Pronta la banca dati Cude, il passepartout per i disabili

Cude, il contrassegno europeo per le persone con disabilità

Secondo i più recenti dati Istat, i disabili in Italia costituiscono il 5,2% della popolazione: in valore assoluto sono poco più di 3 milioni di persone. Per costoro, il Codice della strada prevede una particolare tutela, imponendo agli enti proprietari delle strade di eliminare ogni ostacolo che limiti o impedisca loro di fruire della strada e delle sue pertinenze.

In concreto, si tratta di eliminare barriere architettoniche, realizzare adeguati attraversamenti pedonali, prevedere parcheggi con strutture adatte, installare segnaletica identificativa agevolata, ecc.

Tra le varie forme di disabilità (comunicativa, locomotoria, di relazione, ecc.), il Codice della strada non poteva non riservare un’attenzione particolare a quella locomotoria prevedendo la possibilità per i non vedenti (non prevista dal Cds ma dal Dpr n. 503/1996) e per coloro che hanno una capacità di deambulazione impedita o sensibilmente ridotta, di richiedere al Comune in cui risiedono, il rilascio di una specifica autorizzazione per fruire di strutture di sosta appositamente realizzate e di beneficiare di una serie di facilitazioni per la circolazione.

La titolarità dell’autorizzazione è resa nota mediante un apposito contrassegno, conforme alle norme europee, che assume il nome di Contrassegno unificato disabili europeo, meglio conosciuto come Cude.

IL CUDE

Il contrassegno europeo

  • è rilasciato previo specifico accertamento sanitario,
  • dura cinque anni,
  • viene rinnovato con la presentazione di un certificato medico che confermi il persistere dell’invalidità;
  • è strettamente personale,
  • deve essere esposto in originale in modo ben visibile sul parabrezza anteriore del veicolo al servizio del disabile, anche se il mezzo non è a lui intestato,
  • può essere richiesto anche da chi si trovi in condizioni di disabilità temporanea, suscettibile di completa regressione nel tempo, tuttavia, in questi casi, la validità è più limitata.

Il titolare del contrassegno può essere alla guida del veicolo oppure può essere semplicemente trasportato. In teoria potrebbe anche non essere a bordo, a condizione che si dia prova che in quel momento il veicolo sia effettivamente al suo servizio.

Le agevolazioni. Il Cude è riconosciuto in tutti i Paesi UE, purché abbia formato e contenga le informazioni richiesti dalla normativa europea, e consente al titolare di beneficiare di una serie di facilitazioni per la circolazione che, anche se non gli permettono di superare del tutto gli impedimenti e le difficoltà legate alla sua disabilità, ne attenuano sicuramente l’impatto. Le più significative agevolazioni sono:

  • il libero transito nelle zone a traffico limitato, nelle aree pedonali, nelle corsie preferenziali, nelle strade riservate ad alcuni utenti, nelle zone scolastiche urbane;
  • la sosta gratuita e senza limitazioni temporali negli spazi appositamente riservati ai disabili, compresi quelli collocati nelle aree di parcheggio custodite o a pagamento, nelle aree di sosta a tempo limitato, nelle Ztl e nelle aree pedonali urbane (se il transito in queste aree è autorizzato anche ad una sola categoria di veicoli utilizzati per l’espletamento di servizi di trasporto di pubblica utilità);
  • la sosta e la fermata senza limitazioni temporali nelle zone scolastiche urbane;
  • evitare la rimozione forzata del mezzo quando si trova in divieto di sosta;
  • l’assegnazione a titolo gratuito di uno stallo di sosta personale se ricorrono particolari condizioni di disabilità.

La piattaforma informatica. Il contrassegno, rilasciato dal Comune in cui il disabile risiede, ha valore su tutto il territorio nazionale. Pertanto, le agevolazioni sopra elencate, sono concesse in qualsiasi località nella quale il titolare dell’autorizzazione si trovi a circolare. Questa circostanza, in passato, ha generato costosi e defatiganti contenziosi, oltre che per i disabili anche per gli organi di polizia stradale, perché il titolare di un Cude che, per esempio, accedeva in una Ztl o transitava su una corsia preferenziale in un Comune diverso da quello che aveva rilasciato il contrassegno – e pertanto non a conoscenza di questa circostanza – veniva sanzionato per la presunta violazione costringendolo successivamente a dimostrare, spesso mediante ricorso, di essere autorizzato per evitare di pagare la sanzione.

La realizzazione di una piattaforma informatica dei contrassegni europei unificati per disabili rilasciati in Italia, inserita nell’Archivio nazionale veicoli e gestita dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, consentirà di superare tale criticità.

Cude

Non più di due targhe. Il titolare del contrassegno può indicare due targhe, secondo un criterio di priorità, ma solo la prima di esse è abbinata dalla Motorizzazione al contrassegno. Il sistema genera e rilascia all’interessato un Codice univoco, che è valido e attivo per un solo veicolo alla volta. Accedendo con Spid, Cie o Cns a un’apposita funzione dal sito www.ilportaledellautomobilista.it , dall’app Io ed eventualmente da altra applicazione per dispositivi mobili, il titolare del Cude può visualizzare i veicoli associati al suo contrassegno, sostituirli, attivare il Codice univoco su una nuova targa, segnalare i casi di furto o smarrimento del Cude.

Gli organi di controllo, dal canto loro, mediante la targa, possono accedere alla piattaforma per verificare se il veicolo possiede effettivamente i requisiti per fruire delle agevolazioni di cui si è detto, ossia transitare nelle Ztl, sostare nei parcheggi riservati ai disabili eccetera. Ciò consente – già oggi nei Comuni in cui è stata avviata la fase sperimentale e presto su tutto il territorio nazionale – di evitare la contestazione di violazioni non commesse, soprattutto da parte di sistemi automatici di controllo da remoto. (quattroruote.it)

Sconti benzina 2022 per disabili ai sensi della legge 104: quanto si risparmia e dove

Sconti benzina 2022 per i disabili. Quanto si risparmia e dove con il progetto «Self per tutti», per fare benzina con l’aiuto dell’operatore al prezzo del self-service. Le novità sulla legge 104.

Legge 104, sconti benzina per disabili anche nel 2022.

Prosegue anche quest’anno l’iniziativa promossa nel febbraio 2020 dalle associazioni che difendono i diritti dei disabili in accordo con i rappresentanti dei distributori di carburanti e che consente alle persone con difficoltà motorie di fare benzina con l’aiuto dell’operatore beneficiando del prezzo del self-service.

Una sorta di self-service assistito, insomma, e nonostante possa apparire come una contraddizione in termini, grazie al Protocollo d’intesa “Self per tutti” finalmente anche i disabili possono usufruire degli sconti quando fanno il pieno.

Sono oltre 430 le stazioni di servizio che hanno aderito all’iniziativa, sia sulla viabilità stradale che autostradale, distribuite sull’intero stivale.
È senza dubbio un passo avanti verso le pari opportunità e una società più inclusiva nei confronti delle persone con disabilità.

Legge 104, sconti benzina 2020 per disabili

A partire da febbraio 2020 i disabili hanno diritto a sconti sulla benzina grazie al Protocollo d’intesa “Self per tutti”, sottoscritto il 3 dicembre scorso tra la FAIP Onlus (Federazione delle Associazioni Italiane delle Persone con lesione del midollo spinale), da Unione Petrolifera, e dai gestori rappresentati dalle Associazioni di categoria FAIB Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio.

Benzina per tutti

Grazie all’accordo, i disabili con difficoltà motorie e i cargivers potranno usufruire degli sconti del self-service, anche se verranno assistiti dal personale della stazione di servizio.
Sono più di 430 le pompe di benzina, anche in autostrada, delle associate ENI, Q8 e Tamoil, che hanno aderito all’iniziativa.

Si tratta di un progetto che punta alla promozione e al sostegno dell’inclusione sociale, le pari opportunità e l’accesso ai servizi per le persone con disabilità, anche nel semplice contesto della pompa di benzina.
Ciò consente un risparmio (anche fino a 10 centesimi al litro) anche se non è il disabile stesso a eseguire il rifornimento.

Ricordiamo che questi incentivi non spettano solo al disabile, ma si estendono anche ai familiari che se ne prendono cura, i cosiddetti caregivers.
Per quanto riguarda l’acquisto dell’auto, i benefici di cui si può usufruire tramite la legge 104 sono la detrazione IRPEF del 19% della spesa sostenuta per comprare la macchina l’IVA agevolata, quindi al 4%, invece di quella ordinaria del 22%.

Sconti benzina 2022 per disabili grazie al «Self per tutti»: ecco come fare

Sul sito dell’Unione Petrolifera è possibile consultare un elenco, aggiornato a febbraio 2020, di tutte le pompe di benzina e stazioni di servizio che hanno aderito in tutta Italia, diviso per regioni e città, con tanto di indirizzo.

In ogni caso, gli impianti di distribuzione carburanti aderenti all’iniziativa saranno caratterizzati da apposito logo, predisposto in modo ben visibile e a cura dei titolari degli impianti stessi, così che l’identificazione avvenga in modo rapido.
Per accedere agli sconti benzina disabili 2022 non c’è bisogno di fare domanda o riempire alcun modulo.

Basta solo recarsi presso una delle stazioni di servizio che aderiscono all’iniziativa: innanzitutto, il personale identificherà lo stato di disabilità del richiedente, e poi fornirà assistenza nel rifornimento, senza che venga perso lo sconto di solito effettuato per la modalità self-service.

Agcom, sconti per gli utenti Tlc con disabilità: via alle iscrizioni

Comunicato da Agcom. C’è tempo fino al primo aprile per registrarsi sui siti degli operatori. La sperimentazione, che durerà un anno, è rivolta ai consumatori di rete fissa e mobile “con gravi limitazioni della capacità di deambulazione”

Sono aperte le iscrizioni per le agevolazioni tariffarie sulle offerte di rete fissa oppure mobile destinate agli utenti delle compagnie di telecomunicazione con gravi limitazioni della capacità di deambulazione.

A darne notizia è Agcom, evidenziando che sarà possibile aderire alla sperimentazione, prevista dalla delibera n. 290/21/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, entro il primo aprile 2022. Tuttet le informazioni del caso sono disponibili sulla pagina dedicata  del sito dell’authority.

Per accedere alle agevolazioni, spiega Agcom, sarà necessario compilare e inviare, entro il termine previsto, il modulo di adesione disponibile sul sito degli operatori nella pagina dedicata alle “Agevolazioni per utenti con disabilità”, allegando il verbale di handicap con il riferimento alla legge n. 388/2000 e con espressa indicazione dell’articolo 30, comma 7.

Le agevolazioni saranno applicate per un periodo sperimentale di 12 mesi a partire dal 30 aprile 2022, al termine de quale Agcom potrà modificare la disciplina delle agevolazioni al fine di inserire nuovi beneficiari.

Agcom

Quali sono gli sconti sulle offerte di rete fissa?

È possibile richiedere lo sconto del 50% dell’offerta voce e dati per la quale si sia già sottoscritto un contratto oppure scegliere, tra tutte le offerte sottoscrivibili di rete fissa, quella più adatta alle proprie esigenze, sempre chiedendone lo sconto del 50%.

Quali sono gli sconti sulle offerte di rete mobile?

I principali operatori selezionano, per gli utenti con disabilità, alcune offerte tra quelle disponibili per tutta la clientela, applicando uno sconto del 50%. Sarà possibile così scegliere tra: 

  • un’offerta voce e dati inferiore a 50 gigabyte (ma comunque superiore a 20 gigabyte);
  • un’offerta con disponibilità di dati maggiore di 50 gigabyte (ma comunque limitata);
  • un’offerta illimitata. 

Attenzione:
I verbali di accertamento dell’handicap recano riferimenti a norme diverse, in base alle differenti patologie.
SOLO il riferimento alla legge n. 388/2000, con espressa indicazione dell’articolo 30, comma 7, dà diritto ad accedere alle agevolazioni. 

Che cosa posso fare se il mio verbale di handicap ha un riferimento diverso da quello richiesto?

Se, pur in presenza di riconosciuta invalidità con gravi limitazioni della capacità di deambulazione, non sei in possesso di un verbale di handicap con il riferimento alla legge n. 388/2000, articolo 30, comma 7, puoi presentare domanda al centro medico-legale INPS per chiedere la verifica dei requisiti sanitari necessari per l’integrazione. 

Che cosa posso fare se il verbale di accertamento è precedente al 9 febbraio 2012?

Se il tuo verbale di handicap è precedente al 9 febbraio 2012 (data di entrata in vigore del decreto-legge 5/2012, articolo 4, comma 1), devi presentare una nuova istanza alla tua ASL di appartenenza.

Bonus telefono e internet per disabili, domande entro aprile 2022

Previsti sconti del 50% sulle tariffe per un anno. Ecco come fare

Sono ancora poco conosciute le agevolazioni destinate ai disabili e relative alle tariffe della telefonia fissa e mobile e per la connessione alla rete internet, che con la delibera dell’Agcom 290/21/Cons del 23 settembre 2021, sono state estese agli utenti invalidi con gravi limitazioni delle capacità di deambulazione.

Secondo quanto riferisce Federconsumatori, gli operatori delle telecomunicazioni “hanno semplicemente applicato alla lettera quanto previsto dalla delibera, limitandosi ad aggiornare le pagine dedicate alle agevolazioni sui propri siti web, senza darne adeguata comunicazione ai clienti”.

Il bonus prevede sconti del 50% sulle tariffe per 12 mesi e per usufruirne è necessario fare domanda entro il 1 aprile 2022. Ecco come funziona.

Bonus telefono
I destinatari del bonus

Il bonus può essere richiesto da utenti non vedenti e non udenti e, novità di quest’anno, anche da utenti invalidi con gravi limitazioni della capacità di deambulazione.

L’importo del bonus

L’agevolazione consiste in uno sconto del 50% sulle offerte di rete fissa (per l’offerta voce e dati già attiva oppure su una nuova offerta) oppure su alcune offerte di rete mobile selezionate dagli operatori. In particolare, la nuova delibera ha definito una soglia pari a 50 gigabyte, in base alla quale gli operatori devono identificare, tra le varie offerte presenti sul mercato, un’offerta con disponibilità di dati inferiore alla soglia, una con disponibilità dati superiore e un’offerta unlimited. Il prezzo praticato agli aventi diritto sarà pari al 50% del prezzo base della relativa offerta di mercato.

Quanto dura l’agevolazione

Il bonus è in vigore per un periodo sperimentale di 12 mesi, a partire dal 30 aprile prossimo.

Come e entro quando fare domanda

Per accedere allo sconto è necessario compilare ed inviare il modulo di adesione disponibile sul sito dei singoli operatori nella pagina dedicata alle “Agevolazioni per utenti con disabilità”, allegando il verbale di handicap con il riferimento alla legge n. 388/2000. La domanda può essere inoltrata fino al 1 aprile 2022.

Misure di sostegno attive per i lavoratori genitori di figli con disabilità

Smartworking, bonus assegno di mantenimento, assegno genitori single disoccupati: i contributi richiedibili e quelli in attesa di decreto attuativo

Per sostenere i lavoratori sono previste in questo periodo alcune misure già attive o in via di attivazione, nell’ambito degli interventi per ridurre le problematiche economiche dovute alla pandemia. Oltre alle agevolazioni per i lavoratori fragili ne sono previste alcune per lavoratori che abbiano figli con disabilità. fa un breve riassunto l’Ufficio per le Politiche delle persone con disabilità, ricordando in particolare tre di queste misure:

– la precedenza allo smartworking
– il sostegno nell’assegno di mantenimento
– l’assegno alle madri (e padri) single disoccupati di figli con disabilità.

Noi ricordiamo anche che sono appena stati prorogati anche i Congedi COVID.

Vediamo cosa è previsto per ciascuna misura.

PRECEDENZA ALLO SMARTWORKING

I lavoratori con un figlio disabile a carico hanno diritto di precedenza per accedere allo smartworking. Questo fino al 31 ottobre 2021, e fintanto che le loro mansioni siano compatibili con tale modalità di lavoro.

ASSEGNO MADRI E PADRI SINGLE DISOCCUPATI/MONOREDDITO

Altra misura di cui è stato pubblicato proprio pochi giorni fa il decreto attuativo  è quella dell’Assegno per madri single disoccupate con figli con disabilità, istituito con la legge 30 dicembre 2020, n.178. Si ricorda che tale assegno è richiedibile anche dal padre, ovvero da qualsiasi dei due genitori a prescindere dal sesso dello stesso.
La misura consiste in un contributo economico mensile, per gli anni 2021, 2022 e 2023, alle madri o padri disoccupati o monoreddito che fanno parte di nuclei familiari monoparentali con figli a carico aventi una disabilità superiore al 60%.

CONGEDI COVID

Il Decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2022, tra le altre misure prevede la proroga del Congedo parentale Covid fino al 31 dicembre 2021. Si tratta di un congedo straordinario indennizzato con stipendio al 50% che potrà essere fruito fino a fine anno da parte di lavoratori con figli minori di anni 14 conviventi che siano o malati di Covid, o in quarantena o casa in Dad. Nel caso di figli con disabilità grave certificata dall’articolo 3 comma 3 della legge 104, decadono il requisito del limite d’età e la convivenza, inoltrela misura può essere fruita anche in caso di chiusura dei centri diurni a carattere assistenziale frequentati dal figlio.

CONTRIBUTO ALL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO

E’ stata introdotta dal Decreto Sostegni una misura per sostenere i genitori lavoratori separati o divorziati che a causa dell’emergenza COVID abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività lavorativa.
Non sono quindi destinatari solo i genitori con figli disabili per questa misura.
Allo scopo di aiutarli nel pagamento dell’assegno di mantenimento, è stato istituito un apposito Fondo di 10 milioni di euro presso il Ministero dell’economia. Il Fondo potrà provvedere all’erogazione di una parte o dell’intero assegno di mantenimento, fino a un importo massimo di 800 euro mensili, modulati a seconda del reddito.

Tale misura NON E’ ANCORA ATTIVA, quindi l’assegno non è ancora richiedibile, in quanto manca il decreto attuativo che deve stabilite criteri e modalità di erogazione della misura.
Non mancheremo di pubblicare tempestivamente le modalità di accesso della misura, non appena verranno stabiliti criteri e modalità di richiesta e di accesso.

(disabili.com)

Agevolazioni tariffarie per le persone con disabilità su vari servizi

Vi proponiamo un elenco ragionato delle agevolazioni tariffarie per le persone con disabilità

BONUS ELETTRICO

Hanno diritto allo sconto sulla bolletta della luce i clienti domestici affetti da grave malattia o i clienti con fornitura elettrica presso cui vive un soggetto affetto da grave disabilità, costretti ad utilizzare apparecchiature elettromedicali necessarie per il mantenimento in vita.

Per il bonus riconosciuto in caso di disagio fisico, sarà necessario essere in possesso del certificato dell’ASL che attesti la necessità di utilizzo di macchinari considerati indispensabili per il mantenimento in vita del soggetto disabile. Non è richiesto riconoscimento d’invalidità grave ai sensi della legge 104. L’elenco dei macchinari che danno diritto al bonus elettrico è contenuto in Allegato A al Decreto del Ministero della Salute del 13 gennaio 2011

Si tratta di: Apparecchiature di supporto alla funzione cardio-respiratoria:

  • apparecchiature per pressione positiva continua
  • ventilatori polmonari
  • polmoni d’acciaio
  • tende per ossigeno terapia
  • concentratori di ossigeno
  • aspiratori
  • monitor multiparametrici
  • pulsossimetri, ecc

Apparecchiature di supporto alla funzione renale:

  • apparecchiature per dialisi
  • emodialisi

Apparecchiature di supporto alla funzione alimentare e attività di somministrazione:

  • nutripompe
  • pompe d’infusione
  • pompe a siringa

Mezzi di trasporto e ausili per il sollevamento disabili:

  • carrozzine elettriche, sollevatori mobili / a sedile elettrici / a barella elettrici / fissi a soffitto elettrici
  • sollevatori per vasca da bagno

Dispositivi per la prevenzione e la terapia di piaghe da decubito, tra cui materassi antidecubito:

  • materassi antidecubito.

Per avere accesso al bonus e in sede di presentazione della domanda il cliente deve essere in possesso di:

Un certificato ASL che attesti:

  • la situazione di grave condizione di salute
  • la necessità di utilizzare le apparecchiature elettromedicali per supporto vitale;
  • il tipo di apparecchiatura utilizzata e le ore di utilizzo giornaliero
  • l’indirizzo presso il quale l’apparecchiatura è installata
  • il documento di identità e il codice fiscale del richiedente e del malato se diverso dal richiedente

Il modulo B compilato.

La domanda dovrà essere presentata presso il Comune di residenza del titolare della fornitura elettrica (intestatario della bolletta) oppure presso un CAF. Tutta la modulistica sarà messa a disposizione dall’Ente locale di riferimento.

Agevolazioni tariffarie per le persone con disabilità su vari servizi
BONUS GAS

Per poter accedere alle agevolazioni in bolletta sulla fornitura del gas, anche per i soggetti affetti da disabilità sarà necessario rientrare nei limiti ISEE generali. Lo sconto è genericamente rivolto alle famiglie con ISEE non superiore a € 8.107,5 euro, o per famiglie numerose (con più di 3 figli a carico) con ISEE non superiore a € 20.000.

La domanda può essere presentata presso il Comune di residenza o presso un altro ente designato dal Comune (CAF, Comunità montane) utilizzando gli appositi moduli. Non è richiesta la presentazione del certificato dell’ASL, ma soltanto del modulo A compilato, dell’ISEE e dei moduli allegati relativi alla composizione del nucleo familiare, che saranno messi a disposizione dal CAF o dal proprio Comune o che è possibile scaricare sul sito ARERA.

Anche in questo caso è necessario avere a disposizione alcune informazioni reperibili in bolletta o nel contratto di fornitura, ovvero del codice PDR (14 numeri, identifica il punto fisico di consegna del gas naturale dal fornitore al cliente). AREA mette a disposizione disponibile un servizio online per calcolare l’importo dello sconto riconosciuto, disponibile qui: https://www.arera.it/it/consumatori/gas/Bonus%20Gas.htm

BONUS TELEFONO E INTERNET

Le famiglie con componenti disabili sensoriali, sordi o ciechi, hanno diritto all’esenzione del canone di abbonamento al servizio telefonico e alla riduzione del 50% del canone di abbonamento internet secondo quanto stabilito dall’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni a favore delle persone con disabilità sensoriali con  Delibera n. 46/17/CONS
Nello specifico le agevolazioni attualmente vigenti prevedono che:

  • Gli abbonati residenziali nel cui nucleo familiare sia presente un soggetto sordo hanno diritto all’ esonero dal pagamento del canone di abbonamento al servizio telefonico (dell’Art. 3 della Delibera 46/17/CONS);
  • Gli operatori che offrono servizi voce e servizi di trasmissione dati da postazione fissa, riconoscono agli utenti sordi, ciechi totali e ciechi parziali, oppure agli utenti nel cui nucleo familiare sia presente un soggetto sordo, cieco totale o cieco parziale, a prescindere dalla tecnologia e dalla velocità di connessione prescelte dal richiedente, una riduzione del 50% del canone mensile per tutte le offerte flat e semiflat voce e dati e per le offerte di sola navigazione ad internet. In alternativa dovranno consentire la fruizione di almeno 180 ore mensili gratuite di navigazione internet per tutte le proprie offerte di accesso ad internet a consumo.(Ai sensi del comma 1 dell’Art. 4 della Delibera 604);
  • Gli operatori mobili predispongano un’offerta specificamente destinata agli utenti sordi che comprenda un volume di traffico dati di almeno 20 GB, da consumarsi entro il periodo di riferimento dell’offerta, e l’invio di almeno 50 SMS gratuiti al giorno e nella quale il prezzo di ciascun altro servizio, fruibile all’interno dell’offerta, non superi il miglior prezzo dello stesso servizio comunque applicato dal medesimo operatore all’utenza.

Per gli utenti ciechi totali e ciechi parziali, invece, gli stessi dovranno predisporre un’offerta che comprenda almeno 2000 minuti di traffico voce gratuiti ed un volume di traffico dati di almeno 10 GB, da consumarsi entro il periodo di riferimento dell’offerta e nella quale il prezzo di ciascun altro servizio, fruibile all’interno dell’offerta, non superi il miglior prezzo dello stesso servizio comunque applicato dal medesimo operatore all’utenza.(Ai sensi dell’articolo 5 della suddetta Delibera)

Ciascun utente sordo o cieco ha poi diritto ad accedere all’offerta specifica con riferimento ad un solo numero telefonico mobile. Gli operatori sono tenuti a pubblicare sul proprio sito web una pagina denominata “Agevolazioni per non vedenti e non udenti” contenente informazioni dettagliate sulle offerte specifiche da postazione fissa e mobile, e la relativa modulistica, accessibile tramite un link, presente in homepage, dedicato alle informazioni utili al consumatore. (Ai sensi dell’Art. 6)

La domanda di esenzione, in ognuno di questi casi, va presentata dall’abbonato alle imprese fornitrici del servizio incaricate ai sensi dell’art. 58 del Codice al momento della richiesta di abbonamento o in qualsiasi momento successivo del rapporto contrattuale. Per le modalità d’inoltro della modulistica necessaria si rimanda ai siti dei diversi fornitori, così come adeguati ai sensi dell’Art. 6.

Agevolazioni tariffarie per le persone con disabilità su vari servizi
ESENZIONE CANONE RAI

Hanno diritto all’esenzione del pagamento del7 canone RAI alcune tipologie di utenti, tra le quali anche anziani over 75 titolari di reddito non superiore a 8.000 euro e  invalidi civili degenti in una casa di riposo. Per i cittadini che ne hanno diritto, poter essere esonerati dal pagamento del canone tv è necessario presentare una dichiarazione sostitutiva. Per le annualità successive non è necessario presentare nuove dichiarazioni negli anni successivi. È necessario presentare la dichiarazione di variazione dei presupposti se vengono a decadere i diritti.

AGEVOLAZIONI IMU

Fino alla fine del 2019 ogni eventuale agevolazione sul pagamento dell’IMU era delegata in toto alle iniziative comunali. Con la lettera c) del comma 741, invece, la Legge di Bilancio 2020 ha precisato i casi e le condizioni in cui l’immobile posseduto può essere assimilato ad abitazione principale ai fini IMU e, quindi, soggetto a tutte le agevolazioni con esenzione.

E’ il caso di persone anziane o disabili proprietarie di immobili, ma che abbiano la residenza in istituti di ricovero o sanitari permanete. La legge in questione prevede che: “su decisione del singolo comune, l’unità immobiliare posseduta da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata. In caso di più unità immobiliari, la predetta agevolazione può essere applicata ad una sola unità immobiliare”.

Pertanto, se una persona anziana o disabile prende la residenza nell’istituito di ricovero ed è comunque proprietario di un immobile di categoria A/2, l’immobile può essere considerato abitazione principale, quindi esente IMU. Va sottolineato però che anche questa agevolazione è a discrezione del singolo Comune: l’ente locale può infatti decidere se prevedere o meno tale agevolazione nel proprio regolamento IMU o delibera. E’ possibile verificare come si adegua il proprio comune a tale disciplina consultando le delibere regionali riferite all’IMU, visitando https://www1.finanze.gov.it/finanze2/dipartimentopolitichefiscali

AGEVOLAZIONI TARI

Sulla TARI, tassa sui rifiuti, non esistono disposizioni nazionali che impongano riduzioni o esenzioni a favore delle persone con disabilità. Eventuali agevolazioni o condizioni da favore possono essere regolamentate dai singoli comuni presso i quali è necessario rivolgersi per conoscere i relativi regolamenti. Occorre quindi sempre fare riferimento ai regolamenti del proprio Comune (anche se non è raro imbattersi in decisioni di giudici che gettano tutti in confusione a riguardo).
In generale è comune trovare nei regolamenti comunali l’esenzione dal tributo per:

  • le aree scoperte pertinenziali o accessorie ai locali tassabili
  • le aree comuni condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva in base all’art. 117 del c.c.
  • le multiproprietà, ove il responsabile del versamento è il soggetto che gestisce i servizi comuni
  • quegli immobili nei quali abitino soggetti disabili o minori
  • i soggetti che detengono temporaneamente l’immobile per un periodo di durata inferiore a sei mesi, in questo caso la tassa deve essere pagata dal proprietario dell’immobile
  • il possessore di un immobile residente all’estero
  • un immobile che sia in stato di abbandono, dimostrando che l’immobile non si trovi in condizione di essere abitato provando che non ci siano collegamenti di utenze della luce, del gas e telefoniche e non ci devono essere arredi
  • i soggetti che si occupano direttamente del trasporto dei rifiuti al sito di smaltimento del Comune.

Ogni Comune mette a disposizione specifiche modalità e modelli di domanda per chiedere esenzioni, sconti e riduzioni sul pagamento della Tari.
(associazioneincerchio.com)

Agevolazioni auto disabili: non basta la legge 104. Ecco requisiti e condizioni per ottenerle

Le agevolazioni auto disabili, a sostegno delle persone con disabilità, legati alle spese per l’acquisto (o le modifiche) di autoveicoli sono:

Riconoscimento di un’aliquota IVA agevolata del 4%;

Detrazione IRPEF del 19%;

Esenzione totale e a tempo indeterminato dal pagamento del bollo auto;

Esenzione totale dal pagamento delle imposte di trascrizione per i passaggi di proprietà.

Per ottenerli è necessario possedere determinate caratteristiche legate alla disabilità, escludendosi un’applicazione tour court a tutte le persone destinatarie di Legge n. 104/1992. Non basta in pratica essere titolari di 104 per assicurarsi incentivi e agevolazioni per acquisto e utilizzo di auto.

Vista la complessità della tematica e l’esistenza di numerosi provvedimenti succedutisi negli anni, Agenzia delle Entrate insieme ad INPS, INAIL e Regione Emilia-Romagna hanno realizzato una guida sulle agevolazioni a sostegno delle persone disabilità, di cui il “quaderno 4” è dedicato alle misure fiscali.
Analizziamo nello specifico la tematica delle agevolazioni sull’acquisto di veicoli.

Agevolazioni auto disabili: chi ne ha diritto

Possono godere delle agevolazioni:

chi è portatore di handicap;

il familiare del soggetto con disabilità, che, nell’interesse di quest’ultimo, si è fatto carico della spesa.

I componenti il nucleo familiare per poter aver accesso alle agevolazioni devono avere a proprio carico (ai fini fiscali) il portatore di handicap. A tal proposito per poter considerare una persona fiscalmente a carico è necessario che possieda un reddito complessivo pari o inferiore a 2.840,51 euro annui, limite elevato a 4.000 euro per considerare a carico un figlio di età non superiore a 24 anni.

Agevolazioni auto: quali disabili che ne hanno diritto

Le agevolazioni auto per disabilità, eccezion fatta per le imposte di trascrizione e per l’acquisto di motoveicoli e motocarrozzette, spettano alle seguenti categorie di disabili:

Non vedenti, come ciechi totali e parziali, ipovedenti gravi;

Disabili affetti da sordità congenita o preverbale.

Altre categorie per le quali spettano le agevolazioni (senza esclusioni) sono:

Disabili con handicap psichico o verbale destinatari dell’indennità di accompagnamento;

Invalidi con grave limitazione alla capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni;

Disabili con ridotte o impedite capacità motorie permanenti.

Come si può notare le misure speciali per l’acquisto di veicoli non si applicano a tutti coloro che sono destinatari di Legge 104/1992. È necessario rientrare in una delle specifiche categorie tra quelle citate.

Non basta la Legge 104

Come detto sopra, per avere diritto alle agevolazioni auto, soprattutto in termini di Iva agevolata al 4% e detrazioni, non basta essere titolare della Legge 104. Occorre provare i requisiti sopra descritti.

ESEMPIO
Ad esempio, se si ha la 104 ma nel verbale è riportata “solo” una capacità di deambulazione sensibilmente ridotta, allora NON SI PU0’ usufruire degli incentivi (Iva ridotta, esenzione Irpef). In questo caso è possibile solo richiedere il pass disabili. A seconda della Regione in cui si risiede, in questo caso, si potrebbe anche avere l’esenzione dal pagamento del bollo auto.
Sensibilmente ridotta” infatti non equivale a “grave capacità di deambulazione”.

Agevolazioni auto disabili: documenti necessari

Le spese sostenute e agevolabili devono risultare da idonea documentazione comprovante la spesa. Quest’ultima dev’essere intestata al soggetto disabile o al familiare che ha sostenuto il costo. Identico discorso per l’intestazione al Pubblico Registro Automobilistico (PRA): i dati anagrafici del proprietario devono essere necessariamente quelli del disabile o del familiare che lo ha fiscalmente a carico.

Agevolazioni auto disabili: quali veicoli rientrano

Le agevolazioni sono previste nei confronti dei seguenti veicoli:

Autovetture;

Autoveicoli per il trasporto promiscuo, con massa complessiva a pieno carico non superiore a 3,5 tonnellate, destinati al trasporto di persone e di cose (massimo nove posti compreso il conducente);

Veicoli destinati al trasporto di persone o cose in condizioni particolari, muniti di attrezzature speciali;

Autocaravan, destinati al trasporto e all’alloggio di non più di 7 persone compreso il conducente (cui spetta la sola detrazione del 19%);

Motocarrozzette;

Motocarrozzette per trasporto promiscuo, destinati a persone o cose, fino ad un massimo di quattro posti compreso il conducente;

Motoveicoli a tre ruote per trasporti specifici di persone o cose.

Veicoli elettrici o ibridi

Sui veicoli elettrici ed ibridi è opportuno distinguere:

Spetta la sola detrazione fiscale per i veicoli elettrici con esclusione quindi dell’IVA ridotta;

Per i veicoli ibridi spettano invece sia la detrazione IRPEF che l’IVA al 4%, quest’ultima a condizione che la cilindrata del motore sia non superiore a 2 mila centimetri cubici (alimentazione a benzina) o 2.800 centimetri cubici (alimentazione diesel).

Agevolazioni auto disabili: IVA ridotta

L’IVA ridotta al 4% (invece che al 22%) si applica nei casi di acquisto di un’autovettura nuova o usata con cilindrata non superiore a 2.000 cc se a benzina o 2.800 cc con alimentazione diesel.
Si può godere dell’agevolazione una sola volta nell’arco di quattro anni, decorrenti dalla data di acquisto.
La misura si estende anche ai seguenti costi:

Acquisto contestuale di optional;

Costi di adattamento di un veicolo già posseduto dal portatore di handicap (in questo caso non sussistono limiti di cilindrata);

Riparazione degli adattamenti;

Vendita di strumenti o accessori utilizzati per adattare il veicolo.

Al contrario, l’IVA ridotta non si applica sulle semplici prestazioni di riparazione o manutenzione.
L’applicazione dell’aliquota al 4% viene fatta direttamente dal venditore o prestatore del servizio, previa presentazione da parte dell’interessato di:

Documentazione medico- sanitaria attestante la disabilità;

Dichiarazione sostitutiva di atto notorio con cui si attesta che nei quattro anni precedenti non è stato acquistato un altro veicolo con IVA ridotta;

Se chi sostiene la spesa è il familiare che ha fiscalmente a carico il portatore di handicap è necessario fornire un’autocertificazione di questo status, oltre a copia dell’ultima dichiarazione dei redditi relativa al soggetto disabile.

Chi vende il veicolo o presta il servizio deve:

Rilasciare apposita fattura in cui si fornisce evidenza dell’applicazione dell’aliquota ridotta;

Comunicare entro 30 giorni dalla vendita / prestazione, all’ufficio territorialmente competente dell’Agenzia delle entrate, data dell’operazione, targa del veicolo, dati anagrafici e residenza del proprietario.

Agevolazioni auto disabili: detrazione IRPEF

L’acquisto di mezzi di locomozione per soggetti disabili apre ad una detrazione IRPEF pari al 19% delle spese sostenute, fruibile una sola volta nell’arco di quattro anni dalla data dell’operazione.
La percentuale viene applicata su un importo massimo di 18.075,99 euro. Ne consegue che la detrazione potrà avere un valore non superiore a 3.434,44 euro.
È ammesso all’agevolazione l’acquisto di autovetture nuove o usate senza limiti di cilindrata.
Le operazioni ammesse alla detrazione sono, oltre all’acquisto:

L’adattamento del mezzo alle impedite o ridotte capacità motorie;

Riparazioni straordinarie solo se effettuate dopo quattro anni dall’acquisto.

Sono invece esclusi dalla misura i costi di esercizio (carburante, pneumatici, lubrificanti, premi assicurativi) e di manutenzione ordinaria.

Agevolazioni auto disabili: esenzione bollo auto

I veicoli con cilindrata non superiore a 2.000 cc (a benzina) o 2.800 cc (alimentati a diesel) intestati ai disabili appartenenti alle categorie specifiche sopra citate ovvero al familiare che li abbia in carico, scontano l’esenzione permanente dal pagamento del bollo.
Sono invece esclusi i mezzi intestati ad altri soggetti privati o pubblici come enti locali, cooperative o società di trasporto.
Per ottenere l’esenzione è sufficiente inviare apposita richiesta (a mezzo raccomandata A.R.) all’ufficio regionale competente (ufficio tributi) entro 90 giorni dalla scadenza del termine di pagamento.

Agevolazioni auto disabili: esenzione imposta di trascrizione

I veicoli destinati alla guida o al trasporto di disabili sono esentati dal pagamento dell’imposta di iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
L’agevolazione compete in caso di prima iscrizione (auto nuova) o passaggio di proprietà (auto usata) riguardante mezzi intestati al disabile o al familiare che lo abbia fiscalmente a carico.
La domanda di esenzione dev’essere inoltrata al PRA territorialmente competente.
Scarica qui la Guida alle agevolazioni fiscali

(leggioggi.it)

INTERNET: IVA AL 4% PER TUTTI I DISABILI (?)

Lo scorso 11 luglio è stata presentata una interrogazione parlamentare a prima firma Mandelli(FI) per chiedere ai Ministri di Famiglia ed Economia che l’iva agevolata al 4% sui sussidi informatici, riservata alle persone con disabilità in possesso di determinati requisiti, venga allargata anche ai servizi internet.

Nella interrogazione, il deputato ha sottolineato come ci si trovi di fronte ad una ingiusta disparità di trattamento: agli altri ausili informatici è infatti riservata l’iva al 4% (anziché al 22%), quando destinati alle persone con disabilità: perché quindi tenere fuori da questa agevolazione il collegamento ad internet, che è a tutti gli effetti un sussidio tecnico ed informatico (ai sensi della legge 28 febbraio 1997, n. 30 e del decreto del Ministero delle finanze – 14 marzo 1998)?

Attualmente si fa ancora riferimento a quello stesso decreto 14 marzo 1998, che stabiliva anche le condizioni e le modalità alle quali è subordinata l’applicazione dell’aliquota Iva ridotta al 4 per cento, ai sussidi tecnici ed informatici rivolti a facilitare l’autosufficienza e l’integrazione dei soggetti portatori di handicap, non considerando però il collegamento internet, ancora poco utilizzato all’epoca della sua emanazione. La stessa guida alle agevolazioni fiscali per le persone con disabilità dell’Agenzia delle Entrate, non menziona infatti il collegamento internet.

Inoltre, si legge nell’interrogazione, la delibera n. 46/17/CONS, emanata dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in data 26 gennaio 2017 e pubblicata il 24 febbraio 2017, nel proporre «Misure specifiche e disposizioni in materia di condizioni economiche agevolate, riservate a particolari categorie di clientela, per i servizi di comunicazione elettronica da postazione fissa e mobile », prevede agevolazioni solo per portatori di disabilità sensoriali (non udenti e non vedenti) non estendendo le stesse agevolazioni a tutti i portatori di handicap.

Ricorda infine il deputato che la stessa Autorità all’interno della «Sintesi della consultazione pubblica» ammetteva: «In ordine alla proposta di estensione ad altre categorie di disabili, preso atto della complessità del reperimento dei dati e delle informazioni necessarie a programmare un intervento mirato e proporzionale, l’Autorità si riserva di valutare, trascorsi sei mesi dall’entrata in vigore delle nuove misure, l’estensione di misure specifiche ad altri utenti disabili che soffrono di gravi patologie invalidanti », ma decorsi 6 mesi non ha provveduto in tal senso.

La richiesta del deputato Mandelli, quindi, è quella di allargare l’agevolazione anche ai servizi internet, considerato che l’utilizzo di internet facilita non solo la comunicazione interpersonale e l’accesso alla informazione e alla cultura, ma anche il controllo dell’ambiente attraverso tutti i servidi di domotica e assistenti vocali che prevedono l’accesso a un collegamento internet.

(disabili.com)

Inail agevola il datore di lavoro e i lavoratori con disabilità per il reinserimento lavorativo

Nuovi interventi in materia di reinserimento e di integrazione lavorativa,per le persone con disabilità da lavoro Inail. Rimborso economico previsto per il datore di lavoro, sia per gli accomodamenti ragionevoli, sia per la retribuzione al lavoratore

Con la determinazione presidenziale 19 dicembre 2018, n. 527 sono state apportate modifiche al “Regolamento per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro”

Gli interventi in materia di reinserimento e di integrazione lavorativa per la conservazione del posto di lavoro sono finalizzati a dare sostegno alla continuità lavorativa degli infortunati e dei lavoratori affetti da malattia professionale, prioritariamente con la stessa mansione ovvero con una mansione diversa rispetto a quella alla quale l’assicurato era adibito precedentemente al verificarsi dell’evento lesivo.

Le tipologie di interventi previste sono:

  1. interventi relativi al superamento e all’abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi di lavoro;
  2. interventi relativi all’adeguamento e all’adattamento delle postazioni di lavoro;
  3. interventi di formazione

Con circolare n. 6 del 26 febbraio l’Inail fornisce istruzioni operative per l’applicazione delle modifiche al Regolamento per il reinserimento lavorativo delle persone con disabilità da lavoro adottato con la determina presidenziale n. 527 dello scorso 19 dicembre, che ha introdotto importanti novità con l’obiettivo di facilitare e incentivare l’accesso alle misure di sostegno garantite dall’Istituto.

Le istruzioni operative contenute nella circolare n. 6 del 26 febbraio chiariscono le finalità dell’intervento di revisione operato dal Regolamento, che si concretizzano principalmente in una maggiore flessibilità nell’utilizzo dei finanziamenti destinati a sostenere ciascun progetto di reinserimento personalizzato e nella semplificazione della procedura e degli adempimenti a carico del datore di lavoro.

Le modifiche

Confermato l’importo massimo di 150mila euro.
Nello specifico, il nuovo Regolamento ha confermato il tetto di 150mila euro del contributo a fondo perduto erogabile dall’Inail per ciascun progetto personalizzato, ma ha eliminato il frazionamento dell’importo complessivo in distinte voci di spesa, lasciando invariato soltanto il limite di 15mila euro fissato per gli interventi di formazione.I restanti 135mila euro potranno quindi essere utilizzati sia per gli interventi di superamento e di abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi di lavoro, sia per quelli di adeguamento e di adattamento delle postazioni di lavoro.

I progetti potranno essere presentati anche dai datori di lavoro.
Un’altra novità è quella che prevede la possibilità per il datore di lavoro di presentare un piano esecutivo contenente costi superiori ai tetti massimi di spesa fissati dalle disposizioni regolamentari, fermo restando che le somme eccedenti rimangono a suo carico. Con le nuove disposizioni, inoltre, il datore di lavoro potrà anche presentare di sua iniziativa progetti di reinserimento condivisi con il lavoratore,che saranno successivamente valutati dall’équipe multidisciplinare di primo livello della sede dell’Istituto competente per domicilio del lavoratore, anche con il supporto delle consulenze tecniche Inail.

Nei casi di necessità e urgenza il rimborso è retroattivo.
Nella sua nuova formulazione il Regolamento disciplina anche i casi in cui il datore di lavoro, per ragioni di necessità e urgenza, abbia realizzato gli interventi necessari al reinserimento lavorativo della persona con disabilità da lavoro prima di essersi rivolto all’Istituto per l’elaborazione del progetto personalizzato o l’approvazione del progetto proposto. In questi casi il rimborso potrà essere richiesto alle strutture territoriali dell’Istituto per tutti gli interventi realizzati a partire dal primo gennaio 2015, indicando le ragioni di necessità e urgenza e rendicontando le spese sostenute. Sono stati inoltre semplificati gli adempimenti a carico del datore di lavoro, che può allegare al piano esecutivo un unico preventivo per ciascun intervento, redatto nel rispetto di listini e/o tariffari vigenti, e definite nuove modalità operative per la realizzazione dei progetti di reinserimento personalizzati elaborati dalle équipe multidisciplinari Inail.

Soggetti destinatari.
l’aggravamento funzionale, non coincide con l’aggravamento rilevante ai fini della misura dell’indennizzo in capitale o della rendita. La presunzione assoluta di stabilizzazione dei postumi trova applicazione soltanto per quanto riguarda la misura della rendita di inabilità. Le variazioni delle condizioni psicofisiche del soggetto infortunato o tecnopatico verificatesi dopo la scadenza dei termini revisionali, se non possono essere prese in considerazione ai fini dell’attribuzione di un grado maggiore o minore di menomazione a cui rapportare l’indennizzo in capitale o la rendita, sono invece rilevabili e rilevanti ai fini dell’erogazione di tutte le altre prestazioni e, quindi, degli interventi per il reinserimento lavorativo dei disabili da lavoro

Applicate alcune disposizioni dell’ultima legge di bilancio.
La circolare, inoltre, fornisce indicazioni in merito all’applicazione delle disposizioni della legge di bilancio 2019 relative al rimborso al datore di lavoro, a partire dal primo gennaio di quest’anno, del 60% della retribuzione corrisposta alla persona con disabilità da lavoro destinataria di un progetto di reinserimento mirato alla conservazione del posto. Le retribuzioni rimborsabili, come spiegato nella circolare, sono quelle corrisposte dalla data di manifestazione della volontà da parte del datore di lavoro e del lavoratore di attivare il progetto e fino al suo completamento, per un periodo comunque non superiore a un anno. L’Istituto, inoltre, contribuirà al finanziamento dell’assegno di ricollocazione rilasciato ai disabili in cerca di occupazione.

L’importanza dell’attività di informazione.
Per garantire l’efficacia delle attività di sostegno dell’Inail alla ricollocazione al lavoro, la circolare appena pubblicata sottolinea anche l’importanza dell’attività di informazione in favore sia dei lavoratori sia dei datori di lavoro. Un’importanza sancita anche dall’ultima legge di bilancio, che prevede il finanziamento da parte dell’Istituto di progetti di formazione e informazione in materia di reinserimento e di integrazione lavorativa presentati dalle associazioni sindacali e datoriali, dai patronati, dagli enti bilaterali e dalle associazioni senza scopo di lucro.

Il ruolo delle professionalità dell’Istituto e dei patronati.
Il compito di informare e sensibilizzare l’assistito spetta a tutte le professionalità dell’Istituto coinvolte nell’attivazione e nella valutazione dei progetti di reinserimento lavorativo personalizzati, ma altrettanto rilevante è la funzione svolta dai patronati che, godendo di un punto di osservazione privilegiato e più vicino alle realtà produttive nelle quali operano i propri assistiti, possono veicolare in modo mirato ed efficace le opportunità di sostegno offerte dall’Inail e sono perciò in grado di supportare e di accompagnare il disabile da lavoro nel suo percorso di reinserimento.

Modulistica
In relazione alle modifiche introdotte dalla determinazione presidenziale 19 dicembre 2018, n. 527 e agli strumenti di semplificazione forniti con la presente circolare, è stata rielaborata parte della modulistica a supporto della circolare Inail 30 dicembre 2016, n. 51. In particolare:

è stata riformulata la comunicazione da inviare al datore di lavoro di cui all’allegato n. 2 alla circolare Inail 30 dicembre 2016, n. 51;

è stata elaborata una nuova scheda “Profilo delle capacità utili alla ripresa dell’attività lavorativa”, comprensiva di voci relative alla descrizione delle funzioni corporee, di attività e partecipazione e dei fattori ambientali, finalizzandola alle esigenze di progettazione e di individuazione degli accomodamenti

La presente circolare abroga ogni precedente istruzione che risulti in contrasto con le disposizioni in essa contenute e si applica, ove compatibile, anche ai casi di inserimento in nuova occupazione di cui alla circolare Inail 25 luglio 2017, n. 30

(superabile.it)

Per i disabili il prezzo della benzina sempre «self service»

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Accade in Puglia dove la Regione prova a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e ad affermare la tutela dei loro diritti. E lo fa con il Consiglio Regionale che all’unanimità ha approvato due leggi che viaggiano in questo senso: la prima prevede che i disabili pugliesi, impossibilitati fisicamente a utilizzare da soli le postazioni installate nei distributori di benzina, potranno usufruire del prezzo «self service» del carburante anche se serviti dal personale addetto alla stazione di rifornimento; la seconda, invece, istituisce la figura del Garante dei diritti delle persone disabili.

LE DUE LEGGI

Con la prima legge approvata, dunque, la Regione Puglia intende rimuovere gli ostacoli che limitano l’affermazione del principio delle pari opportunità. Come la difficoltà che incontrano le persone con disabilità alla guida della loro auto di poter beneficiare del «self service» presso i distributori di carburante e, di conseguenza, dei costi più contenuti previsti da questo tipo di servizio. Di qui, l’idea di garantire agli automobilisti disabili il diritto di effettuare le operazioni del «fai da te» tramite il personale addetto alla stazione di rifornimento, riconoscendo le condizioni di sconto previste per tale sistema di rifornimento. Con l’istituzione del Garante dei diritti delle persone disabili, infine, il consiglio regionale mira a rimuovere tutte quelle procedure amministrative lente o farraginose presso gli uffici pubblici di Regione, Province e Comuni che ritardano l’accesso ai servizi delle persone con disabilità e delle loro famiglie e a sensibilizzare le comunità territoriali su questo tema.
(CorriereSociale – corriere.it)

di Giovanni Cupidi