FamilyHelp.AI ci aiuterà a prenderci cura dei nostri cari

Voice assistant, App e intelligenza artificiale fanno sinergia nella soluzione presentata
a SMAU dalla startup emiliana eDialog, che sarà immessa sul mercato dalla primavera 2022.

L’emergenza epidemiologica, acceleratrice della trasformazione di una sanità sempre più digitale, ha portato alla luce in maniera inesorabile lo spesso inconsapevole ruolo di chi assiste un famigliare in difficoltà, non necessariamente malato, oltre la propria professione. In questa ottica arriva allo SMAU Milano 2021 FamilyHelp.AI, la soluzione che intende offrire ai caregiver una modalità efficace per prendersi cura da remoto dei propri cari, soprattutto degli anziani, garantendo la loro autonomia grazie alle potenzialità offerte dagli smart speaker.

A svilupparla e presentarla, in attesa che sbarchi sul mercato la prossima primavera, è la startup emiliana eDialog, fondata nel febbraio 2021 da Enrico Paccini e Stefano Ubaldi. Dalla sede di Fidenza hanno scelto di focalizzare la propria attività di ricerca sullo studio di soluzioni innovative per il superamento delle barriere architettoniche digitali, utilizzando la voce come principale strumento di dialogo con i dispositivi.

FOTO PH Credits Michele Gusmeri

Nella vita siamo o saremo tutti caregiver. Forse in futuro ne avremo anche necessità – dichiara Enrico Paccini, CEO e co-founder di eDialog nonché ideatore del progetto – Questa semplice riflessione, frutto della difficile fase pandemica, ci ha spinto ad utilizzare l’intelligenza artificiale al servizio della persona per creare un rapporto empatico con chi ha bisogno, eliminando le barriere architettoniche digitali attraverso lo smart speaker. La tecnologia sviluppata per l’applicativo, che arriverà sul mercato nella primavera 2022, si rivolge ad aziende operative a vari livelli nell’ambito dell’assistenza domiciliare, con personalizzazioni legate alle diverse esigenze e patologie”.

FAMILYHELP.AI: LE FUNZIONALITÀ

Con pochi semplici comandi sull’app sarà possibile programmare lo smart speaker, come Amazon Echo e Google Home, presente nella casa dell’assistito affinché possa interagirci vocalmente monitorandone i sintomi, incentivandone la misurazione dei parametri vitali, gestendone la terapia farmacologica e favorendone l’aderenza terapeutica con promemoria in agenda. Tramite il cellulare il caregiver potrà seguire la quotidianità del familiare, supportandolo a distanza anche in termini di socialità e limitando spostamenti e contatti in funzione delle necessità.

FOTO PH Credits Michele Gusmeri

Il progetto di Personal Health System punta a incentivare l’indipendenza delle persone e semplificare il ruolo di caregiver. L’assistente virtuale raccoglie i dati estrapolandoli e interpretandoli tramite app per profilare le condizioni di salute dell’anziano, verificandone, ad esempio, pressione arteriosa, glicemia, temperatura o il rispetto delle prescrizioni mediche, oltre alle interazioni avute. Nel caso vengano riscontrate situazioni fuori dalla norma, arriverà sul cellulare una notifica SMS con la conseguente possibilità di generare report da inviare prontamente al medico. Tutti i dettagli di FamilyHelp.AI sono ora anche online su https://familyhelp.ai/

IL MONDO DEI CAREGIVER: I DATI

Solo nel 2018 l’Italia ha riconosciuto con la legge di bilancio la figura del caregiver familiare, ovvero chi si prende cura di una persona vicina senza che costituisca la sua professione, come invece avviene con quello professionale. Ma quanti sono in Italia? Non esiste un dato ufficiale ma appare esaustiva la stima elaborata da PMI.it sui dati ISTAT nell’articolo Caregiver: quanti sono, i dati ISTAT pubblicato nel maggio 2021.

Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica nel 2018 sono 12 milioni 746 mila le persone tra i 18 e i 64 anni (34,6% della popolazione) ad accudire figli minori di 15 anni o parenti malati, disabili o anziani. Tra gli occupati, quasi il 40% dei 18-64enni svolge mansioni di cura. La platea, però, si allarga in maniera esponenziale considerando un grado di complessità superiore del fenomeno, ovvero la mancata consapevolezza di ricoprire il profilo.

Secondo il censimento ISTAT sulla popolazione italiana nel 2019 gli over 65 sono circa 14 milioni. Ulteriori dati utili emergono dal report Aspetti di vita degli over 75 (fonte ISTAT), che evidenzia come nello stesso anno viva in coppia il 44,5% degli anziani dai 75 anni e il 60% abiti nello stesso comune del figlio (il 20,9% vive con i figli, il 15,1% nello stesso caseggiato e il 25,8% entro 1 km). Gli anziani che risiedono soli sono, invece, il 29,6% (l’8,9% non ha inoltre figli) e, tra quelli che hanno figli, il 56,4% è solito vederli giornalmente.

(Comunicato Stampa EDialog)

“VISApp”: Stimolazione visiva di bimbi e bimbe con disabilità della vista

«Quando nasce un bambino o una bambina con una disabilità visiva, i suoi genitori si chiedono fin da subito: il mio bambino o bambina vedrà? Quanto e come vedrà? C’è qualcosa che si può fare per stimolare l’apprendimento della funzione visiva? Se come genitori, come pediatri o come educatori della scuola dell’infanzia vi siete posti anche voi queste domande, il nostro consiglio è quello di partecipare all’incontro del 12 giugno»: viene presentato così, dall’Associazione Aniridia Italiana, impegnata su tale malattia genetica rara (l’aniridia, appunto) che colpisce la vista (se ne legga nel box in calce), l’incontro online in programma per il pomeriggio di sabato 12 giugno (ore 15), centrato sulla presentazione di VISApp, un’innovativa applicazione per la stimolazione visiva di bambini o bambine con una disabilità della vista, di età compresa fra 0 e 6 anni.

Il Progetto

«Il progetto VISApp – spiegano da Aniridia Italiana – nasce dalla collaborazione internazionale di più Associazioni (insieme alla nostra, Aniridia Europa, Aniridi Norge, RedTree, Small Codes e ALBA–Associazione Spagnola dell’Albinismo), nell’àmbito del progetto A School for All, finanziato dal fondo dell’Unione Europea per l’educazione interculturale Erasmus+. Oltre all’intervento di stimolazione visiva dedicato ai bambini e alle bambine, tale progetto ha consentito anche la creazione di una piattaforma per la condivisione di approcci e buone prassi con gli insegnanti e gli educatori degli asili nido e le scuole dell’infanzia».

«VISApp – aggiungono – propone molteplici livelli di azione e interazione, con l’obiettivo di portare il bimbo o la bimba a capire come individuare un oggetto che si muove sullo schermo, abbinarlo a un altro oggetto simile, gestirne il movimento e lo spostamento sul dispositivo digitale. Nel complesso la stimolazione visiva prodotta dal gioco consentirà al bambino di allenare l’occhio al riconoscimento di forme e colori, in maniera semplice e veloce e in un ambiente digitale strutturato per una fruizione sicura, protetta e idonea per l’età».

Per l’incontro online del 12 giugno è richiesta la prenotazione, scrivendo a aniridia.italiana@gmail.com o a Barbara Poli (barbara.poli965@gmail.com), indirizzi ai quali chiedere pure ogni altra informazione.

Aniridia

Questa parola significa letteralmente “senza iride”. Si tratta di una malattia genetica rara che colpisce la vista ed è caratterizzata dalla formazione incompleta dell’iride (la parte colorata che circonda la pupilla).
Anche altre parti dell’occhio, come il nervo ottico e la macula (la parte centrale della retina), possono non essere correttamente sviluppate. Le alterazioni della struttura dell’occhio possono altresì provocare l’insorgenza di altre patologie oculari.
L’aniridia e queste condizioni associate colpiscono ciascuno in modo diverso. Così, mentre alcune persone affette sono ipovedenti o non vedenti, altre possono avere una vista quasi normale (per approfondire ulteriormente, fare riferimento a questo link, nel sito di Aniridia Italiana).
(superando.it)

Giardino delle Imprese: giovanissimi lavorano sulla disabilità

50 studenti e studentesse del terzo e quarto anno delle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia, divisi in 10 gruppi, hanno affrontato il tema della disabilità, sviluppando prodotti e servizi innovativi, utilizzando il potenziale offerto da nuove tecnologie e piattaforme digitali per migliorare la quotidianità delle persone diversamente abili.

Sono i protagonisti della settima edizione bolognese del Giardino delle imprese, iniziativa ideata da Fondazione Golinelli per dare ai più giovani gli strumenti per diventare imprenditori del domani.
I partecipanti sono soprattutto di Bologna e provincia: provengono dal liceo ginnasio Luigi Galvani; dai licei scientifici Niccoló Copernico, Enrico Fermi e Augusto Righi; dagli istituti superiori Crescenzi Pacinotti Sirani e Manfredi Tanari; dall’ITCS Salvemini. Hanno seguito e fatto propri, nel processo creativo, i principi del Design for All (DfA), nato per creare ambienti, sistemi, prodotti e servizi fruibili in modo autonomo da parte di persone con disabilità.

Si sono distinti cinque progetti che hanno sfruttato a pieno le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e dal digitale:

Assist Work. Un servizio di consulenza lavorativa per le persone con disabilità che cercano un luogo di lavoro inclusivo e adatto alle loro esigenze.

Operazione Lingua Lunga. Un’applicazione per persone ipovedenti o affette da cecità (collegata a immagini con tag simili a QR code) da apporre sulle vetrine dei negozi. È in grado di trasmettere in forma parlata le informazioni relative all’attività.

Barable. Un’applicazione che permette a persone con disabilità motorie di cercare negozi e locali adatti alle proprie necessità, grazie a un sistema di raccolta di informazioni e recensioni con cui la community che utilizza l’app può agire e interagire.

Ultra-Glasses. odotto rivolto a bambini dai 3 ai 13 anni ipovedenti o affetti da cecità. Si tratta di un paio d’occhiali, capace di rilevare gli ostacoli all’altezza della testa di chi ne fa uso, grazie a un sensore posizionato sulla montatura.

Project Go-Craft. Rivolto a bambini e bambine non udenti. Si tratta di un’esperienza centrata sulla manualità: la costruzione di un go-kart di legno tramite un manuale di istruzioni semplice, immediato e pensato per venire incontro alle esigenze di questi bambini.

Il percorso si è svolto online da giugno 2020 ad aprile 2021. Tutti i partecipanti hanno preso parte alla prima fase (da giugno a settembre 2020). Ai ragazzi dei 5 gruppi scelti, Giardino delle imprese ha riservato un secondo step di formazione (da novembre 2020 ad aprile 2021). I team hanno potuto così perfezionare il proprio lavoro con l’aiuto di esperti sul tema dell’accessibilità provenienti da realtà come Fondazione Gualandi, Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza, Centro Documentazione Handicap – Cooperativa Accaparlante e Associazione Onlus La Girobussola.

L’esperienza di questi giovani aspiranti imprenditori è solo all’inizio. Parteciperanno infatti alla finale della Startup Competition Young, iniziativa under 21 in cui i partecipanti si sfideranno su idee innovative utili allo sviluppo sociale, inclusivo e sostenibile del Paese. La competizione si svolgerà al Web Marketing Festival, dedicato all’innovazione digitale e sociale in Italia. Il team di Scuola e Impresa di Fondazione Golinelli continuerà a supportare i 5 progetti nella fase di preparazione alla competizione.

L’edizione bolognese 2020/2021 del Giardino delle imprese è stata possibile anche grazie al contributo di Almavicoo e Legacoop Bologna, a sostegno dell’educazione all’imprenditorialità in ambito sociale, e della partnership con Fondazione per l’Innovazione Urbana e ART-ER Attrattività Ricerca e Territorio.
Anche l’ottava edizione sarà incentrata sul tema della disabilità. Le candidature si apriranno l’ultima settimana di aprile. Al momento è disponibile un form di pre-candidatura a questo indirizzo: https://forms.gle/UgibUZ8CA84aCMMg6

Videoracconto scaricabile da Google Drive a questo link

O in alternativa da WeTransfer a questo link

(emiliaromagnanews24.it)

Stille nacht: la app natalizia per i bambini con disabilità

Progettata dai ricercatori dell’IRCCS Medea per affrontare lo stress causato dalla pandemia, utilizza la Realtà Aumentata e ha uno scopo psicoeducativo

Il bimbo colora un pupazzo di neve con la tinta che preferisce e che corrisponde al suo stato d’animo in quel momento: il rosso per la rabbia, il giallo per la gioia, l’azzurro per la tristezza e il grigio per la paura. Scelto il colore, il pupazzo cambia espressione e diventa una decorazione dell’albero di Natale. E’ la prima attività della app STILLE NACHT che, utilizzando la Realtà Aumentata, presenta semplici attività ludiche con contenuti di natura psicoeducativa, grazie alle quali il genitore e il bambino possono giocare insieme.
La APP è stata sviluppata dai ricercatori dell’IRCCS Medea – La Nostra Famiglia per i bambini con una disabilità del neurosviluppo e per i loro genitori, per condividere momenti di serenità in attesa del Natale. Dopo la prima attività, le altre saranno disponibili a distanza di pochi giorni l’una dall’altra, come se fosse un piccolo percorso ad episodi, fino alla “notte silenziosa”.
«La seconda ondata del COVID-19 ci ha ricollocati in una situazione di emergenza e di disagio sociale», evidenzia Rosario Montirosso, responsabile del Centro 0-3 per il bambino a rischio evolutivo del Medea: «il quadro è diventato per certi versi più problematico per il diffuso senso di logoramento che le famiglie stanno vivendo sul piano emotivo e sociale. Si coglie un maggiore bisogno di sostegno che a nostro modesto parere richiede dei segni di vicinanza da parte dei servizi».
«Cerchiamo di essere vicini alle famiglie anche con le nuove tecnologie», spiega Gianluigi Reni, responsabile dell’area di ricerca in tecnologie applicate del Medea: «grazie alla Realtà Aumentata, inquadrando per esempio il disegno del nostro pupazzo di neve, attraverso la fotocamera del telefono si può vedere sul display dello smartphone un ‘illustrazione arricchita di informazioni aggiuntive non presenti nel disegno stesso».
Le attività proposte dalla APP sono state progettate tendendo conto di alcune specifiche caratteristiche, in modo da renderle il più possibile fruibili da bambini con una disabilità del neurosviluppo. Ad esempio, è stata posta attenzione al design, ai contrasti dei colori, alla velocità di movimento dei personaggi. Ogni attività è accompagnata da una breve guida per il genitore dove vengono forniti suggerimenti di natura psicoeducativa.
STILLE NACHT fa seguito all’indagine RADAR (condotta dallo stesso team di ricercatori), che nell’aprile scorso ha valutato l’impatto delle le misure di confinamento e di distanziamento sociale sui bambini con disabilità del neurosviluppo e sui loro genitori. I risultati dell’indagine avevano rilevato che l’emergenza sanitaria si associa a un disagio psicologico sia nei bambini (aumento significativo di problematiche emotivo-comportamentali come ansia, depressione, difficoltà di attenzione e comportamenti aggressivi) che nei loro genitori, ma avevano anche evidenziato che le famiglie attingono alle proprie risorse psicologiche per fronteggiare i momenti di crisi. “Ovviamente queste risorse non sono inesauribili ed è ragionevole attendersi che la nuova ondata del COVID-19 che stiamo vivendo nelle ultime settimane possa depauperare le capacità di resilienza delle famiglie, anche in considerazione dell’impoverimento della rete di prossimità sociale che negli ultimi anni si è sviluppata, all’interno del modello economico sviluppato”, continua Montirosso.
I bambini in cura presso La Nostra Famiglia presentano un’ampia varietà di quadri clinici con diversi livelli di gravità, di compromissione funzionale e di capacità cognitive. “Il principale obiettivo di questa iniziativa è manifestare la nostra prossimità alle famiglie nel periodo di avvicinamento al Natale attraverso una piccola risorsa di natura educativa e informativa” spiega Massimo Molteni, direttore sanitario della Nostra Famiglia: “abbiamo scelto dei riferimenti simbolici non riferiti alla sola tradizione cristiana del Natale, consapevoli che una parte non piccola delle realtà familiari che afferisce ai nostri servizi non appartiene alla religione cristiana. L’approccio è quello di non escludere nessuno, rispettando le diverse sensibilità di ciascuno, sapendo che l’evento del Natale è offerto a tutti, nel rispetto del credo di ciascuno”.

Stille nacht: il tempo ritrovato dell’attesa
Rosario Montirosso, Gianluigi Reni, Silvia Bellazecca, Davide Redaelli, Valentina Bianchi, Giuseppina Giammari, Eleonora Mascheroni, Emilia Biffi, Massimo Molteni con la consulenza musicale di Ettore Micheletti.

Attività 1: I colori delle emozioni
Attività 2: Dai, facciamo insieme!
Attività 3: I doni di Babbo Natale
Attività 4: La luce della stella cometa

(chiesadimilano.it)

Le persone con disabilità visiva e la raccolta differenziata dei rifiuti

«Imballaggi multipli, packaging inutilmente complessi e informazioni contraddittorie in tema di raccolta differenziata dei rifiuti rendono spesso la vita difficile a tutti i cittadini. Ma per chi ha una disabilita visiva riconoscere e differenziare senza errori i rifiuti di casa può rivelarsi un compito ancora più difficile. Con Junker, invece, basta avvicinare lo smartphone al codice a barre, per ricevere in tempo reale tutte le indicazioni sulla composizione e le corrette modalità di conferimento del prodotto»: lo dicono i realizzatori di Junker, l’app più diffusa nel nostro Paese per la raccolta differenziata, recentemente inclusa dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) nell’elenco dei fornitori di servizi software qualificati per la Pubblica Amministrazione.
Nei giorni scorsi, dunque, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, Junker ha presentato i risultati di una riprogettazione dell’app, ispirata da una rinnovata attenzione all’usabilità e intuitività per le categorie di utenti con bisogni speciali: persone non vedenti, ipovedenti, ma anche anziani e non nativi digitali.«Tasti e caratteri più grandi – viene spiegato -, contrasti di colore più definiti e, per le persone con disabilità visiva, una piena compatibilità con i più evoluti servizi di assistenza vocale e lettori di schermo (TalkBack per Android e VoiceOver per iOS). In questo modo anche non vedenti o ipovedenti possono essere messi in condizione di sfruttare a pieno le potenzialità di Junker, avendo accesso ai servizi di ricerca dei prodotti per codice a barre o per riconoscimento di immagine».
Ma non solo. Infatti, negli oltre mille Comuni italiani abbonati, gli utenti hanno accesso grazie all’app anche ai calendari di raccolta del porta a porta e alle mappe dei punti di conferimento più vicini per tipologie speciali di rifiuti (olii esausti, abiti usati, toner e cartucce per stampanti). Sempre Junker offre infine un servizio di mappatura dei punti di economia circolare presenti sul territorio, che va dai punti vendita alla spina ai negozi dell’usato, il tutto a portata di smarphone.
E le innovazioni, a quanto pare, non intendono fermarsi, sempre con l’obiettivo di applicare le più avanzate tecnologie disponibili, per mettere in condizione le persone con disabilità o in genere con bisogni speciali di poter correttamente differenziare i rifiuti.

questo link vengono indicate le più recenti funzioni di Junker accessibili alle persone con disabilità visiva. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Junker (Ambra Murè), ufficiostampa@junkerapp.it.

(superando.it)

I nuovi strumenti di Google per aiutare le persone con disabilità

Lookout è l’applicazione che grazie all’intelligenza artificiale descrive le immagini, mentre ActionBlocks è lo strumento che automatizza attività e passaggi sullo smartphone

Google Lookout

Google, in occasione del suo appuntamento annuale sulle tecnologie di accessibilità, ha presentato due importanti novità: Lookout, l’applicazione che grazie all’intelligenza artificiale descrive le immagini, e ActionBlocks, lo strumento che automatizza attività e passaggi sullo smartphone. Il colosso di Mountain View ha ribadito il suo impegno per agevolare la vita delle persone affette da disabilità, che secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sono oltre un miliardo al mondo.

La tecnologia che aiuta le persone

Tutti gli strumenti e le tecnologie messe a punto da Google per semplificare la vita nel quotidiano degli utenti con qualche forma di disabilità sono sviluppate con il loro coinvolgimento. Perché la priorità è che siano “il più possibile inclusivi e alla portata di tutti, con l’obiettivo di creare una società più equa“. La pandemia globale poi ha complicato lo scenario a causa del maggiore isolamento e del distanziamento.
“Per esempio, da quando le mascherine sono diventate di uso comune, per le persone con disabilità dell’udito che si affidano alla lettura labiale è diventato più difficile interagire”, sottolinea Google: “App come Trascrizione istantanea e Amplificatore sono diventate particolarmente utili, perché la prima mostra in tempo reale sullo schermo dello smartphone quello che viene detto, mentre la seconda amplifica e adatta i suoni e le voci intorno“.

Lookout in italiano

Lookout è un’applicazione Android, localizzata anche in italiano, dedicata alle persone con disabilità visive. Puntando lo smartphone in ogni direzione si ottiene una descrizione vocale dell’ambiente e degli oggetti visualizzati grazie a modelli di intelligenza artificiale. Per esempio, Lookout è in grado di distinguere gli ingredienti per una ricetta in cucina, i prodotti del supermercato (con tanto di marchio e quantità), le banconote, strumenti di lavoro e testi scritti.

Google Lookout

Chrome descrive le immagini

Le persone con disabilità visiva e anche gli ipovedenti possono sfruttare una nuova funzionalità del browser Chrome che consente di avere la descrizione delle immagini online. Si tratta di un grande vantaggio poiché non sempre queste, a livello di codice, dispongono di etichette descrittive o di un testo alternativo. Inoltre funziona anche con gli screen reader. Per attivare la funzione basta accedere alle Impostazioni di Chrome e selezionarla dalla sezione Accessibilità.

Google Live Transcribe

Da Diva a Action Blocks

Lorenzo Caggioni, in seno alla community di Google, l’anno scorso ha presento il dispositivo Diva: una sorta di bottone intelligente che consente di interagire con l’Assistente Google senza dover impiegare la voce. In sintesi, una soluzione ideale per persone con disabilità cognitive o motorie, poiché consente di svolgere alcune attività frequenti del quotidiano con maggiore autonomia. Si pensi, per esempio, all’ascolto di musica o la visione di un film o anche fare richieste. Il concetto di Diva è stato fondamentale per lo sviluppo di Action Blocks, che ne è di fatto la versione virtuale.

Action Blocks

Scaricando l’omonima app in italiano sugli smartphone Android, si possono creare bottoni virtuali che attraverso l’Assistente Google eseguono i passaggi necessari per completare un’attività sul terminale.
“Per esempio, un’icona con la foto di un familiare sulla schermata iniziale del telefono permetterà di chiamare quella persona“, spiega Google: “Un’altra icona potrà attivare il proprio video preferito su YouTube, oppure elencare gli appuntamenti della mattina. Un’altra ancora accenderà o spegnerà la luce della stanza, se questa è connessa all’Assistente Google. E così via“.

La comunicazione aumentativa alternativa

La comunicazione aumentativa alternativa (Caa), ovvero l’insieme delle tecniche, tecnologie e strategie per migliorare la comunicazione orale e di scrittura delle persone afflitte da disabilità, registra l’integrazione di Snap Core First di Tobii Dyna. In pratica questo strumento per il linguaggio si affiderà all’Assistente Google per “svolgere attività domestiche, come per esempio accendere l’illuminazione smart e attivare un dispositivo connesso“. Non solo. Sinergicamente ad Action Blocks permetterà di sfruttare gli oltre 40.000 simboli per la comunicazione aumentativa di Tobii Dynavox sui dispositivi Android.

Accessibility Scanner

Accessibility Scanner, lo strumento che suggerisce come potenziare l’accessibilità per le app Android senza che l’utente abbia competenze tecniche, è stato aggiornato ulteriormente. In questo modo gli sviluppatori possono scoprire “eventuali bug di accessibilità” nelle loro app Android e sperimentare sull’esperienza utente.

Coinvolgere tutti, non solo tecnici

Google ha sottolineato che l’implementazione di nuovi strumenti di accessibilità o il miglioramento di quelli esistenti è il frutto del lavoro di sviluppatori e ingegneri, ma anche di persone che ricoprono ruoli diversi. “Qualunque sia il loro tipo di lavoro, l’esperienza che portano all’interno dell’organizzazione permette di arricchirla con nuove prospettive e aumentare l’accessibilità dei prodotti“, conclude l’azienda. “È importante che questo avvenga in ogni parte del mondo e Google cerca persone con questo tipo di esperienza anche in Italia“. Vi sono infatti diverse posizioni lavorative aperte in Italia consultabili sul sito Careers. (wired.it)

Luccasenzabarriere, una app per le persone con disabilità

Il software, unico a livello nazionale, mappa esercizi commerciali, parchi e impianti sportivi. La presentazione al Real Collegio


Quando l’idea, nata per agevolare la vita quotidiana della comunità, di un’associazione del territorio ottiene la collaborazione di importanti realtà locali e il fattivo appoggio di tutti gli enti, il risultato finale non può che essere di alto livello. Si inserisce in quest’ottica, dopo tanti mesi di studio e lavoro, il lancio di Senzabarriere.App, l’applicazione che, attraverso la mappatura di tutti gli esercizi commerciali, parchi e impianti sportivi renderà più fruibile il soggiorno in una città.

Questa app, realizzata dall’Associazione onlus Luccasenzabarriere Odv, comunque, fornirà anche altre utilissime informazioni che agevoleranno sia il cliente che i gestori delle attività. Il preciso lavoro di mappatura verrà realizzato grazie a 24 studenti dell’Iis Carrara-Nottolini-Busdraghi (indirizzo tecnologico Cat), Polo scientifico professionale Fermi-Giorgi (indirizzo sportivo ed informatico) e l’Isi Pertini che saranno inseriti all’interno di un percorso per le competenze trasversali e l’orientamento.

Proprio da quest’ultimo istituito arriva il logo dell’App realizzato dalla studentessa Irene Castiglioni, in collaborazione con Atlas, l’azienda realizzatrice dell’App. Un’applicazione unica nel suo genere a livello nazionale che persegue l’intento, continuando così nel solco tracciato da tre anni a questa parte da Luccasenzabarriere Odv, di abbattere ulteriore tutti quelli ostacoli in cui possono incappare le persone affette da disabilità. “Nei mesi più drammatici di questo 2020 – – ha dichiarato Domenico Passalacquaabbiamo sviluppato questo progetto, realizzato grazie al fondamentale apporto di tanti preziosi partner, che ci rende, permettetecelo, veramente orgogliosi. Il mio più sentito ringraziamento va al nostro finanziatore, ossia l’ortopedia Michelotti (una piacevole costante in tutte le attività di Luccasenzabarriere Odv), un grazie per i contributi alle dondazioni Banca del Monte di Lucca e Cassa di Risparmio di Lucca. Non meno importanti i nostri sostenitori come Unipolsai Torrini, Foto Alcide e la Tipografia Francesconi”.

Per quanto concerne l’app, l’azienda programmatrice è l’Atlas software di Cagliari mentre la comunicazione è stata curata dall’agenzia Wally Communication.

A patrocinare questa iniziativa, la Provincia di Lucca, il Comune di Lucca, il Comune di Capannori, Confartigianato Lucca, Confcommercio Lucca e Massa Carrara, Miur, Confesercenti Toscana Nord, Cesvot, Camera di Commercio di Lucca, Real Collegio e Confindustria Toscana Nord Lucca Pistoia e Prato.

Numerosi i testimonial che hanno aderito con entusiasmo a questo innovativo progetto. Si tratta di 13 campioni di fama internazionale come Andrea Lanfri, Giusy Versace, Sara Morganti, David Bonaventura, Oney Tapia, Nicola Codega, Massimliano Mattei, Marco Rossato, Claudio Rigolo, Ugo Paterno, Giuliano Coradeschi, Chantal Pistelli, Ilaria Biagini, il forte pilota lucchese Riccardo Pera, reduce da un brillante secondo posto alla sua prima partecipazione nella 24ore di Le Mans e Stefano Gori, oltre a Loris Figoli (sindaco di Riccò del golfo di Spezia) ed altri ospiti tra i quali Lapo Cecconi di Kimap, Fabrizio Torsi, Massimo Porciani (presidente Regionale del Cip), Rita Giorgio, Monica Gobbi, Luca Fanucci, Luigi Gariano, Ilaria Bidini, Luca Paiardi e Danilo Ragona. Il testimonial onorario della App sarà, invece, Ivan Cottini, un simbolo e fonte di ispirazione nella lotta contro la sclerosi multipla.

Lunedì (28 settembre) si terrà la presentazione ufficiale dell’applicazione al Real Collegio, anche in diretta Facebook sulla pagina dell’associazione.

(luccaindiretta.it)

Disabilità, Catanzaro punta a diventare senza barriere grazie a un’app

Un obiettivo che si potrà raggiungere attraverso il contributo dei cittadini che potranno segnalare le barriere architettoniche presenti attraverso un’app collegata al portale del Comune. Un’iniziativa che mira a coinvolgere tutta la Calabria

Una città a misura di tutti, una città senza barriere fisiche né culturali. È a questo che punta Catanzaro grazie all’iniziativa promossa dal Rotary Club, dal mondo delle associazioni e in collaborazione con l’amministrazione comunale.

Attraverso l’applicazione no barriere o cliccando nella sezione dedicata presente sul portale del Comune, tutti i cittadini potranno segnalare rapidamente problemi, disservizi, barriere architettoniche, violazioni: basterà fotografare e geolocalizzare la barriera.
L’ app è dedicata in particolar modo alle persone con disabilità e agli ostacoli che si trovano ad affrontare quotidianamente: dagli scivoli mancanti ai marciapiedi impraticabili, dalle strutture inaccessibili ai parcheggi abusivi.

L’impegno per una “Calabria senza barriere”

Un progetto ambizioso poiché i promotori puntano a far diventare l’iniziativa di respiro regionale: «Si tratta di uno strumento importante – ha spiegato il presidente del Rotary Club di Catanzaro Giuseppe Mazzeiche consente all’Amministrazione comunale di poter mappare il territorio. Da Catanzaro parte un messaggio a tutti gli amministratori calabresi perché dobbiamo impegnarci affinché il progetto possa diventare “Calabria senza barriere”.»

Polimeni: «Pensare ad interventi mirati»

«Dobbiamo pensare ad un percorso unanime – ha detto Marco Polimeni, presidente del Consiglio comunale – per abbattere tutte quelle barriere architettoniche che intralciano nella quotidianità la vita di molti nostri concittadini. È necessario quindi pensare ad interventi mirati che abbiamo le giuste caratteristiche tecniche coinvolgendo anche le associazioni di categoria, come quelle degli ingegneri e degli architetti, per arrivare a dei risultati condivisi che possano avere ricadute positive su tutti i cittadini

Presenti anche l’assessore all’istruzione e alle pari opportunità, Concetta Carrozza ed il sindaco Sergio Abramo: «Tutto ciò che riguarda il sociale – ha detto il primo cittadino – rientra nell’agenda della Comunità Europea per la programmazione 2020-2026. Se grazie alla straordinaria squadra messa in piedi riuscissimo ad avere un progetto ben definito di interventi per tutta la città, noi come Amministrazione ci impegneremo a farlo finanziare, ma occorre fare presto.»

Partner dell’iniziativa

L’iniziativa è stata promossa dal Rotary Club Catanzaro in collaborazione con l’associazione Luca Coscioni, Lions Club Catanzaro Host, Lions Club Catanzaro Rupe Ventosa, Lions Club Catanzaro Temesa, Lions Club Catanzaro Mediterraneo, Fidapa Catanzaro, Soroptimist Catanzaro, Ammi Catanzaro, Ande Catanzaro, l’associazione Dall’Ostetrica, Confassociazioni Catanzaro, Calabria Solidale, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Catanzaro; Ente Nazionale Sordi-sezione Calabria e Comitato Pari Opportunità Avvocati di Catanzaro.

(lacnews24.it)

Milano, arriva MusA: l’app che apre i musei ai non vedenti creata dai ricercatori della Statale

Il progetto di realtà aumentata permetterà ai cittadini disabili di fruire del patrimonio artistico

Quanti sono in Italia i cittadini con disabilità? 3 milioni e 100mila, il 5,2% della popolazione complessiva. Secondo gli ultimi dati Istat, solo il 19,2% si ritiene soddisfatto della propria vita, e appena il 9,3% di loro va al cinema, a teatro, a concerti e nei musei almeno una volta l’anno.
Tra i motivi di una percentuale così bassa ci sono le gravi limitazioni percettive che impediscono ai cittadini con disabilità di godersi normali momenti di svago come la visita di una mostra. A tal proposito, alcuni ricercatori e ricercatrici dell’Università Statale di Milano hanno presentato una App che rende possibile per gli ipovedenti e per i non vedenti fruire a pieno dell’esperienza artistica.

L’applicazione si chiama MusA – Museo Accessibile, ed è stata realizzata dal dipartimento di Informatica “Giovanni Degli Antoni” in collaborazione con ANS (Associazione Nazionale Subvedenti) e finanziata dalla Fondazione di Comunità Milano. Come spiegato dai ricercatori, il progetto si concluderà nel 2021.

Come funziona MusA

L’idea è nata nel contesto di DescriVedendo, un progetto inclusivo di accessibilità culturale che ha come obiettivo quello di ampliare il più possibile la platea di fruitori delle opere d’arte attraverso la collaborazione tra persone con disabilità e non.
L’App sarà accessibile a tutte le persone con disabilità visive, grazie all’integrazione con gli strumenti di accessibilità già disponibili sugli smartphone, come zoom per persone ipovedenti e lettura del testo per persone non vedenti.
Entro il 2020, ad esempio, sarà possibile visitare altri capolavori del Castello Sforzesco, come la Pietà Rondanini di Michelangelo.

Fonte: Descrivedendo

Per le persone ipovedenti, inoltre, saranno disponibili anche funzionalità apposite come i filtri, che permetteranno di vedere l’opera a colori invertiti, con maggiore luminosità o con maggiore contrasto.
In «questo mondo dominato da immagine», scrivono dal progetto DescriVedendo, «la parola resta, nonostante tutto, uno strumento spesso sottovalutato, ma ancora molto efficace e flessibile per un impiego assistivo nei confronti di molte disabilità. Può infatti essere facilmente trasformata in diversi formati: audio, caratteri ingranditi, Braille, lingua dei segni, lingua controllata, lingua semplificata, ecc».

(open.online)

Con i cellulari per non vedenti la tecnologia al servizio dei ciechi.

Con gli smartphone di ultima generazione arrivano anche le nuove App per non vedenti

Telefono parlante e cellulari per non vedenti sono ormai da tempo divenuti oggetti d’uso quotidiano.
Attraverso le applicazioni (o, più semplicemente, app), parecchie delle quali scaricabili gratuitamente, è possibile effettuare acquisti, consultare riviste e quotidiani, ascoltare la radio, ottenere indicazioni sul traffico e sul tempo e infinite altre operazioni, tutte fondamentalmente mirate all’obiettivo di renderci la vita un po’ più semplice.
I cellulari per ipovedenti si trasformano così in un utilissimo telefono parlante che guida la persona non vedente nello svolgimento delle attività quotidiane.
Il discorso vale anche (e anzi assume un rilevante significato sociale, in una prospettiva di integrazione e superamento degli ostacoli alla qualità della vita e al pieno godimento dei propri diritti) per le persone colpite da disabilità, che noi già proviamo ad aiutare con la progettazione e realizzazione di montascale.

Di anno in anno sono infatti sempre più numerose le applicazioni appositamente pensate per fornire una concreta mano d’aiuto alle persone più svantaggiate, ad esempio i non vedenti.

Cellulari per non vedenti

Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante, nel settore dei dispositivi per la comunicazione questo è ancora più evidente. I dispositivi per la telefonia mobile, oltre ad un’estetica accattivante, offrono funzionalità incredibili fino a qualche anno fà.
Facciamo l’esempio dei non vedenti o degli ipovedenti che con le nuove tecnologie e sopratutto le nuove applicazioni possono contare su dispositivi che li aiutano a superare molti degli ostacoli derivanti dal loro handicap. Vediamo ora alcuni esempi di queste nuove tecnologie nei cellulari per non vedenti.

I modelli di cellulari per non vedenti : Felix Phone

Chi ha problemi di vista ha sicuramente bisogno di un modello di telefono avanzato per essere autonomo al 100% quando vuole mettersi in contatto con amici e parenti. In questo caso vogliamo segnalarti il cellulare parlante con sintesi vocale Felix Phone. Grazie al sintetizzatore vocale, ogni azione compiuta dal cieco o ipovedente sul telefono viene letta, come i messaggi e il chiamante della telefonata, ma anche lo stato della batteria. Non solo.
Chi utilizza Felix Phone può fare affidamento sui comandi vocali per dettare un messaggio, inserire in rubrica un nuovo contatto o telefonare a una determinata persona. Nel dettaglio possiamo riassumere così i vantaggi e gli svantaggi di questo modello:

  • ideale per le persone con problemi di vista che necessitano di un telefono semplice e vogliono essere autonome nell’utilizzo del cellulare grazie ai comandi vocali;
  • il punto di debolezza è che non si tratta di uno smartphone e non possiede app come WhatsApp o Facebook.

Smartphone per non vedenti: Doro 820 Mini Claria

Se Felix Phone è il cellulare parlante adatto agli ipovedenti e ai non vedenti, ma non offre le funzionalità avanzate dello smartphone, apprezzate particolarmente dai più giovani, una valida alternativa è rappresentata da Dorio 820 Mini Claria, uno smartphone completo e facile da usare, accessibile e intuitivo.
La tecnologia Claria lo rende, quindi, il compagno ideale di chi non può vedere, grazie alle suonerie amplificate, ai tasti fisici e al design robusto. Il sistema integrato Vox Claria offre al disabile alcuni punti sullo schermo di riferimento e integra un’interfaccia multimediale parlante che guida la persona durante l’uso dello smartphone, ma anche nelle attività quotidiane.
Infine, Dorio 820 Mini Claria dispone di una funzionalità interessante ovvero la fotocamera, studiata per essere un vero e proprio sensore intelligente capace di riconoscere i colori e leggere ciò che viene inquadrato. Inoltre il fatto di essere un vero e proprio smartphone permette ai giovani ipovedenti o non vedenti di navigare in Internet e ascoltare musica.

Smartphone e non vedenti o ipovedenti: cosa considerare

Purtroppo non tutti gli smartphone, nonostante l’evoluzione tecnologica, sono accessibili alle persone non vedenti o ipovedenti, soprattutto se sono basati su versioni antiquate del sistema operativo o non permettono di personalizzare lo schermo. Due sono, in particolare, le modalità di approccio allo smartphone del non vedente e dell’ipovedente e, in particolare:

  • l’ipovedente necessita di uno smartphone con schermo grande e con sistema Android, che presenti una lente di ingrandimento per visualizzare meglio caratteri, schermate, applicazioni ed elementi vari;
  • il cieco che vuole utilizzare lo smartphone necessita di un feedback vocale a schermo e di funzioni come lo screen reader dei dispositivi Android, che vocalizzi ogni elemento dello schermo toccato dal non vedente.

Smartphone per non vedenti e ipovedenti: pro e contro

Tra i pro dell’acquisto di uno smartphone Androidpossiamo sicuramente citare il costo inferiore rispetto ai dispositivi iPhone, anche se il motore di sintesi vocale ha una qualità inferiore a quella di VoiceOver, sviluppato per iPad e iPhone. D’altro canto, come vedremo tra poco, sia gli smartphone Android sia quelli Apple possono supportare applicazioni e funzionalità per l’accessibilità a chi ha problemi di vista, tra cui citiamo Zoom e Talkback.
Il pro dell’acquisto di uno smartphone Apple è, invece, la possibilità di personalizzazione e controllo totale anche per persone ipovedenti o non vedenti, grazie alle app appena nominate. Unico neo il prezzo un po’ troppo alto, anche se esiste un altrettanto valido mercato di iPhone usati e ricondizionati. Va valutata, inoltre, la difficoltà di apprendimento rispetto allo smartphone Android, soprattutto se la persona disabile è anziana e poco pratica di tecnologia.

Cellulare per non vedenti: il progetto Vodafone Speaking Phone

Non potevamo chiudere questa sezione dedicata ai cellulari e agli smartphone per non vedenti senza citare il progetto Vodafone Speaking Phone, avviato in collaborazione con l’UIC, Unione Italiana Ciechi, e che ha portato alla distribuzione di cellulari a un gran numero di non vedenti.
Quello che caratterizza il telefono per non vedenti realizzato da Vodafone è l’integrazione con un software speciale, in grado di leggere e descrivere icone di menù, testi e SMS facilitandone l’invio.

Telefonia per non vedenti: i progetti di Samsung e TIM

Vodafone non è, però, l’unica compagnia di telefonia ad aver deciso di creare e commercializzare telefoni per ipovedenti e non vedenti. Anche Samsung ha messo sul mercato il Samsung SCH-E580, dedicato a questa categoria di utenti disabili e che funziona grazie a una voce guida che assiste la persona durante l’utilizzo del telefono.
Da TIM viene, invece, l’applicazione Talks che legge il display del telefono con una voce elettronica.
Certamente il mercato delle tecnologie e della telefonia per disabili è appena aperto e le imprese stanno imparando a sfruttarlo per agevolare la vita della persona con problemi visivi e migliorare la loro immagine, con l’obiettivo di raggiungere in poco tempo la piena accessibilità per tutti alle moderne tecnologie.

App per non vedenti Android

Una delle prime ad essere lanciata sul mercato per i telefoni per non vedenti Android è stata Strillone, frutto dell’impegno di Informatici Senza Frontiere ONLUS.
Strillone è una app per ipovedenti gratuita che consente all’utilizzatore la navigazione sulle pagine web dei quotidiani con la possibilità ascoltare le notizie grazie a un sintetizzatore vocale.
L’interfaccia è geniale nella sua essenzialità: ai quattro angoli del display touchscreen sono posizionati altrettanti riquadri, ciascuno dei quali consente di consultare un menù di sezioni costituite dai contenuti della rivista o del giornale preferito.
Si sfrutta in sostanza la struttura “ad albero rovesciato” dei giornali: ciascuno di essi è da intendersi come la “radice” un albero, e optato per uno in particolare si passa ai vari “rami” (le sezioni cronaca, sport, politica, costume, attualità…) e, infine, alle “foglie”, ovvero i singoli articoli della sezione scelta.
Compatibile con la maggior parte degli Screen Reader dei cellulari per non vedenti, oltre ai dispositivi Android, Strillone è disponibile sul Play Store di Google ed è consultabile via internet da qualsiasi pc desktop
Entro breve tempo è previsto anche il lancio di una versione iOS per gli Iphone per non vedenti della Apple.

Applicazioni Iphone per non vedenti

Altra app in grado di rivelarsi prezioso ausilio per le persone non vedenti e ipovedenti è senza dubbio AriadneGPS, che consente in tempo reale di rendere nota all’utilizzatore (anche attraverso VoiceOver) la propria posizione e di monitorarla costantemente lungo il tragitto, con possibilità di essere informato sui cambiamenti legati alle vie, i numeri civici, la presenza di lavori in corso od ostacoli, incroci, ecc.

Attraverso una vibrazione (o, in alternativa, un suono o un segnale vocale) del proprio cellulare per non vedenti è possibile anche essere informati dell’arrivo di un autobus o di un treno, così come si possono memorizzare luoghi preferiti.
In particolare, scorrendo il dito sopra la mappa corrispondente alla zona percorsa, è possibile far mente locale ascoltando i nomi delle vie e i relativi numeri civici.
Disponibile per iPhone e iPad, AriadneGPS sfrutta le informazioni del gps e di un server remoto (attualmente trattasi di Google).

Cellulare per ipovedenti: App per Iphone e Android

Un’altra applicazione che trasforma un telefono per non vedenti in un valido strumento utile ad una persona che ha perso la vista, è sicuramente Be My Eyes una applicazione ideata dal danese Hans Jørgen Wiberg, Be My Eyes è una applicazione il cui punto di forza non è tanto l’alto livello tecnologico raggiunto, quanto piuttosto quello della solidarietà e della voglia di dare una mano d’aiuto ai meno avvantaggiati (lo stesso Wiberg è nato con gravi problemi di vista, che si sono nel tempo acuiti fino a tradursi quasi in cecità).
In sostanza, quando la persona non vedente o ipovedente si trova in situazioni di difficoltà, lancia il suo “sos” attraverso la app. Questo verrà raccolto da uno a caso degli iscritti all’apposito social network, naturalmente vedente, che si metterà a disposizione per, ad esempio, dare indicazioni sulla via da imboccare, sulla collocazione dei prodotti negli scaffali dei supermarket, sulla scadenza dei generi alimentari, ecc.
L’applicazione riversa il video ripreso dalla fotocamera del cellulare per non vedenti dell’utente sul display del “collega” volontario, che può così rispondere alle domande proprio come accadrebbe nell’ambito di una comune videochiamata via Facetime o Skype. Il telefono parlantepermetterà così alla persona non vedente di districarsi sfruttanto la vista del volontario che potrà così guidarlo.
Per non correre il rischio di perdite di tempo o di scherzi di dubbio gusto, al termine dell’operazione entrambi i soggetti interessati potranno dare un voto alla funzionalità dell’applicazione ovvero segnalare eventuali disfunzioni.
Spiega Hans Jørgen Wiberg: “L’idea mi è balenata nel corso della mia attività di aiuto ai non vedenti della mia città, quando uno di loro ha detto: Se potessi avere solo per cinque minuti al giorno gli occhi di una persona sana, la mia vita migliorerebbe notevolmente”.
L’applicazione è disponibile per smartphone per non vedenti iPhone e Android.
E per chi è solito dire di “non avere il tempo” di aiutare gli altri, grazie ad applicazioni come Be My Eyes oggi non ci sono più scuse.

Agevolazioni Internet per disabili

Oltre alla legge 104 lo Stato Italiano prevede agevolazioni per le persone appartenenti alle categorie protette o con disabilità e sgravi IRPEF e IVA per l’acquisto di ausili tecnici e informatici, compreso l’abbonamento a Internet. In particolare l’acquisto di sussidi tecnici e informatici prevede un’aliquota IVA agevolata al 4% anziché quella ordinaria al 22% e l’obiettivo è assicurare l’autosufficienza e l’integrazione del disabile come previsto dall’art. 3 legge n. 104 del 1992.
Oltre all’acquisto di dispositivi informatici come PC, smartphone e tablet si prevede che il sussidio vada applicato anche ai servizi di connessione a banda larga, soprattutto per coloro che soffrono di menomazioni permanenti o durature alla vista o all’udito.
Gli obiettivi di tale agevolazione sono, infatti, i seguenti:

  • facilitare la comunicazione interpersonale;
  • facilitare l’elaborazione scritta o visiva delle informazioni;
  • agevolare l’accesso all’informazione e alla cultura.

In particolare, la Circolare n.55/2001 chiarisce come anche i costi di abbonamento a servizi con tali finalità possano portare alla detrazione IRPEF al 19% e IVA al 4%, ad esempio quando si parla di abbonamento al soccorso rapido telefonico, il tasto SOS che agevola l’intervento a supporto di anziani e persone non vedenti. Un unico chiarimento: tra le forme di disabilità che possono dare accesso a tale agevolazione ci sono solo il fatto di essere non vedenti, non udenti o avere altra menomazione fisica, mentre sono escluse la disabilità intellettiva e psichica, a meno che non sia coesistente ad altra forma di disabilità motoria, visiva, uditiva o del linguaggio.

Agevolazione IVA 4% per l’acquisto di telefoni per non vedenti

Ad oggi le persone con disabilità visiva ovvero non vedenti e ipovedenti possono acquistare sussidi tecnici informatici con iVA agevolata al 4% anziché al 22%. In particolare con il termine “sussidio tecnico informatico” ci si riferisce ad una tecnologia meccanica, elettronica o informatica appositamente progettata per facilitare la comunicazione personale e l’elaborazione scritta o grafica al fine di agevolare l’accesso all’informazione e alla cultura alla persona disabile o limitata da menomazioni visive, uditive o del linguaggio.
Non significa, però, che tutti i titolari della legge 104 possano ottenere questo vantaggio, dato che il sussidio tecnico informatico deve essere un reale aiuto per la persona con disabilità, come nel caso del telefono per non vedenti, del cellulare per non vedenti o dello smartphone per non vedenti. Per ottenere l’IVA agevolata al 4% bisognerà, infatti, presentare due documenti:

  • copia del certificato che attesta l’invalidità permanente, anche senza la condizione di gravità descritta dall’art. 3 comma 3 della legge 104;
  • prescrizione rilasciata dal medico della ASL, che attesta il collegamento tra la forma di disabilità e il sussidio tecnico informatico da acquistare.

Il consiglio, prima di procedere all’acquisto di un cellulare per non vedenti o ipovedenti, è quello di rivolgersi alla ASL di appartenenza per richiedere il certificato sopra descritto e, se concesso, allora si avrà diritto ad acquistare il telefono per disabili con l’IVA agevolata al 4%.
Update 12-09-2019
Inseriti alcuni nuovi modelli di smartphone adatti per i non vedenti e integrato il testo dell’articolo con alcune considerazioni sui pro e i contro di questi dispositivi.
(Contactsri.it)