltrare online la domanda di partecipazione

Lo sport è inclusione e rispetto dell’altro. Per questo occorre continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e sostenere finanziariamente i progetti sportivi per rendere lo sport accessibile ai disabili. Vede tale obiettivo la realizzazione di una apposita piattaforma informatica per le società e/o associazioni sportive nazionali che vorranno richiedere le risorse finanziarie necessarie per l’acquisto degli ausili sportivi.

A partire dalle ore 10 di oggi è infatti possibile inoltrare la domanda di partecipazione all’indirizzo https://ausiliperlosport.sportesalute.eu.

Con decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 16 aprile 2020, sulla base della dotazione annuale del “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano”, è stata assegnata, per l’anno 2020, la somma di 1.500.000 euro per l’acquisto di ausili sportivi da destinare in uso gratuito ai soggetti con disabilità interessati all’avviamento alla pratica sportiva.

Il dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri per gestire il fondo ha sottoscritto un Accordo con il Comitato Italiano Paralimpico, la Società Sport e Salute S.p.a. e l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro.
Le istituzioni coinvolte, ognuna per il proprio settore di competenza, hanno collaborato concretamente e con spirito interistituzionale al fine di realizzare una proposta operativa di gestione del Fondo. (Rielaborato comunicato ANSA)

Disabilità, la montagna è per tutti grazie alla nuova carrozzina Kbike

In arrivo un nuovo ausilio che permetterà a chi ha problemi motori di partecipare alle escursioni nella natura, anche su sentieri impervi e gareggiare nelle competizioni di “Runbike”. Il 22 e 23 ottobre la presentazione organizzata dall’Anffas di Fermo

In arrivo la Kbike, un’innovativa carrozzina che promette di essere un efficace strumento di libertà per le persone disabili. Questo ausilio è stato ideato e messo a punto dall’associazione Biosophia per permettere a chi ha problemi motori anche gravi di partecipare alle escursioni in montagna e godere più intensamente delle bellezze della natura. Con la Kbike si può inoltre partecipare a gare grazie all’aiuto di atleti normodotati. La presentazione si terrà sabato 22 ottobre, alle ore 21, presso la sala Buc Machinery di Fermo. Seguirà un’escursione senza barriere, la mattina di domenica 23 ottobre, con partenza dal Osteria del lago, presso il Lago di San Ruffino ad Amandola. I due eventi sono stati organizzati dall’Anffas fermana.

Per realizzare questo ausilio Biosophia ha lavorato su diversi prototipi per quasi 18 mesi, per passare alla produzione, grazie all’intervento di un’azienda specializzata nella costruzione di mezzi sportivi per disabili; la Offcarr. La Kbike si presenta come una sorta di portantina su due ruote singolarmente ammortizzate ed è dotata di due freni a disco e tanti altri accorgimenti per garantire sicurezza e controllo sul mezzo. E’ costruita con materiali leggeri e resistenti, è di facile montaggio e può essere trasportata da una comune auto. In più si può adattare alle esigenze di diverse tipologie di disabilità e grazie alla mobilità delle ruote, alle difficoltà di diversi percorsi di montagna.

La funzionalità e maneggevolezza della carrozzina si deve anche al fatto che è stata pensata per fini agonistici. Del progetto fanno infatti parte anche un gruppo di atleti, i “running angels” che gareggiano nelle corse in montagna. Dalla simbiosi tra atleti e persone con disabilità, nata durante il periodo di sperimentazione della carrozzina, potrebbe nascere un nuovo sport:  il “Runbike”. Biosophia sta cercando infatti di convincere il Coni a far gareggiare la “squadra disabile-atleti” all’interno di corse per normo-dotati, ma con una classifica separata, anche a livello europeo.  Ma questo ausilio si può rivelare utile anche per le famiglie, le scuole e le strutture turistiche.
 “Se è vero che ad alcune forme di disabilità non c’è soluzione, è però altrettanto vero che abbiamo invece soluzioni e dovere etico-morale, nel trovare i modi idonei a migliorare la loro qualità di vita – affermano gli ideatori della carrozzina. – Gli stessi disabili dovrebbero imparare a considerare il loro stato come una opportunità e non come un limite. ogni disabile possiede uno stato di essere e delle capacità, che possono diventare utili se messe in comunione. Noi siamo convinti che la Kbike sia una preparazione curativa, una medicina idonea a migliorare lo stato di salute e la vita dei disabili e anche degli atleti che imparano a donare, del resto è proprio San Francesco che disse ‘….è donando che si riceve….’”.

(Redattore Sociale)

Exposanità: appuntamento col meglio di prodotti, tecnologie e soluzioni per la disabilità

Exposanità, l’appuntamento biennale che porta a Bologna tutte le novità in campo salute e assistenza, è pronta ad aprire i battenti il prossimo 18 maggio – e fino al 21 maggio -, presso Bologna Fiere. Come da tempo, la manifestazione riserva ampio spazio, con tre padiglioni dedicati (il 19-21 e 22), alle soluzioni per persone con disabilità, oltre che alla terza età (padiglione 26).
Ed è proprio al padiglione 19 (stand D56) che vi aspettiamo noi della redazione di disabili.com, ricordandovi che potete richiedere, fino al 15 aprile, il vostro biglietto omaggio qui.

VETRINA E PROVE PRODOTTI – Alla disabilità, dicevamo, è dedicato quello che è chiamato settore Horus, nel quale i visitatori possono trovare e toccare con mano quanto di nuovo offre il mercato in campo di autonomia, mobilità, ma anche inclusione scolastica e tecnologie assistive. Tra gli stand dei padiglioni i visitatori potranno scoprire le ultime novità in fatto di carrozzine, montascale, sollevatori, ausili per la vita quotidiana, ma anche cateteri e soluzioni di guida e trasporto disabili.
La formula vincente di Exposanità è dunque quella di riunire il meglio del settore (qui trovate gli espositori consigliati da disabili.com), garantendo ai visitatori la possibilità di una full immersion tra le soluzioni di maggior qualità presenti sul mercato. Poter inoltre provare gli ausili, parlare direttamente con produttori e venditori, dà la possibilità di confrontali e testarli prima dell’acquisto. Proprio per favorire queste prove, all’interno del Padiglione 19 verrà allestita un’area prove carrozzine, che riproduce terreni dissestati, buche e rampe, dove i visitatori possono testare le sedie a rotelle che sono interessati ad acquistare.

SPORT E TEMPO LIBERO – Negli spazi della fiera, sarà possibile inoltre dedicarsi a momenti di svago e relax. Si potrà ad esempio prendere un caffè nella zona allestita da L’Altro Spazio, bar completamente accessibile di Bologna, che per l’occasione si sdoppia, portando a Exposanità la sua filosofia di primo locale che si adatta al lavoratore disabile, oltre che al cliente. Al Padiglione 19 verranno quindi riprodotte le caratteristiche che ne fanno un locale unico, dal bancone basso per permettere anche a clienti in carrozzina di ordinare in autonomia,  al menu in Braille, alle mappe tattili.
Per gli amanti delle attività sportive, c’è invece Horus Sport, con le prove libere di arrampicata sportiva, sollevamento pesi, calcio balilla, wheelchair basket e tanto altro.

APPROFONDIMENTI E FORMAZIONE – Exposanità è anche approfondimenti, informazione e formazione professionale. Tra gli appuntamenti già in calendario, in un programma tutto in divenire, il Meeting Internazionale ISO 2016, il Convegno di Medicina Vascolare, il Congresso Nazionale del Forum Comparto Ortoprotesico Italiano. Qui il programma, suddiviso per date.

BLOG E NOTIZIE DISABILITA’ – In attesa di Exposanità, potete seguire il blog dedicato,lanciato lo scorso 1 marzo, che racconta storie ed esperienze di vita legate alla disabilità dalla penna dei blogger che si sono aggiudicati il contest: Marco Berton, Valentina Tomirotti e Michela Trigori.

BIGLIETTI GRATIS – Infine, se non lo avete ancora fatto, ricordiamo che solo fino al 15 aprile 2016 potete richiedere uno o più biglietti omaggio, riservati ai lettori di Disabilicom. Basta andare a questa pagina e seguire le istruzioni di registrazione. Si riceverà poi alla mail indicata un codice da convalidare, e si potranno stampare a casa i propri biglietti, nominativi, validi per tutti e 4 i giorni della manifestazione. Il tutto in maniera gratuita.
Ricordiamo che il prezzo del biglietto, diversamente, è di euro 25,00 se acquistato in loco al momento dell’ingresso, o di euro 12,00 se acquistato online previa registrazione.
(disabili.com)

Per info
www.exposanita.it

Finger Reader: l’anello che legge i libri per i ciechi e per chi non vede bene

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Finger reader

Grazie al Finger Reader, letteralmente “dito che legge”, i ciechi e chiunque non veda bene potrà ricominciare a leggere un libro normale. La scoperta geniale del Mit di Boston (Massacchusetts Institute of Technology), quella che potrebbe sostituire il sistema braille, è un piccolo anello con una mini telecamera, in grado di scannerizzare il testo che chi indossa il Finger Reader dovrà seguire con il dito.

Le parole scannerizzate verranno lette ad alta voce (voce ovviamente digitale) dal dispositivo, che è anche in grado di tradurre testi di lingue diverse da quella di chi ne farà uso. Funziona con i libri di carta, i giornali, le riviste, i computer, i tablet, i Kindle: carta o touch screen, per il Finger Reader l’importante è trovarsi davanti a delle parole scritte. Gli unici problemi li presenta ancora con i testi scritti in caratteri troppo piccoli, come nei “bugiardini” dei medicinali o nei codicilli dei contratti.

L’anello, che funziona meglio se indossato sul dito indice, è stato brevettato da un gruppo di ricerca guidato da Roy Shilkrot e Jochen Huber. Scrive Alberto Flores d’Arcais su Repubblica che “l’anello per ciechi” in realtà ha l’ambizione di tornare utile anche a chi ci vede bene: «È per gente che ha disabilità, abilità e superabilità», ha detto in una recente intervista, in cui da buon scienziato-visionario immagina il FingerReader come un ottimo mezzo per tradurre testi e interi libri da una lingua all’altra.

Il prototipo presentato dal Mit è stato creato usando una stampante 3D e sembra un anello piuttosto comodo (anche se esteticamente non il massimo). Nel momento in cui il FingerReader passa sopra la carta — sia un libro, un giornale o un menù di ristorante, non c’è alcuna differenza —una voce sintetizzata legge le parole (il volume si può regolare) rendendo il testo comprensibile. Il team che ha sviluppato questo particolare anello ha creato un software che traccia i movimenti dell’indice, identifica ogni singola parola e processa rapidamente le informazioni per la voce sintetizzata che le leggerà.

Nel caso il lettore (cieco o meno che sia) che indossa il FingerReader dovesse saltare parole o righe (è inevitabile che capiti), verrà attivata una vibrazione che segnalerà l’errore fatto. [….] La National Federation for the Blind, l’associazione dei ciechi americani, ha fatto questa stima: 20,6 milioni di americani adulti (vale a dire quasi il 10 per cento di tutta la popolazione adulta degli States) soffrono di problemi, più o meno gravi, alla vista e non sono in grado di leggere autonomamente un libro anche con l’aiuto (è ovviamente il caso di chi non è cieco totale) di lenti a contatto e occhiali speciali. Tra bambini ed adolescenti — tutti coloro che sono titolati per legge ad avere gratis materiali scolastici in braille o in formati audio — la cifra nel 2012 (ultimo anno riportato) è di 656mila. Con evidenti costi (e conseguenti tagli) che non gli permettono di essere alla pari con gli altri studenti”.
(blitzquotidiano.it)

Krog, il robot che fa giocare i bambini autistici

Il progetto, realizzato dal Politecnico di Milano nell’ambito del programma di responsabilità sociale “Polisocial”, consiste in un pupazzo che può muoversi, vibrare, illuminarsi e “parlare”

Un aiuto personalizzato alle famiglie di ragazzi e adulti autistici arriva dalla Fondazione Sacra Famiglia, che ha messo in campo un nuovo servizio territoriale e avvierà a breve un’innovativa sperimentazione tecnologica. Lo scopo del servizio, chiamato Counseling per l’autismo ed erogato in alcune Asl lombarde grazie al voucher regionale, è garantire il miglior adattamento possibile al proprio ambiente di vita. Non quindi un miglioramento astratto, misurato con standard e tabelle, ma verificato laddove il giovane o l’adulto vive – scuola, quartiere, oratorio, realtà associative – e realizzato attraverso interventi individuali e intensivi.

Tutti coloro che hanno a che fare con la persona autistica, infatti, sono coinvolti: dai familiari agli insegnanti fino agli operatori, tutti partecipano all’azione educativa e abilitativa, mentre il servizio di Counseling fornisce l’orientamento per realizzare al meglio gli interventi necessari, sia educativi, per l’acquisizione di abilità specifiche nelle diverse aree di sviluppo (comunicazione, autonomie personali, cognitive e logico-deduttive), sia rivolti all’abilitazione sociale, cioè all’acquisizione di quelle capacità di relazione la cui mancanza spesso caratterizza le varie sindromi dello spettro autistico.

A livello pratico, il servizio prevede in un primo tempo colloqui psicologici, seguiti da ulteriori valutazioni per identificare le abilità assenti. Per andare incontro il più possibile alle esigenze delle famiglie gli orari di apertura del servizio sono flessibili, e gli operatori rimangono a disposizione ben oltre l’orario di ufficio, come è nello stile di chi lavora per Sacra Famiglia.

Ma se la relazione interpersonale è sempre essenziale, anche il contributo della tecnologia, soprattutto se innovativa, è fondamentale per la riabilitazione di vari tipi di disabilità, compreso l’autismo. E proprio ai bambini autistici si rivolge il progetto Krog (Kinect-Robot Interaction for Gaming), realizzato dal Politecnico di Milano nell’ambito del programma di responsabilità sociale “Polisocial”, il cui obiettivo è sviluppare attività educativo-terapeutiche per piccoli con disabilità motorie o cognitive attraverso giochi interattivi e robot costruiti come allegri pupazzi che possono muoversi, vibrare, illuminarsi e “parlare”. Essi si propongono come compagni di gioco con i quali i bambini posso interagire, toccandoli o abbracciandoli, o muovendosi insieme nello spazio; i contenuti multimediali sullo schermo (immagini, animazioni e suoni) suggeriscono ai bambini cosa fare e offrono feedback visivi e auditivi durante l’esecuzione delle “consegne”. Il primo prototipo di questo sistema, con un insieme iniziale di tre giochi, sarà sperimentato a breve proprio dalla Fondazione Sacra Famiglia.
(vita.it)

di Giovanni Cupidi

Hackability. A Torino, designer e disabili progettano ausili a basso costo

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Organizzato dal consorzio Kairos, Hackability è una gara non competitiva per la progettazione di oggetti rivolti alle persone con disabilità. Ad aprile, i più interessanti verranno trasformati in prototipi

Google glass, domotica sociale, protesi all’avanguardia: che l’innovazione tecnologica sia portatrice di grandi benefici nella vita dei disabili si sapeva da tempo. Ma che succede quando agli stessi portatori di disabilità viene data l’opportunità di partecipare alla progettazione di prodotti tecnologici “on demand”? Se lo è chiesto il Consorzio Kairos – insieme di cooperative sociali che lavorano su tutto il  territorio piemontese – che a Torino ha messo insieme un gruppo di oltre quaranta giovani, divisi tra disabili, inventori, progettisti e designer; i quali, a partire da oggi, parteciperanno a una“gara non competitiva” per la progettazione di ausili tecnologici rivolti ai portatori di disabilità.

Si chiama Hackability e funziona all’incirca così: a partire da questa mattina, il gruppo è riunito nella sede di Fablab, laboratorio di progettazione e ingegneria digitale nel quartiere di San Salvario. Dopo le presentazioni di rito, a turno i creativi elencheranno le proprie competenze, mentre i  portatori di disabilità esporranno a quali piccole o grandi necessità vorrebbero ovviare con l’aiuto delle nuove tecnologie. I ragazzi, quindi formeranno una serie di squadre da cinque persone ognuna, perimmaginare e progettare oggetti a basso costo e personalizzabili, pensati per poter essere facilmente riprodotti attraverso l’uso di stampanti 3D o macchine taglio laser.

“Gli oggetti – spiega Carlo Boccazzi Varotto, ideatore dell’iniziativa – dovranno rivolgersi al quotidiano di queste persone, ai problemi che incontrano nella vita di ogni giorno.  L’evento di oggi andrà avanti fino alle 18, ma le squadre continueranno poi a lavorare fino ad aprile, quando verranno selezionati i progetti vincitori”. Nell’appuntamento concluso di Hackability, una giuria valuterà i progetti di maggiore interesse, che verranno trasformati in prototipo entro la fine del mese. “Anche i restanti, comunque – precisa Varotto –  saranno messi a disposizione del pubblico sotto licenza Creative Common sul sito di Hackability: vale a dire che chiunque potrà scaricarli e riprodurli con l’aiuto di una stampante tridimensionale”.

Organizzato da Kairos con la partecipazione di Fablab, del Consorzio mestieri e della Consuslta per le persone in difficoltà, l’evento di oggi era aperto alla partecipazione di chiunque, a condizione di inviare un modulo scaricabile in rete: “abbiamo ricevuto così tante richieste – conclude Varotto – che fino all’ultimo temevamo di non riuscire a contenere tutti. In molti, probabilmente, saranno qui solo per curiosità; ma anche parecchi esponenti del mondo dell’hit-tech si sono presentati. Del resto è comprensibile: è la prima volta, in Italia, che il mondo della disabilità e quello della tecnologia si incontrano per lavorare concretamente insieme. Trattandosi di giovani, possiamo dire che oggi, in un certo senso, questi ragazzi stanno scrivendo il futuro”.
(redattoresociale.it)

di Giovanni Cupidi

Sport e tecnologia per superare la disabilità

Sabato, dalle 10 alle 16, in piazza Galvani una manifestazione per far conoscere ai giovani con handicap gli strumenti hi tech che li possono aiutare nella pratica sportiva.
Testimonial la campionessa paralimpica Giusy Versace e le atlete di casa Ilaria Bianchi e Arianna Barbieri

Una giornata per dimostrare che la disabilità si può combattere, e non per forza vuole dire essere costretti ad abbandonare le proprie abitudini, come l’attività sportiva. Anzi, proprio lo sport è un ottimo aiuto per imparare a conviverci e affrontarla. Sabato la campionessa italiana di atletica leggera paralimpica Giusy Versace sarà protagonista e testimonial di “Insieme nello sport”, una giornata per avvicinare allo sport i giovani disabili e incentivarli alla pratica attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Dalle 10 del mattino alle 16, piazza Galvani ospiterà l’iniziativa ideata dalla stessa Versace, atleta calabrese che nel 2005, a 28 anni, perse entrambe le gambe in un incidente automobilistico. Non si scoraggiò, e riprese a correre, e vincere, grazie a due protesi. Per raccontare cosa ha imparato da questa esperienza, ha ideato l’evento “Insieme nello sport”. Sarà l’occasione per testare le ultime generazioni di protesi e ausili sportivi della Össur, azienda islandese che allestirà una piccola officina mobile attrezzata col meglio delle protesi moderne. Cuffie in silicone, ginocchi protesici, piedi flex in carbonio: tutti disponibili in piazza Galvani per essere provati con la consulenza di tecnici specializzati.A fare gli onori di casa, due campionesse del nuoto bolognese, Ilaria Bianchi e Arianna Barbieri. Oltre a provare a correre assieme alla Versace, si potrà scoprire tutto il mondo degli sport paralimpici: basket in carrozzina, calcio balilla con speciali biliardini per disabili fino all’handbike. Prossime tappe della manifestazione Lecce, Catania e Roma.
(repubblica.it)

di Giovanni Cupidi